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Verde selvaggio su marciapiedi e strade, il Comune di Como ai privati: “Interventi o multe e denunce”

Spesso al centro di polemiche e rimbrotti per marciapiedi, segnali stradali e semafori inglobati da una vegetazione un po’ troppo selvaggia, il Comune di Como rilancia e ricorda le incombenze a carico dei cittadini (per segnalazioni foto e video: redazionecomozero@gmail.com o la pagina facebook). Con alcune premesse nero su bianco: “L’utente della strada deve essere sempre nelle condizioni di poter transitare in piena sicurezza; ai bordi delle strade spesso sono presenti piante e/o siepi che protendono rami, foglie e fronde verso la sede stradale e i marciapiedi invadendoli e creando conseguentemente ostacolo, limitandone l’uso ai pedoni ed ai ciclisti, ostacolando la visibilità della strada e la leggibilità della segnaletica o riducendone la luminosità nelle ore notturne; in occasione di eventi meteorologici di particolare intensità la caduta di rami e alberature sporgenti sul sedime stradale può provocare danni alle persone o alle cose”.

E dunque l’amministrazione tecnicamente ordina “a tutti i proprietari, affittuari, conduttori e detentori, a qualsiasi titolo, di immobili e di terreni confinanti con aree pubbliche, strade comunali e vicinali, marciapiedi e reti ferroviarie”. Sì, ma che cosa? Una serie di regole da rispettare e operazioni da compiere, ossia provvedere:

– alle potature delle siepi ed il taglio di rami ed arbusti che si protendono oltre il limite della proprietà privata;
– alle potature ed il taglio di rami delle “grandi” essenze arboree che si protendono oltre il limite della proprietà privata avendo cura di conservarne l’integrità, stabilità e bellezza paesaggistica degli stessi, e, ove non possibile, provvedere all’immediato sgombero della sede stradale delle periodiche cadute di foglie, frutti e/o ramaglie;
– alla rimozione, nel più breve tempo possibile, di alberi, ramaglie, foglie e/o frutti caduti sul piano viabile per effetto delle intemperie, della stagionalità e per qualsiasi altra causa;
– di assicurare la regolare manutenzione delle caditoie poste ai margini delle proprietà.

Inoltre ci sono altri obblighi per i privati:

– provvedere agli interventi
– adoperarsi affinché le operazioni di manutenzione delle aree a verde da parte dei privati non compromettano, durante la loro esecuzione, la sicurezza pubblica e la circolazione di veicoli e/o persone;
– provvedere all’immediato sgombero di eventuali scarti vegetali qualora i lavori in questione comportino l’invasione delle strade comunali e vicinali ad uso pubblico;
– eseguire le eventuali nuove piantumazioni nel pieno rispetto delle distanze impartite dagli artt. 891 e seguenti del Codice Civile.

Non poche, altrimenti, le multe e le possibili conseguenze legali: si va dalle multe da 25 a 500 euro) all’applicazione delle sanzioni da 173 a 694 euro in base agli articoli del Codice della Strada, fino alla denuncia e all’applicazione di eventuali azioni penali per danni arrecati a terzi. A carico dei privati, inoltre, può finire l’addebito delle spese sostenute dall’amministrazione comunale per i lavori che verranno eseguiti d’ufficio, senza che intervengano ulteriori comunicazioni.

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12 Commenti

  1. Avete provato ad immettervi da via Manara in viale Giulio Cesare? C’è un utilissimo specchio coperto completamente dalle fronde di un albero che cresce sulla pubblica aiuola.

  2. Mi sembra più che giusto, bravo sindaco. Forse prima nessuno aveva il coraggio di rompere le scatole ai maleducati, ora sembra strano.Prima di parlare del comune dovremmo essere noi a curare il nostro verde se vogliamo una città più bella. Mi sembra che il comune stia tentando di migliorare la cura del verde e qualche risultato si vede.

  3. Pulite i marciapiedi e le aree comunali, poi il privato si deve adeguare. Dottrina dei vetri rotti, Bliomberg..

  4. ..e invece per quanto di propria competenza lasciato al degrado, il comune si autosanzionera’ ?

  5. I cittadini dovrebbero essere più orgogliosi del nostro ambiente e mantenerlo. Mi piacerebbe vedere la città dare l’esempio.

    1. Certo che dev’essere faticoso essere sostenitori senza se e senza ma di questa amministrazione, sempre e a prescindere!

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