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Paura in via Anzani (e limitrofi) appello a Negretti: “Omicidio don Roberto, alcol, bustine, assembramenti senza mascherina. Quali controlli?”

Dopo la violenza sessuale ai danni di una ragazza, sabato sera nel parcheggio dell’Ippocastano, torna fortemente al centro dell’attenzione la sicurezza di un quartiere già noto per frequentazioni ritenute per nulla sicure, e denunciate più volte, da chi vive in zona.

Un quartiere all’apparenza tranquillo, quello tra viale Giulio Cesare e via Dei Mille, fatto di condomìni, scuole, campi sportivi e parchi gioco, reso teoricamente più sicuro dalla presenza della vicina caserma dei Carabinieri.

Pare di no, però.

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Tra esposti dei residenti (tre in poco meno di un mese, solo tra settembre e ottobre 2018) e interventi continui delle forze dell’ordine, da tempo quell’angolo di città sembra non trovare pace e chiede a gran voce più controlli da parte delle forze dell’ordine.

È vero, a ottobre di due anni fa, c’era stata l’ordinanza del sindaco Landriscina che imponeva un coprifuoco forzato alle 18 a tre locali tra via Magenta e via Anzani per la presenza di troppi “soggetti ubriachi e aggressivi”, ma dopo?

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Da allora, pur senza gli eccessi di quel periodo, nel quartiere la situazione non sarebbe mai tornata tranquilla, almeno stando a quanto denuncia di chi ci vive e continua a non sentirsi sicuro.

Lo racconta un nostro lettore, Fabio Mondelli, inviandoci copia di una mail inviata all’assessore alla Sicurezza Elena Negretti a inizio settembre, rimasta senza risposta, nella quale ha denunciato il degrado del quartiere e chiesto maggiori controlli.

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“Questa mail è l’ennesimo tentativo di richiedere al Comune di far sentire una presenza costante delle forze dell’ordine in questo quartiere – racconta – dieci giorni dopo averla inviata, a poche centinaia di metri da qui è stato ucciso don Roberto Malgesini ma, nonostante questo, non è cambiato niente, qui continua a non vedersi nessuno”.

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Nella lettera, Mondelli, denuncia quella che è una sensazione di costante insicurezza.

Elenca una serie di problematiche, scrive nella missiva, quasi cronica: assembramenti di persone che bevono all’angolo della strada (anche senza mascherina), giardini pubblici di via dei Mille mal frequentati con episodi che sembrerebbero di spaccio, campetto di calcio (ora temporaneamente chiuso causa Covid) presidiato da stranieri che allontanerebbero, dice, i ragazzini cui sarebbe destinato.

“Sono nato e cresciuto in questo quartiere ed è sempre stata una bella zona in cui abitare – ci racconta, contattato dopo la mail – negli ultimi anni, però, è sempre più degradato e abbandonato a sé stesso tanto che gli anziani hanno paura a passare in alcune zone. La badante che sta con mia mamma durante la notte, ad esempio, alle 7 del mattino è stata seguita fino alla macchina da un balordo e ora, per la paura di fare brutti incontri, si fa scortare fino al parcheggio da un operaio che lavora in un cantiere lì vicino”.

Il tutto nella quasi totale assenza di controlli, spiega Mondelli: “Personalmente ho già segnalato più volte la situazione, ho anche avuto un colloquio con l’assessore Negretti e ogni volta che succede qualcosa chiamo i vigili. Il problema è noto ma, a parte le rassicurazioni e gli interventi spot, non è cambiato nulla. Qui c’è anche la caserma dei Carabinieri, è possibile che non si riesca svolgere controlli regolari?”.

“Nella mia mail parlo di ragazzi stranieri ma sia chiaro, direi le stesse cose anche se fossero italianissimi – tiene a precisare – il mio non è razzismo, è solo una denuncia della situazione per quello che è. Servono più controlli e mi dispiace non aver ricevuto alcuna risposta. Anche un semplice ‘Lo sappiamo, la smetta di rompere le scatole’ sarebbe stato meglio di questo silenzio”.

Sotto la mail integrale indirizzata all’assessore Elena Negretti.

Egregio Assessore Elena Negretti,

ci siamo già incontrati nel suo ufficio in precedenza per il problema legato alla sicurezza nell’area cittadina compresa tra via Milano alta, Via Anzani, via Leoni e via Dei Mille.

Purtroppo sono di nuovo a Lei per comunicarle che nessun intervento ha risanato il problema dovuto a continui assembramenti di persone extracomunitarie adulte e senza protezioni individuali (mascherina), sul suolo pubblico all’angolo tra via Anzani e via Magenta e che consumano all’aperto grandi quantità di bevande alcoliche. Più volte sulla strada vengono abbandonati i recipienti oltre a grossi quantitativi di mozziconi di sigarette che lordano il passaggio pedonale.

Anche ai giardini pubblici, angolo via Leoni e via Dei Mille, la situazione non è delle migliori. Spesso ragazzi extracomunitari si uniscono per consumare bevande alcoliche.

Non vorrei essere troppo pessimista nel dichiarare che ho più volte assistito a “strani” scambi di piccole buste con fruitori di passaggio, che possono far pensare ad uno smercio di sostanze proibite.

Le mie richieste di intervento alle forze dell’ordine (ultima telefonata in data 05 c.m), non hanno prodotto nessun esito positivo: gli assembramenti continuano ad esistere come le immondizie sui marciapiedi.

Un ultimo appunto riguarda l’utilizzo del campetto di calcio dedicato a Stefano Borgonovo donato dall’Associazione Cruyff sempre nel parco di via Leoni. Ora chiuso per problemi di sicurezza sanitaria, in tempi passati era solo utilizzato da gruppi di adulti non italiani che monopolizzavano l’intero spazio privandone l’uso a gruppi di bambini e adolescenti al quale lo spazio è stato dedicato.

Ritengo che uno spazio pubblico debba essere un luogo di aggregazione e svago per tutti, mentre ora sembra solo il ritrovo di una tipologia di utenti che allontanano chi può sfruttare al meglio lo spazio a verde.

Nel quartiere si percepisce sempre più una situazione di insicurezza, cosa certamente non positiva anche per l’alta percentuale di persone anziane che lo abitano.

Le chiedo a questo punto quali misure siano in atto o verranno prese dall’Amministrazione che Lei rappresenta.

Bisogna promuovere iniziative di comitati di cittadini per trovare soluzione?

Rimanendo in attesa di Suo cortese riscontro, invio i miei più cordiali saluti.

Fabio Mondelli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. L’amministrazione dimentica che garantire la “sicurezza” significherebbe per esempio rendere più vivibili i due parchi del quartiere alle mamme con i bambini. Basterebbe rimettere in sesto il giardino di via Anzani, tenuto molto male, e installare in quello di via Leoni qualche gioco per bambini decente. La frequentazione cambierebbe. Ma finora nel parchetto di
    via Leoni a comparire sono state le telecamere, e non una o due! Forse oltre alle telecamere servirebbe qualche attrazione per i bimbi….

  2. Tutto vero parole sacrosante! Questa è la Como sicura della giunta Landriscina. Io tra l’altro abito in zona e non capisco in effetti perché tra vigili polizia e carabinieri non si riesca ad avere una presenza maggiore di forze dell’ordine!

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