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Un albero per la salute: all’ospedale Sant’Anna la pianta simbolo del legame tra ambiente e benessere

Un albero per la salute è la campagna di sensibilizzazione sull’interazione fra la tutela della salute delle persone e quella del nostro ecosistema ambientale, nata dalla collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e la FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti).

La collaborazione si fonda su un approccio One Health (“Una sola salute”) che riconosce come gli stati di salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente siano legati indissolubilmente tra loro e siano interdipendenti in modo sostenibile.

Dalla consapevolezza e dall’importanza dei problemi ambientali sempre più pressanti per la società e per il mondo, è stata avviata nel 2023 la collaborazione e la condivisione trasversale tra l’Arma dei Carabinieri e la FADOI, finalizzate alla risoluzione delle delicate problematiche legate ai cambiamenti climatici e al loro impatto sulla salute delle persone.

Il progetto Un Albero per la Salute prevede la donazione e la messa a dimora negli ospedali di tutta Italia di giovani alberi da parte del Raggruppamento Carabinieri della Biodiversità.

Asst Lariana ha aderito alla campagna con l’ospedale Sant’Anna e questa mattina, 21 ottobre, è stata effettuata la piantumazione di due alberi da parte dei Carabinieri della Biodiversità nell’aiuola prima dell’attraversamento pedonale che porta all’autosilo Bipiano.

“Siamo orgogliosi di aderire a un progetto che unisce salute e ambiente in modo così concreto e simbolico – osserva Elena Scola, direttore ff della Direzione Medica di Presidio del Sant’Anna intervenuta all’evento –. La salute delle persone passa anche dalla tutela dell’ecosistema in cui vivono. Iniziative come questa ci ricordano che il benessere collettivo si costruisce anche attraverso scelte sostenibili e piccoli gesti quotidiani”.

“Questa iniziativa rappresenta un’opportunità importante per ribadire quanto la salute dell’uomo sia strettamente connessa a quella dell’ambiente – aggiunge il professor Andrea Maria Maresca, primario della Geriatria del Sant’Anna –. In un ospedale, dove ogni giorno ci prendiamo cura della fragilità, piantare un albero assume un valore simbolico: è un gesto di speranza, crescita e attenzione verso le generazioni future”.

Nell’occasione è stata piantata una sanguinella, un arbusto caducifoglio dall’abbondante fioritura primaverile, con fogliame rosso intenso a contrasto con il blu scuro delle bacche in autunno, venature rosso sangue dei rametti durante l’inverno; i suoi fiori e bacche costituiscono una preziosa risorsa per insetti utili ed avifauna.  Il secondo arbusto piantato è un mirabolano un albero di medie dimensioni originario probabilmente del Medio Oriente, giunto in Europa in tempi remotissimi e oggi naturalizzato. La bella fioritura anticipa l’arrivo della primavera: i fiori compaiono prima o insieme alle foglie e formano soffici nuvole bianco-rosate simili a quelle del ciliegio. In ambito vivaistico è impiegato come portainnesto dei fruttiferi appartenenti alla stessa famiglia, le Rosaceae.

L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto nazionale “Un albero per il futuro” realizzato dai Carabinieri della Biodiversità in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

“Con la campagna Un albero per la salute vogliamo rafforzare il legame tra ambiente e benessere, portando un messaggio di cura e responsabilità condivisa – spiega Gianfrancesco D’Ambrosio, comandante del Centro Nazionale Carabinieri Biodiversità “Bosco Fontana” –. Piantare un albero in un luogo di cura significa promuovere la salute non solo delle persone, ma anche del territorio che le circonda”.

Ogni pianta potrà essere geolocalizzata tramite un QR Code, che oggi è stato legato con una fascetta a ciascun arbusto. Fotografando il QR Code sarà possibile accedere al sito del progetto (link: Un albero per il futuro – Un albero per il futuro) e seguire la crescita delle piante, monitorando in tempo reale anche il risparmio di anidride carbonica (CO2).

Ringraziamo per averci supportato e incluso in questo progetto ecosostenibile il maresciallo Gianfrancesco D’Ambrosio, comandante del Centro Nazionale Carabinieri Biodiversità “Bosco Fontana” di Mantova, la FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti), il professor Andrea Maria Maresca, primario della Geriatria, direttore del Dipartimento di Area Medica di Asst Lariana, nonché direttore della Scuola di Specializzazione in Geriatria dell’Università degli Studi dell’Insubria e il professor Alessandro Squizzato, primario della Medicina, professore di Medicina Interna, direttore della Scuola di Specializzazione di Medicina Interna nonché direttore del Centro di Ricerca sulle Malattie Tromboemboliche e sulle Terapie Antitrombotiche dell’Università degli Studi dell’Insubria.

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