Tra polemiche, proteste e petizioni – in una sorta di ripetizione ciclica che da anni accompagna lo stesso dibattito – dopo la proposta Nessi&Majocchi per un nuovo parcheggio in viale Varese oggi arriva una visione alternativa, con inevitabile accusa politica. E’ siglata dai Verdi che con la presidente Elisabetta Patelli smantellano punto per punto l’ipotesi presentata dal privato e offrono un progetto alternativo.
PER APPROFONDIRE:
NUOVI PARCHEGGI IN VIALE VARESE, LA CRONISTORIA
Riportiamo integralmente il documento diffuso dagli ambientalisti:
I privati tornano al’attacco di Viale Varese, una delle poche aree alberate nel centro cittadino, un luogo affollato da cittadini che amano fare due passi tra il verde rigoglioso, compresi i proprietari di cani che qui hanno modo di socializzare e di dare ai loro animali uno sfogo(grazie anche alle passate battaglie dei Verdi per garantire qualche area cani in città).
Se il verde di viale Varese e’ disordinato lo e’ solo in parte e per scarsa manutenzione, non certo per le sue caratteristiche , anzi esistono qui molte essenze di pregio , che danno un vero respiro a chiunque ci passi . L’elemento disturbante sono semmai le auto che assediano viale e controviale.
Siamo assolutissimamente contrari al progetto, o meglio a quello che e’ trapelato sulla stampa del progetto (che sembra esser abbastanza secretato: e perché?) per i seguenti motivi:
· incremento di traffico esterno in area gia’ critica: il 46% di posteggi in piu’ significa statisticamente almeno il 100% in piu’ di traffico in cerca di stalli
· i residenti sono già esposti quotidianamente a delle consistenti inalazioni di gas di scarico. togliere un polmone verde e’ come alzare la manopola del gas
· l’intervento metterebbe in ginocchio la città per un paio di ann , tempo effettivo dell realizzazione senza intoppi, basta vedere il caos creato da sporadici camion per traslochi per capire come la situazione della viabilita’ a Como sia perennemente al collasso e basti un nulla per bloccare tutto
· il verde sara’ certamente sacrificato e anche le aree cani . Il pretesto progettuale che le mura storiche sono nascoste e’ ridicolo . I promotori ci promettono una bella illuminazione al posto delle piante secolari e delle aree cani … no grazie! Spariscono le aree di sosta nel verde , resta solo un passaggio pedonale
Poi: sul mero piano del buon senso, che dovrebbe interessare persino i nemici dell’ambiente, si osserva che :
· il progett , per le notizie trapelate, e’ un affare succulento per il privato e non certo un vantaggio per l’interesse pubblico: realizzarlo a raso non e’ complicato, ne’ particolarmente oneroso, se fosse necessario lo potrebbe benissimo realizzare l’Amministrazione in totale autonomia attraverso i suoi uffici, con un mutuo, magari con un occhi piu’ attento al verde pubblico ; quindi il ricorrere al project financing non e’ giustificato. Il project financing è uno strumento giuridico, economico e finanziario al quale le pubbliche amministrazioni possono ricorrere per la realizzazione di progetti e infrastrutture ad uso della collettività; in particolare si tratta di uno strumento utilizzato per realizzare singoli progetti ad elevata complessità e ad alto fabbisogno di capitale
· a fronte di 4 milioni di spesa dichiarata, l’incasso invece e e’ ghiottissimo, fatti due conti a spanne , si tratta di almeno 750.000 euro anno, per 30 anni fanno piu’ di 22 milioni lordi.Nel giro di 5 anni l’investimento iniziale e rientra, gli altri 25 sono grasso che cola. Per quale motivo un Comune, a di là di tutte le obiezioni precedenti, dovrebbe cedere questa opportunità’ al privato? Qual è il rilevante interesse pubblico?
In conclusione una buona Amministrazione, garante dell’interesse e della salute dei suoi cittadini, dovrebbe: investire su infrastrutture alternative alla gomma, per la qualità della vita dei sui cittadini, se necessario realizzare i parcheggi anche in convalle, in aree anche centrali idonee che nel nostro caso sono reperibili in zona, riqualificare in senso nobile il suolo urbano, cioe’ con verde e arredo e non distruggerlo, garantire responsabilmente e incrementare le casse comunali
Aprendo al progetto di viale Varese, invece, il Comune strizza l’occhio da una parte a quel suo elettorato assatanato di parcheggi sotto le vetrine e dall’altra a privati che fanno legittimamente busines , mettendo sul piatto un’area verde pubblica pregiata, il rischio di incrementare pesantemente la viabilità e l’inquinamento, a fronte di dubbi vantaggi economici per la collettività. Qual’e l’interesse pubblico in tutto ciò? Viene la curiosita’ di valutare cosa ne penserebbe la Corte dei Conti.
PROPOSTA ALTERNATIVA DEI VERDI che giustificherebbe anche un project finacing: parcheggio multipiano in via Venini, a 20 metri dal centro storico e 100 metri dalla ZTL , almeno 2 piani, di cui un piano con accesso superiore a tariffe calmierate per i pendolari e per la lunga sosta. Un parcheggio per centinaia di auto, centrale in u’area in disuso , vicinissima al centro storico ai negozi e alle stazioni di trasporto pubblico per tutte le direttrici. senza sacrificare il verde cittadino.
3 Commenti
Di fatto sostengono quanto commentai io già a Suo tempo qui:
https://comozero.it/politica/sondaggio-viale-varese-oltre-520-voti-i-si-molto-avanti-politici-chi-ha-votato-e-come/
Qualsiasi ipotesi è benvenuta ed apprezzabile, purchè non venga intaccato nessun albero, né venga eliminato quel poco di verde verticale rimastoci, preziosissimo per la città. (Quante decine di alberi sono stati eliminati, in spazi pubblici o privati, negli ultimi vent’anni).
Ottima, l’idea di via Venini.
Un’area non di pregio (nulla da perdere, tutto da guadagnare), facile da raggiungere e vicinissima al centro.
Verdi? Chi esattamente?