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“Un cuore d’oro”. Ponte Chiasso, omaggio al signor Giovanni e al tempio gentile dei camionisti

La mail che abbiamo ricevuto ieri da un nostro lettore è di quelle che arrivano in punta di piedi ma che nascondono una tenerezza e una bellezza che sono una boccata di ossigeno.

“Piccola segnalazione”, è l’oggetto del messaggio scritto da Enrico Seregni, funzionario presso l’Ufficio delle Dogane di Como, a noi e a altre redazioni cittadine (è giusto sottolinearlo) che racconta di un pezzo di storia di un quartiere che se ne va lasciando cuori pieni di ricordi.

“Buongiorno, sono un funzionario in servizio presso l’Ufficio delle Dogane di Como e scrivo per segnalare una cosa che forse notizia non è, ma che però meriterebbe di trovare magari anche solo un piccolo spazio o un trafiletto nella cronaca locale – si legge nella mail – mi riferisco, dopo ben 37 anni di ‘servizio’, alla chiusura per evidenti limiti di età del bar posto all’interno del piazzale importazione della dogana di Ponte Chiasso gestito fin dalla sua apertura dal sig. Giovanni Gagliardi, per tutti Giovanni e basta che lo scorso giugno ha compiuto 84 anni”.

Un piccolo bar senza neppure una vera e propria insegna, un prefabbricato che visto dall’esterno sembra poca cosa ma che, invece, è stato per quasi quarant’anni ‘casa’ per chi ci ha lavorato ma anche per chi, dopo ore alla guida del camion, sapeva di poter trovare il sorriso burbero di Giovanni, e non solo.

“La peculiarità di questo piccolo esercizio commerciale – racconta Seregni – sta nel fatto che fin dal primo giorno di apertura della dogana, per l’appunto 37 anni or sono, il signor Giovanni ogni giorno dell’anno alle 5 del mattino, cioè quando si da il via al traffico commerciale, si è sempre puntualmente presentato all’apertura dei cancelli per rifocillare migliaia di camionisti di tutta Europa con il suo famosissimo panino con la bistecca, spesso e volentieri ‘rinforzato’ con formaggio, melanzane, peperoncino piccante e altro ancora, per non parlare di quello che senza dubbio è il miglior caffè che io abbia mai bevuto”.

La fine di un’epoca (e il crollo delle certezze) per i trasportatori in transito dalla dogana ma anche per chi lavora lì: “Questa splendida persona ovviamente oltre ai camionisti, ho provveduto a “nutrire” generazioni di militari della Guardia di Finanza, funzionari della Dogana e operatori doganali, e tutti gli hanno sempre voluto bene e stimato, un Signore nel vero senso del termine, un personaggio schivo e di poche parole, ma una volta che lo conoscevi a fondo scoprivi un uomo dal cuore d’oro, di una bontà d’animo come pochi ed al quale era impossibile non affezionarsi”.

E noi? Noi diamo spazio volentieri a questo ricordo, con il rimpianto di non aver mai assaggiato il mitologico panino con la bistecca e la sicurezza che l’affetto e il “grazie” per il signor Giovanni saranno capace di superare anche una saracinesca abbassata.

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