Va premesso: la partita non è ancora chiusa. E il risultato finale, a giudicare dai round andati in scena finora, non può considerarsi scontato. Al momento, però, uno sconfitto sicuro nella “guerra delle pizzerie” di Como, c’è. Ed è il Comune.
La vicenda è quella iniziata il 9 luglio 2018, quando Palazzo Cernezzi decide di indire un’asta pubblica per l’affitto del ristorante-pizzeria in via Cesare Cantù 55, locale fino ad allora noto a tantissimi con il nome di “in Centro”. Base d’asta su cui calibrare le offerte: 39mila 803 euro.
Due mesi dopo, l’esito (raccontato ai tempi qui) con varie sorprese. La prima: l’esclusione dalla gara della società Fusione Srl, non ammessa, per una serie di contestazioni dell’amministrazione. Si trattava dell’impresa che, a sua volta, aveva dato in affitto il ristorante alla Maiemi Snc (entrambe le società parteciparono alla gara: direttamente o indirettamente, insomma, i vecchi gestori di in Centro).
La seconda novità è altrettanto clamorosa e riguarda chi vinse la gara con la notevole offerta sul canone annuo di 90mila euro: la Gusto Srl di Flavio Tortora e Daniela Cirasa, ovvero la coppia d’oro di un’altra famosissima pizzeria della città murata, il “Barbarossa” di via Odescalchi.
Tutto chiuso dunque? Macché.
La Fusione Srl (che a gennaio ha chiuso in via Cesare Cantù) infatti si rivolge al Tar per sospendere l’aggiudicazione ai rivali, ma l’istanza viene respinta il 25 ottobre 2018. Eppure la società non demorde. E l’insistenza si fa valere al Consiglio di Stato il 21 novembre 2018, quando i giudici accolgono l’istanza cautelare e sospendono la stipula del nuovo contratto tra il Comune e i proprietari del Barbarossa.
Ora si attende il merito, per cui ci sarà ancora da aspettare. Dunque, si può parlare di “sfida delle pizze” letteralmente congelata, pur tra colpi di scena continui.
E veniamo, dunque, all’unico soccombente vero almeno fino a questo momento: il Comune di Como. La Fusione Srl, infatti, nel ricorso al Consiglio di Stato aveva anche chiesto il riconoscimento dell’indennità di avviamento da parte dell’amministrazione comunale. E il Comune, ora, la paga: 47mila euro da corrispondere alla Fusione Srl in due tranche da 23.290 euro ciascuna.
Un conto salato “per una pizza”, non c’è che dire.
3 Commenti
il merito maggiore vada all’Assessore al patrimonio ( Pittignano) che come sempre ha le idee chiare e la soluzione pronta.
complimenti alla Giunta che se lo tiene stretto …
Mi piacerebbe conoscere l’ammontare dei premi di produzione che anche quest’anno si “auto assegneranno” gli uffici del comune di Como per aver “lavorato” così bene….
Bell ‘ufficio legale ha il comune…