Il quartiere di Rebbio si conferma ancora una volta laboratorio sociale d’avanguardia nella città di Como. Il nuovo segnale in questo senso arriva dal nuovo passo del progetto “La Rebbio che Vorrei”, nato da alcune proposte progettuali selezionate dai cittadini per la zona di Como Sud, avviato dalla giunta Lucini nella primavera 2017 e sostenuto successivamente dall’esecutivo Landriscina.
Ma se le “benedizioni” politico amministrative hanno certamente il loro peso, è davvero dal basso, come si suol dire, che questa iniziativa è germogliata e fiorisce. E dopo gli orti, ora si scrive un nuovo capitolo.
Orto, zucchina e fantasia: il capolavoro dell’orto sociale di via Ennodio a Rebbio
Innanzitutto per le premesse: il progetto è infatti stato elaborato dalla Cooperativa Sociale Ecofficine, in partnership con l’Associazione “L’isola che c’è”, la Cooperativa Sociale “Il Seme” e la Cooperativa Sociale “Si Può Fare”, che si sono impegnate in sinergia a realizzare le attività previste stanziando proprie risorse. Poi è arrivato un altro supporto fondamentale: il finanziamento di Fondazione Cariplo, a copertura del costo complessivo, partecipando al Bando “Comunità Resilienti”.
Ma se fin qui siamo nel campo dell’iter vero e proprio, sono le motivazioni alla base di tutto che danno il senso sociale dell’impresa.
Il progetto “La Rebbio che vorrei”, infatti, persegue le seguenti finalità socio-ambientali: attivare una cura comunitaria del territorio attraverso la gestione condivisa degli spazi verdi urbani; ridurre e prevenire il degrado e migliorare e connettere i servizi eco-sistemici; migliorare la qualità della vita e della salute della comunità, con interventi di mobilità dolce per mitigare i fattori di inquinamento e favorire la socializzazione e il movimento all’aperto; valorizzare le risorse ambientali e sociali locali mediante l’avviamento di attività produttive condivise e sostenibili, che possano educare e rendere più coesa la comunità.
Insomma, un manifesto di quanto gli abitanti di un quartiere e il mondo cooperativo, associativo e volontario che ruota attorno ad essi possano incidere sulla vita quotidiana delle persone.
E infatti, un simbolo della vita di quartiere, ossia il Parco Negretti, è ora il beneficiario di un notevole intervento di riqualificazione e rilancio presentato dal soggetto capofila, la Cooperativa Ecofficine. Nello specifico sono previsti:
– sistemazione dei percorsi pedonali in autobloccanti con eventuale fornitura di nuovi
elementi della medesima sagoma degli esistenti dove mancanti;
– pulitura bordi dei percorsi pedonali tramite rimozione della terra depositata e della
soprastante vegetazione e sistemazione cordoli;
– potature agrifogli e pulizia delle conifere invase dalle infestanti;
– rimozione delle recinzioni parzialmente dismesse ed in forte stato di degrado nell’area del
chiosco e sul versante nord ed ovest del parco;
– fornitura e posa di arredo urbano in legno (gazebo, tavoli da pic-nic e panchine);
I lavori di manutenzione e posa dell’arredo urbano verranno eseguiti dallaCooperativa sociale onlus “Il Seme” e dalla Cooperativa “Si Può Fare scs”, per quanto di rispettiva competenza, a partire dal mese di ottobre e termineranno entro il 30 novembre 2019.
6 Commenti
Ciao Eva, se leggi bene l’articolo ti renderai conto che il Comune, non ci ha messo 1 euro per eseguire i lavori che verranno realizzati al parco Negretti, ha solo dato l’autorizzazione ad eseguirli. E’ un progetto finanziato da Cariplo ed i finanziamenti vengono dati per temi precisi e li si può attenere se ci si attiene alle finalità del bando. In questo caso particolare anche la gestione della progettazione e della rendicontazione del bando sono stati a completo carico delle Cooperative. Penso che sia giunto il momento che la gente diventi più attiva nel cambiamento della propria città. Sono d’accordo con te che a Rebbio ( e nelle periferie in generale) c’è molto da fare; e questo esempio positivo deve essere da monito per altri progetti simili.
Plauso alle vere cooperative, ed anche alle amministrazioni. Negli anni 80 serviva il passaporto per entrare tra auto e motorini rubati, risse, spaccio..se si riesce a far rinascere il parco sarà un ottimo lavoro.
Con i soldi esselunga e Coop potrebbero sistemare anche l’angolo via grilloni giussani e il cosiddetto Montisel (l’area verde tra via grilloni, il retro del cimitero e lo sbocco pedonale di via campagna).
Molto bella l’iniziativa di riqualificare l’area del parco negretti…. Vorrei capire se qualcuno tiene presente però che a poche centinaia di metri dirigendosi verso piazza camerlata si trova una zona ridotta in stato di completo abbandono, frutto di edilizia selvaggia che oggi giace nel degrado piu totale a discapito della sicurezza di chi ci abita vicino! (forse sara considerata dal comune, urgenza meno bucolica, ma decisamente piu impellente di quella di aggiungere gazebo e panchine che non si sa nemmeno in che stato ritroveremo a primavera)
Bravi, avanti così.
Veramente encomiabili e da proporre ad esempio le Cooperative sociali che si sono impegnate e si danno ancora da fare per la sistemazione di aree e di strutture ; importante il contributo della Banca e la buona volontà di tutti coloro che sostengono e favoriscono l’attuazione di meravigliosi progetti , studiati per rendere Rebbio una parte di Como , bella , pulita , accogliente , mantenuta con decoro , pronta ad ospitare bambini , anziani , e chiunque altro voglia respirare aria meno inquinata e godere del verde che , attualmente ha bisogno di cure .
Dalle immagini si vede quanto degrado sia stato tollerato da tutti : c’è molto , tantissimo da fare , ma sono certa che i lavori continueranno con l’impegno di tutti e si potrà vedere … un angolo vivo , in terra , di Paradiso !!
Mi auguro solo che i soliti imbecilli , di cui non finisce mai la generazione , non siano in attesa di dare dimostrazione delle proprie “capacità” !!
,