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Il progettista: “Il verde, i giochi, la battery, il taglio degli alberi. I nuovi giardini a lago di Como saranno così”

Addio a decine di alberi, addio ai giochi, addio al trenino smontato in questi giorni e addio a tutto quello che rappresentano i giardini a lago di Como per moltissime persone. Praticamente il cantiere al via entro metà febbraio, agli occhi di qualche comasco assomiglia sempre più a un colpo di spugna che cancellerà per intero memorie e affetti piuttosto che a un’occasione per ripensare a uno degli spazi più preziosi di Como. A fare da scintilla, inoltre, ci si era messa una frase del progettista, l’architetto Gianni Artuso, che proprio sulle pagine di ComoZero aveva dichiarato che i nuovi giardini sarebbero stati “meno bosco e più prato”, affermazione seguita di lì a poco, del tutto casualmente in effetti, dall’abbattimento di un discreto numero di alberi malati o pericolanti. E se a questo aggiungiamo le immagino del trenino e del chiosco smontati in questi giorni ecco che l’effetto malinconia è completo, con tanto di timore sull’aspetto futuro di un parco che è nel cuore di tutti.

Perché se è vero che il progetto è noto da tempo, è altrettanto vero che tra varianti e cambi di amministrazione sono passati anni (il primo rendering risale ancora alla giunta Lucini) e ora che si è a un passo dall’apertura ufficiale del cantiere ai comaschi tremano un po’ i polsi, come sempre succede quando si è di fronte a cambiamenti radicali di ciò che ci è più familiare. Abbiamo quindi chiesto proprio all’architetto Artuso, che con il professor Valerio Morabito, l’agronomo Marco Giorgetti e lo studio La Mercurio di Como, ha firmato l’ultima variante del progetto, di chiarire i punti più “caldi” del prossimo cantiere.

Gli alberi
“Mi sono reso conto solo dopo che la mia affermazione ‘meno bosco e più parco’ avrebbe potuto creare qualche fraintendimento e qualche preoccupazione tra i lettori, ma la realtà è ben diversa da come qualcuno teme – spiega – la prima premessa da fare, però, è che noi abbiamo ereditato il progetto definitivo e, nonostante io ritenga che quest’area avrebbe meritato qualcosa in più, abbiamo solo avuto l’incarico di aggiornarlo senza alcuna possibilità di modifiche sostanziali”.

Modifiche che però, almeno per quanto riguarda il verde, non sono in effetti da poco: “Per quanto riguarda le alberature, la nostra variante di progetto, con il supporto del nostro agronomo, ha ridotto notevolmente gli abbattimenti previsti inizialmente limitandosi all’eliminazione di una cinquantina di piante, molte già malate e a rischio di caduta e altre di pregio pari a zero”, chiarisce.

Nessun albero secolare e in salute a rischio, quindi, ma anzi l’idea di riqualificare il parco anche dal punto di vista del verde e, di conseguenza, anche della sicurezza: “L’idea di realizzare la cosiddetta Battery (la struttura che troverà posto nella zona dell’attuale pista delle macchinine e destinata ad ospitare un bar, una biblioteca e uno spazio espositivo Ndr) prevede necessariamente l’abbattimento di alcune piante – prosegue Artuso – ma il progetto prevede anche la piantumazione di quasi una trentina nuovi alberi di pregio, come gli ippocastani, e un complessivo alleggerimento del verde che renderà l’area più luminosa e sicura anche di notte, senza che venga percepita una sensazione di svuotamento del parco”.

I giochi
Abbattuto il minigolf, smontato l’amatissimo trenino e in fase di smontaggio anche la giostra e i tappeti elastici. Che fine farà l’area giochi, sicuramente bisognosa di sistemazione, ma tanto amata da generazioni di bambini? “Il progetto prevede il restauro dei giochi in cemento ideati da Luisa Aiani Parisi mentre, invece, il piano economico non prevede l’acquisto di nuove strutture che si è ipotizzato potessero essere acquistate con quanto risparmiato con il ribasso d’asta – spiega il progettista – queste però sono decisioni che spettano esclusivamente all’amministrazione. Quel che è certo è che l’attuale area giochi diventerà uno spazio aperto, dedicato al relax o ad eventi mentre l’area per i più piccoli sarà prevista nell’anello superiore, dove ora si trova la locomotiva che verrà spostata di qualche metro, verso viale Rosselli”.

