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Il dispiacere del papà, la restauratrice che dice ‘recuperiamoli’: storie sui parapetti spariti dal lungolago di Como

Continuano a emergere piccole storie bellissime dalla questione dei parapetti del lungolago di Como, con quelli storici con il motivo del timone eliminati e poi mai più riapparsi a causa del cantiere delle paratie e ora – in attesa che dopo 16 anni la Regione faccia finalmente conoscere ai comaschi la soluzione alternativa – invocati da tantissimi cittadini (per le vostre storie, le segnalazioni, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp di redazione 335.8366795).

In tantissimi vorrebbero almeno vorrebbero sapere con precisione dove siano finite le centinaia di metri asportati e – beffa delle beffe – in parte persino restaurati a spese della collettività prima di essere poi dichiarati inutilizzabili (alleghiamo i dettagli nell’articolo in fondo).

Ma tornando alle voci dei cittadini, in molti si dicono pronti a firmare una eventuale petizione per il ritorno dei timoni sul lungolago anche se questo non andrebbe a sanare i problemi pratici, ovvero il fatto che i vecchi parapetti non sono più a norma per l’altezza (10 cm sotto il limite di legge) e forse non soltanto per quel dettaglio. Ma al fatto che quei parapetti siano spariti, in molti non si rassegnano comunque. È il caso ad esempio di il Marisa Arrighi che ci ha lasciato anche un toccante ricordo personale: “Mio papà era un garzone dei fabbro costruttore, mi parlava sempre del tanto lavoro fatto, ora ne sarebbe molto dispiaciuto”.

Ma sono giunte le voci anche di professionisti esperti, come ad esempio quella di Monica Capuano: “Sono una restauratrice, sono nata e cresciuta a Como vedendo sempre questi bellissimi parapetti, sono in ghisa si possono alzare….certo si può fare tutto ..basta volerlo…se raccogliete firme io ci sarò”.

E non manca anche lo scetticismo dell’ex assessore Nini Binda che – pubblicando varie foto della storica ringhiera – ha commentato: “Il mistero persiste.
Chissà dove sono finiti i Timoni! Il rifacimento del Lungolago rimane la ferita aperta delle incompiute (è il dettaglio che conta). E che non vengano messe quelle orrende paratie di vetro….”.

“C’era in tutte le foto della nostra infanzia…” La lettera e il destino dello storico parapetto del lungolago di Como

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7 Commenti

  1. Sono “spariti” solo i parapetti del cantiere “Paratie” perché gli altri sono perfettamente al loro posto lungo il viale verso il Tempio Voltiano.
    Chi di dovere chiarisca questa storia sempre più nebbiosa.
    C’è da sperare che i parapetti sopravvissuti non spariscano anch’essi ora che è tutto transennato.
    Tra l’altro i parapetti sono vincolati dalle belle arti.
    Attendiamo fiduciosi chi faccia chiarezza.

    1. max in che mondo vivi?
      Dalla passeggiata Zambrotta al Tempio Voltiano ci sono ancora. Lungo tutto il lungolago non si possono mettere perchè non sono a norma.
      Purtroppo siam qui a discutere da mesi sul da farsi e nel mentre abbiamo lasciato le inferriate da cantiere.
      Sarebbe semplicissimo togliere e non mettere alcun parapetto come qualsiasi waterfront o molo che si rispetti (di esempi ne abbiamo anche qui al Nord Italia, basti vedere Trieste col Molo Audace e tutta la passeggiata davanti a Piazza dell’Unità; oppure Venezia).

      La verità che siamo sempre la solita città conservatrice dove non vogliamo mai cambiare niente perchè si stava meglio prima.

  2. embé? non basta alzarli di 10 cm? qui – sotto sotto – c’é qualcosa di poco chiaro.Li vedremo in qualche villa privata di lusso?

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