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Musa fu la Val d’Intelvi. Maurizio Moro, l’uomo che fotografa l’anima del Lario

Una volpe che guarda all’orizzonte, verso il nostro meraviglioso lago. E’ una delle prime foto che ha reso davvero celebre nel comasco Maurizio Moro, 69 anni. Lui che ha dedicato la vita al lavoro perché insieme alla moglie ha gestito per anni un albergo a Livigno.

“Accompagnavo i nostri clienti a fare sci e altri sport di montagna – ci racconta – e poi montavo per loro dei video di ricordo. Poi ad un certo punto abbiamo deciso di andare in pensione: abbiamo venduto l’albergo e siamo tornati a Como perché io sono originario di qui”.

Maurizio e sua moglie hanno fatto un investimento un po’ folle che ha cambiato loro la vita: hanno acquistato e ristrutturato un “rustico” con 5mila metri quadrati di giardino (nella foto in basso) tra Erbonne e Casasco d’Intelvi, in località Piano delle Alpi.

“Da quando siamo venuti ad abitare qui vorrei che le giornate durassero 48 ore perché vorrei molto più tempo per fotografare ogni angolo – ci confida Maurizio – sono stati questi luoghi a ispirarmi, non potevo non fotografarli. Amo tutto della fotografia: andare sulla location che ho scelto, studiare le possibili inquadrature, godermi il momento dello scatto in solitudine e poi lavorare alla post produzione. Non so da dove nasca questa passione, mi ritengo un amante del bello e cerco di portarlo anche nelle fotografie. Sarà perché i miei genitori mi hanno portato a moltissime mostre d’arte da bambino”.

Una volta abituato l’occhio è impossibile non riconoscere una foto di Maurizio Moro. “Amo le foto notturne ma piene di colori – spiega – per questo in occasione della Città dei Balocchi e del Lake Como Christmas Light scattavo centinaia di foto. Uscivo alle 2 di notte per avere tutto il tempo di lavorare in solitudine, meglio se con condizioni meteo particolari perché vengono degli scatti davvero unici”.

Bisogna dirlo, negli ultimi anni, le sue foto sono diventate estremamente virali anche grazie ai social network (Facebook e Instagram) dove le condivide, tanto che le hanno pubblicate anche Repubblica e la rivista Orobie. E non sono mancati i riconoscimenti. Ormai Maurizio è un concorrente abituale dell’annuale concorso Wiki Loves Monuments e anche quest’anno si è piazzato sul podio. Si è posizionato al secondo posto sia nell’edizione veneta che in quella lombarda.

“Essendo io un autodidatta che continua ad aggiornarsi con corsi e studi, questi riconoscimenti sono grandi soddisfazioni – racconta il fotografo – ormai ho capito cosa fare per il resto della mia vita”. E Maurizio non si limita a raccontare per immagini il nostro territorio: ora è sempre in cerca di nuovi paesaggi e colori che lo ispirino.

Quest’estate ho fatto 3800 kilometri in macchina da solo girando per l’Italia – racconta – ho fatto undici tappe e ne è nato un reportage incredibile”. Anche grazie al suo ultimo “giocattolo”. “Un po’ per necessità e un po’ per opportunità mi sono avvicinato al drone – spiega il comasco – ovviamente non sostituisce la macchina fotografica, soprattutto nella qualità della foto, ma mi dà la possibilità di scattare con inquadrature altrimenti impossibili. E per me, che amo la perfezione nelle simmetrie, è bellissimo”.

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