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Elezioni Como, il Popolo della Famiglia ci sarà. E promette una “Variante della Tremezzina interrata” per la città

Ci sarà anche il Popolo della Famiglia, il movimento ultracattolico guidato a livello nazionale da Mario Adinolfi, nella contesa elettorale per il nuovo sindaco di Como. Ad annunciaro, il segretario nazionale del movimento, il comasco Andrea Brenna, che è anche vicesindaco e assessore all’urbanistica, al territorio, all’ambiente e ai lavori pubblici del Comune di Grandate. E c’è subito un’opera in cima alla lista: la variante interrata che di fatto bypassi tutta Como e le aree contermini. Opera che definire ambiziosa, è un delicato eufemismo insomma.

Diana Barigelletti, presidente del circolo di Como de il Popolo della Famiglia, spiega che si tratterebbe di “una variante interrata viabilistica che permetterà agli utenti di spostarsi da una parte all’altra della città e da una sponda all’altra del Lario in pochi minuti senza dover necessariamente attraversare il centro urbano”.

“Il percorso – aggiunge – consentirà ai veicoli in entrata e in uscita di raggiungere facilmente i raccordi posizionati in punti strategici in cui saranno realizzati autosili interrati, capienti e collegati con la città mediante comode navette elettriche, liberando così Como dai due problemi più gravi che la attanagliano da decenni: il traffico e la carenza di parcheggi”.

“L’opera è finanziabile, in 5 lotti autonomi, mediante fondi provinciali, regionali, statali ed europei, compresi quelli del Piano Nazionale di Ricostruzione e Resilienza – aggiunge il segretario nazionale de il Popolo della Famiglia, Andrea Brenna – Gli autosili, appositamente previsti nei punti di innesto cittadino della variante (Santa Teresa, Ticosa, Valmulini-Canturina, Statale per Lecco e via Prudenziana), potranno essere finanziati, così come per tratti dell’infrastruttura, mediante fondi privati in piena logica amministrativa sussidiaria”.

Lo schema, se si vuole e per ora soltanto nelle parole dei proponenti, ricalca quello della Variante della Tremezzina.

“Siamo convinti che quest’infrastruttura meriti il pieno e celere impulso, condiviso e trasversale, da parte di tutte le forze politiche in campo e di tutti gli enti, affinchè la realizzazione vada al più presto a risolvere le criticità di traffico e di carenza di parcheggi della città di Como, dei suoi quartieri, dei comuni della cintura urbana e di tutti quelli del primo bacino del lago che potranno certamente beneficiare di questo necessario investimento”, prosegue la nota diffusa oggi.

“L’opera è di altissimo interesse strategico cittadino, provinciale, regionale e nazionale, mira infatti a ottenere il rilancio territoriale, il turismo, il miglioramento della vivibilità cittadina, delle opportunità lavorative, della sicurezza stradale e della tenuta dei valori immobiliari. Importantissima è anche la massima tutela e cura della qualità ambientale che l’opera inevitabilmente comporterà; un aspetto questo oggi fortemente compromesso da una viabilità e da una situazione complessiva a dir poco congestionata”, è la conclusione.

Poi ecco il tema della discesa in campo del Popolo della Famiglia per le elezioni a Como nel 2022.

“La nostra forza politica si sta preparando da anni alla prossima tornata elettorale, elaborando e mettendo in campo idee e progetti risolutivi affinchè la popolazione possa scegliere e contribuire a ideare un modello preciso di futuro per la nostra città di Como – spiega ancora Brenna – Come partito Politico, avendo in corpo numerosi simpatizzanti a militanti, abbiamo deciso che ci presenteremo nella prossima tornata elettorale per le amministrative di Como 2022; qualora eletti ci impegniamo fin d’ora ad avviare nel corso del primo anno amministrativo tutti i necessari studi di fattibilità tecnica ed economica che ci permettano di rendere la variante interrata comasca un’opera infrastrutturale reale”.

Il circolo di Como de il Popolo della Famiglia ha annunciato di voler organizzare a breve un’assemblea pubblica per presentare idee e progetti.

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10 Commenti

  1. Almeno mezzo numero potevano metterlo.

    Quanto costerebbe il tunnel? Quanto gli autosili? Quanto tempo ci vorrebbe per il progetto? E quanto per la realizzazione?

    Messa così, c’è ben poco di cui discutere.