E mentre il minigolf non verrà sicuramente ripristinato, non c’è ancora nessuna certezza per quanto riguarda le giostre e lo storico trenino: “Sicuramente il progetto non prevede la ricollocazione di queste attrazioni ma nulla esclude che possa essere trovato uno spazio per farle tornare – chiarisce il progettista – anche questa è una decisione che spetta all’amministrazione, ma non escludo che si possa almeno ipotizzare il ritorno del trenino che vedo essere molto amato dai comaschi”.

I reperti
Buone notizie anche per quanto riguarda i tanti reperti che ora giacciono, senza alcuna valorizzazione, nella zona dei giochi e tra le palme, a cominciare dall’amatissimo “sassone” accanto alle giostre per finire con la maschera che compare sulla fontana di sassi, che come previsto verrà abbattuta: “Collocati come lo sono oggi, questi reperti sono difficilmente percepiti come preziosi e rischiano di essere vandalizzati, è prevista una sorta di area museale dove verranno raccolti e valorizzati”, spiega infatti Artuso.

I tempi
Tasto dolente di quasi tutti i cantieri comaschi, anche nel caso dei giardini a lago le premesse fanno giustamente paura a molti che temono uno stillicidio senza fine come quello del vicino lungolago. Dopo la mancanza di documenti dell’azienda che aveva vinto l’appalto, con conseguente slittamento dell’avvio dei lavori fissato per lo scorso giugno, si è passati infatti all’esclusione della seconda ditta fino all’assegnazione dei lavori, a dicembre del 2023, a una ditta siciliana che avrebbe dovuto dare il via al cantiere lo scorso 19 gennaio, ma così non è stato. “Se tutto va bene, speriamo di poter iniziare ai primi di febbraio – spiega Artuso – si prevede un anno di lavori, quindi con la consegna dei giardini nei primi mesi del 2025. Quel che è certo è che interverremo nella zona verso lo stadio solo a campionato fermo per mantenerla come zona-filtro così da permettere di continuare a gestire entrata e uscita dei tifosi durante le partite anche a lavori in corso”.

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26 Commenti

  1. E chi ci crede?? Come tutti gli ulivi che tagliato x K xilella che hanno portato loro stessi……. Il problema è sempre lo stesso: corruzione e mazzette
    😡😡😡

  2. Sempre peggio c’è chi pianta alberi x l ossigeno aria pulita ombra nooooo qui spianiamo come in Africa un deserto come chi ha queste tristi orripilanti ideeeee uno scempio come del resto tt Como…… Meno male che sono avanti con l età…… Posso dire preferisco morire con bei ricordi……

  3. Bello tutto, trovo ridicolo però che un progetto del genere non dedichi uno spazio al Fitness, una struttura per trazioni, delle parallele.

  4. L’Archi(star) di turno in questo modo può dare il meglio di sé e pensare di assomigliare a Fuksas. Gli alberi potrebbero nascondere l’opera.

  5. Sono sempre stati gli alberi a fare ombra. In tutte le città si cerca di piantare Alberi Qui si mette una Tettoia Che meraviglia!!!!!
    Boh

    E,V.

  6. Sono veramente triste nel vedere la mia città così rovinata. Abbiamo dovuto pagare un architetto per creare il NULLA . Un’altra spianata come piazza Cavour e il lungo lago che sembra una super strada per pedoni. I giardini a lago andavano ripuliti non demoliti. Abbiamo un polmone in città e vogliamo abbatterlo non capisco per creare Un’altra orribilia. E poi non avevamo raccolto le firme per fermare questo scempio????!!!!

