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Tutti a casa fino al 3 maggio. Anche no? Fermi: “Ci sono aziende che possono aprire oggi, in sicurezza. Ok stop ma dobbiamo ripartire”

La prudenza, certo. L’attenzione costante, anche. E il rispetto delle regole.

Ma il presidente del consiglio regionale, il comasco Alessandro Fermi, è molto sicuro: “E’ sacrosanto stare a casa ma ci sono aziende e filiere che possono aprire subito, in totale sicurezza, già da oggi”.

Non si può vivere in attesa di un vaccino, è la tesi di Fermi. Quindi con passo misurato e estrema prudenza dovrebbe essere possibile, per alcuni e non per tutti, riaprire l’attività prima del nuovo lockdown stabilito ieri dal governo.

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5 Commenti

  1. Sono d’accordo con le riaperture! Non si può pensare di tenere tutto il Paese fermo a oltranza!! Bisogna tornare a vivere il quotidiano imparando a convivere con questo virus, prendendo le dovute precauzioni, fino a quando non arriverà un vaccino

  2. Renzi e Fermi ci dicano anche cosa vuol dire riaprire in tutta sicurezza. Come, quali devono essere di fatto le procedure. E li vorrei anche sentire dire “ci assumiamo la responsabilità di eventuali nuovi contagi e decessi”.

  3. Bravo fermi, consiglio un giro nelle rsa della regione!
    Avete ragionato male!
    Quanti morti non conteggiati ci sono?
    E poveri operatori sanitari, negli ospedali e nelle case di riposo ??

  4. Ma certo,anticipiamo le aperture in sicurezza totale (che non esiste). Il contagio tornerà a crescere in forma esponenziale. Nessuna paura però, Regione Lombardia ha dimostrato di essere in grado di gestire egregiamente la pandemia. Sistema sanitario pubblico privato di eccellenza, medicina territoriale articolata, presidi di sicurezza in abbondanza per tutti. Avanti con qualche altro migliaio di decessi,tanto sono anziani e pluripatologici.
    Senza parole!!!

  5. A dire il vero oltre che la tesi di Fermi è anche quella che ha espresso Renzi che, anche se antipatico e supponente, ahimè, è l’unico tra i nostri politici che esprime un minimo di idee che non siano slogan o invettive contro nemici immaginari.
    Il problema è il concetto di rientro in sicurezza. Cosa significa? Le aziende aprono così come sono e i dipendenti da soli si adeguano ai minimi standard di sicurezza? I datori di lavoro sanificano gli ambienti e li mettono in sicurezza a loro spese? Oppure ci si vota al Santo patrono di turno?
    Questo è l’aspetto complesso e sul quale sarebbe opportuno che il Presidente del Consiglio Regionale legga anche le parti finali degli interventi di Renzi e ripeta a memoria pure quelle.

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