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Sfratto al Carducci, il socio Gaddi: “Rapinese insofferente alla cultura, questa è un’aggressione alla storia di Como”

Diventa trasversale la polemica contro il Comune di Como che di punto in bianco ha intimato alla storica Associazione Carducci la consegna delle chiavi del Museo Casartelli al primo piano della sede di viale Cavallotti, tra lo stupore e le proteste dei soci. Ricordiamo che nello stabile dovrebbero trovare nuovi spazi il Conservatorio di Como e, si è appreso in queste ore, anche la Fondazione Volta. Tra i soci dell’Associazione Carducci, però, c’è anche il consigliere regionale di Forza Italia Sergio Gaddi che si schiera apertamente con la presidente dell’Associazione.

“Come socio del Carducci mi appello alla presidente Forgione perché contrasti con la massima fermezza e in tutte le sedi l’incomprensibile decisione del Comune – dice Gaddi – È una questione di cultura, di principio e di rispetto. Il Carducci è patrimonio indissolubile di Como e ricordo come fosse ieri con quanto amore Carla Porta Musa si sia battuta concretamente per valorizzare la generosità del padre Enrico. Per non parlare di Alberto Longatti, che in quanto uomo di pensiero attivo si è sempre speso con forza per il circolo”.

“Oltretutto, che il Comune riduca la questione a un meschino conto di bollette a fronte di un patrimonio ricevuto di tale importanza è quantomeno imbarazzante, per non parlare della fumosa ipotesi di trasferimento delle giovane Fondazione Volta che non ha titolo alcuno prr giustificare questa aggressione da parte del Comune – aggiunge il consigliere regionale – Capisco la nota insofferenza del sindaco per la cultura, ma qui si sta danneggiando la storia della città. Che è una responsabilità decisamente eccessiva per un’amministrazione”.

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Un commento

  1. Ad espansione il sindaco non ha avuto il coraggio di dire la verità su quanto è accaduto veramente al. Carducci e su quello che viene fatto

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