  7. Abbattere gli alberi è una cosa scriteriata, non ho parole… ci aspetta la solita spianata calda e impraticabile d’estate, così come sarà il lungolago

  8. Sono veramente triste nel vedete la mia città così distrutta non importa da quale giunta evidentemente tutte uguali. Pagare un architetto per creare il NULLA è inconcepibile!!!..è l’unico polmone della città e lo radete al suolo per una spianata??!!! Abbiamo già il lungo lago che sembra una super strada per pedoni??!!! E poi non avevamo raccolto le firme per bloccate questa orribili???? A

  9. Le sottrazioni si imparano in fretta! 50 _ 30. Continuiamo a sottrarre aria pulita, verde e fresco alla città. E non ci’ è bisogno di essere architetti per comprendere

  10. Facciamo che invece di fare il cancello anti barboni, aggiungiamo un parco giochi per bambini lungo lago? Sicuramente più utile. Il cancello lo fate pagare al papa.

  11. “Quest’area avrebbe meritato qualcosa in più”. Come il lungolago, rimaneggiato nel progetto dalla regione; come la Ticosa, che probabilmente diventerà un parcheggione. Tutto quello che viene fatto, alla fine, è una mezza cosa, un ripiego, un meglio-che-niente. Spianate dappertutto, come se fossimo nel Texas. E vabbè, l’importante è la salute.

    1. Il bello (o il brutto) è che Como ha dato i natali a un architetto visionario di grandissimo talento, Antonio Sant’Elia…

  12. Sempre polemiche inutili. Bisogna fare i complimenti alla giunta x tutti i progetti in corso. Erano decenni che non si vedevano azioni, compresi i controlli agli alberi.

    1. I progetti in questione vengono tutti dalle amministrazioni (non solo comunali) precedenti. È bene saperlo.

    2. A : questo progetto (pessimo) è stato portato avanti e finanziato dalla giunta precedente.
      B : le auguro di godersi le pensiline con il suo amato pifferaio.

  13. Cinquanta alberi meno quasi trenta fa la bellezza di meno 20 e più alberi. Non poco in una città dove continuamente si tagliano alberi e non se ne mette a dimora mai nessuno.

  14. Far passare per riqualificazione uno scempio ci conferma la qualità e la sensibilità di certi amministratori.
    Soprassedendo sulla bellezza architettonica del Tettoione, che sembra preso in prestito dal Cimitero Monumentale, la furbata di rinominare quale “alleggerimento” un’opera insulsa di abbattimento di alberi che costituiscono UN BOSCO credo non passerà inosservata.
    Abbiamo un bosco in città e lo massacrate. Questo è.
    Ricordo ai più distratti che un bosco è un’isola felice che dà ombra e quiete dal caos che lo circonda, è un habitat, un angolo di ricarica spirituale.
    Un valore aggiunto.
    Non bisogna essere laureati per fare un intervento di tale portata, bastano un paio di cretini che si autorizzano a vicenda.
    Ci verrà consegnato un Tettoione cimiteriale circondato da un arido e rinsecchito prato in pieno sole ed in assenza di piogge. Perchè anche la meteorologia andrebbe consultata di tanto in tanto……
    Forse metteranno degli ombrelloni in cemento sempre Cimitero style….
    Un Tettoione…..

    1. In effetti se non diventerà un capolinea dei bus anni 70 sarà un miracolo. Visto che lì c’è il Tempio voltiano che, per chi non lo sa, ha la forma che ha perché richiama la Pila, sarebbe stato intelligente creare qualcosa in stile tecnologico mininalista.
      Ma la tettoiona lunga 40 metri probabilmente dovrà fare ombra ai turisti che attendono le guide o i battelli.

      1. Ma quelli che continuano a scrivere che nn vogliono che vengano abbattuti gli alberi, che problema di comprensione hanno:
        Ripetete con me, gli alberi da tagliare sono malati e pericolosi per la comunità, è stato detto dal sindaco e dagli agronomi esperti assunti come consulenti più e più volte.

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