  2. premessa: non sono parte del partito Popolo della Famiglia nè li ho mai sostenuti.
    Detto questo è interessante, ma forse dovrei scrivere triste, dover leggere commenti su un argomento esposto in pochissime righe da un giornalista.
    Non una richiesta di maggior approfondimento: hanno capito tutto dal titolo o dalle quattro righe di intervista che seguono e tanto basta.
    O forse hanno letto “ultracattolico”, seppur ridicola definizione perché o si è cattolici o non lo si è, e allora è più che sufficiente per bollare qualunque proposta una “castronata”. O forse sarebbe stato a loro sufficiente scrivere “cattolico” per bollare allo stesso modo. Non saprei.
    Comprendo però che portare idee mentre altri si affaticano a portare solo nomi per piantare le bandierine del potere possa disturbare.
    Buona Giornata

  3. Concorso in castronerie, poi la soluzione finale, le donne non potranno percorrerla, fatto salvo che siano passeggeri.

  4. Mo chi è pure il popolo della famiglia??

    Tra poco usciranno gli album di figurine..spuntano nomi di associazioni partiti comunità etc nemmeno fossero muschi a nord

  5. Mi commuovo ogni volta che vedo il popolo comasco di cui faccio parte reagire alla novità: va sotterrata prima che nasca. Io amo questo popolo forse perché, dati i miei antenati brianzoli, questi mi danno un certo distacco prospettico, ma non emotivo. E poi sorrido leggendo il bravo giornalista che chiama ultracattolico il movimento del Popolo della famiglia. Già, abbiamo il Green Pass e il Super Green Pass, per cui ci deve essere una variante (non di virus, non di valico) base, super e ultra di ogni cosa a seconda del livello di impegno o di costrizione. Io lascerei con nostalgia per un momento la Convalle e mi proietterei col pensiero in quei posti in cui le persone (sicuramente meno simpatiche) hanno però il senso del futuro e della sfida. Non dico di andare a Dubai o a Chicago, ma alla piccola anche se un po’ più grande (di Como) Milano dove negli ultimi anni abbiamo visto un fiorire di opere urbanistiche ed architettoniche. Non voglio qui parlare dell’ “arcinemica” Lecco (variante arci, ci mancava) dove la città è attraversata da gallerie che in un nanosecondo ti portano dai valsanatt ai lecchesi e viceversa per non parlare di altre amene località contigue, senza impestare la città. Quello che vorrei dire è questo: non bonsaizziamoci.
    Io, come tutti voi, ascolto volentieri un piccolo che ha grandi idee e gli diamo l’opportunità di provarci, senza deriderlo, ma partecipando al suo sogno perché vogliamo essere sognatori. Questo atteggiamento è quello che vediamo in quell’accozzaglia di genti che attraverso stenti, miserie personali, delinquenza e grandi sogni ha fatto grande l’America. Il paese dei sogni realizzati. Non è più così? Forse, però lo è quanto meno stato.
    Favoriamo le opportunità, le novità, ascoltiamo, facciamo domande, e se amiamo la nostra città, collaboriamo, anche con gli ultracattolici, perché sono persone, hanno studiato, hanno idee, forse sanno (almeno in parte) come realizzarle e pensiamo a tutte le magnifiche opere che i cristiani hanno saputo costruire nel nostro continente e nel nostro bellissimo Paese. Uno dei motivi per cui nel mondo ci guardano con stupore. Sarebbe bello che tutti sapessero come costruivano le cattedrali, con il contributo del popolo che lo faceva perché aveva un ideale.
    Un caro saluto a tutti.

  6. Gli attraversamenti urbani in zone densamente popolate e orograficamente complesse sono ormai underground.
    Esistono attrezzature e tecnologia ampiamente collaudati; ingegneri e geologi perfettamente in grado di seguire i progetti in tutte le loro fasi; fondi nazionali ed europei che aspettano solo di essere impiegati a meno di non farli rientrare per mancate realizzaizoni.
    Se non ora quando?
    Complimenti alla lungimiranza ed al coraggio per l’impegno.

  7. Eppure Andrea Brenna è stato molto chiaro sulla fattibilità dell’opera e i suoi finanziamenti. Se hai dei dati contro, facceli vedere. Troppo comodo liquidare il discorso in due righe di sarcasmo.

  8. È proprio Natale, ognuno parte con la propria surreale lista di desideri.

    Come al solito manca il pragmatismo.

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