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Ambiente, Attualità

Willy, anima e pesca: “Stiamo spremendo un lago malato. Pure invaso da taxi boat improvvisati e turisti che noleggiano senza aver mai portato una barca”

William Cavadini è un nome tutt’altro che sconosciuto ai lettori di ComoZero, fondatore e presidente ad honorem dell’associazione comasca “Pescatori Alpha” nonché consigliere “Aps Como Fipsas”. Ma soprattutto voce del lago, non parliamo di vedute e scorci, parliamo del lago sopra e sotto, del lago dentro, del lago tutto. Perché pescare pesce non significa ignorare temi come biodiversità, tutela delle specie autoctone e salvaguardia da quelle alloctone, ripopolamento, livello delle acque, protezione dei muri e degli scali, potremmo andare avanti a lungo. Da anni Willy è in prima linea per tutto questo. Così colpisce quanto ci racconta oggi, con un’amarezza rara rispetto a quel sorrisone inglese (ha il sangue di Albione nelle vene) che non lascia mai quel volto spesso abbronzato benché protetto da cappellino mimetico d’estate e colbacco d’inverno. “Ora stiamo spremendo un Lago già malato, come abbiamo spremuto ogni cosa al mondo che producesse ricchezza, sino quando tutto ciò finirà e poi diventeremo tutti dei critici ecologisti“, ci dice. Eh sì. Ed è solo la premessa a una decisione che Willy ha scelto di condividere con ComoZero e con il gruppo dei Pescatori Alpha.

Scrive: “Ieri, venerdì 7 aprile, io e il mio amico se non socio di pesca Gigi Dotti abbiamo deciso di concludere di comune accordo la stagione della pesca alla trota con Cavedanera (metodo di pesca, con una struttura molto specifica, tipico anche del lago di Como: qui i dettagli, Ndr). È stata una stagione difficile, diversa da tutte le altre ma che alla fine ci ha dato le soddisfazioni meritate! Dal 15 di Gennaio sono uscite 74 trote, per lo più sotto misura e rilasciate, qualche Cavedano e qualche Perca, abbiamo ricevuto e trattenuto quelle trote che sono andate e andranno ad onorare i palati di amici e parenti, ma la soddisfazione più grande è stata quella di ritrovare un team di amici che ha ridato slancio e orgoglio a questa pesca definita la pesca dei cappotti. Dal 15 di Gennaio io e Gigi abbiamo messo il cappotto una volta sola e di ciò c’è ne vantiamo. La nostra decisione di interrompere la pesca a Cavedanera, la pesca della tradizione dei laghi prealpini, è solo dovuta al fatto che il traffico nautico sul Lago di Como non è più sostenibile ed è divenuto estremamente pericoloso. Ci sono troppi Taxi boat improvvisati, troppi Ncc che sino a ieri non sapevano cosa fosse un Lago perché facevano gli operai in fabbrica, troppi rent a boat con motori 40 Cv consegnati nelle mani di turisti che non hanno mai condotto un’imbarcazione. Qui mi fermo ma ricordatevi quanto ho scritto e quando sarà il momento andate a rileggere. Buona Pasqua”.

 

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6 Commenti

  1. Sono di Firenze.ma vivo a Bergamo e sono innamorato del lago d’Iseo
    Taxi in barca,noleggi abusivi
    Montagne di rifiuti civili e industriali vanno perseguiti penalmente perché stanno distruggendo beni di tutti.
    Un saluto Brunello Martelli

  2. Il futuro del Lago di Como può essere assicurato solo se il turismo è sostenibile, il lago è sano, le foreste sono ben gestite e l’ambiente è protetto.

  3. Grazie e ancora grazie per chi ha fatto di tutto, e di più, per trasformare il lago di Como in una località da turismo di massa, sopratutto nord europeo, per la maggioranza privo di sensibilità, di educazione e di cultura. Turisti da maglietta e infradito. Grazie e ancora grazie!

    1. Meglio loro che quelli del sud Europa arrivati senza invito che a differenza dei nordici che cacciano quattrini, questi ci costano.

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