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Molteni fuori dal ballottaggio, Graziani: “Miei voti decisivi ma nessuna colpa. Da Molinari frasi senza senso”

Il personaggio “nuovo” di questa tornata elettorale è stato sicuramente lui, Vincenzo Graziani. Non solo per il modo divertito e divertente di gestire la compagnia elettorale via social – ormai mitologici il trenino con i colleghi di lista alla fine della campagna elettorale tanto quanto l’interpretazione di una canzone di Edith Piaf (ecco il video)  – ma anche per l’importanza rivestita dai suoi 218 voti.

E proprio da qui parte l’intervista con l’ex comandante della polizia locale di Como nonché candidato sindaco di Verde è Popolare. “Inutile da parte del centrodestra dare la colpa a noi di non esserci comportati in maniera trasparente”, dice Graziani. Il riferimento è ovviamente al fatto che proprio quei 218 voti presi si sono rivelati davvero decisivi per il mancato ballottaggio del centrodestra a favore di Rapinese (qui l’esito di pochi minuti fa) al netto ovviamente del ricorso annunciato dal centrodestra (qui).

E Graziani risponde in maniera secca alla parole del coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari che, solo poche ore fa, aveva detto come Verde è Popola fosse “al nostro tavolo nel giorno della presentazione di Molteni e poi qualche giorno dopo hanno deciso di lasciare con motivazioni che non voglio essere qui io a dire ma nulla avevano di nobile” (qui la cronoca),.

Accuse rispedite al mittente. “I mie voti, seppur il nostro sia stato certamente un risultato modesto, sono sicuramente quelli decisivi per il centrodestra. Nessun condizionale, ma solo matematica – precisa Graziani – E l’atteggiamento della squadra Molteni di guardare ora nella nostra direzione, di fare intendere chissà cosa e di voler scaricare la responsabilità su di noi è francamente risibile. È come dare la colpa della sconfitta della seconda guerra mondiale al piccolo alleato Romania e non alla Germania e all’Italia. Insomma parole francamente inutili. Come errato è stato il voler indicare il mio nome come quello responsabile della scelta di correre da soli. Vincenzo Graziani  non si è mai seduto al tavolo della trattativa tra il centrodestra e, per parte nostra – Gianfranco  Rotondi, Fabio Binelli (membro della direzione nazionale del partito) e Maurizio Cantelmo (coordinatore comasco). Insomma frasi, quelle di Molinari, senza senso”.

Abbandonando le polemiche post elettorali e tornando invece all’esperienza da candidato sindaco “pur ribadendo come si sia raggiunto un risultato modesto in termini di voti, va detto come non si sia praticamente riusciti a fare campagna elettorale. Siamo infatti partiti troppo in ritardo e ovviamente era difficile recuperare”. Certo è che il suo modo spregiudicato e forse più “giovane” di altri – non ce ne voglia l’ex comandante  – di usare i social ha attirato molte reazioni positive. “Di questo sono in effetti molto contento. I video e le curiosità proposte hanno ricevuto molti commenti positivi da parte dei cittadini e questo mi ha reso felice”

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