Sorride e si scusa, “Il mio italiano non è perfetto”. Da sette anni, ogni fine settimana, ogni festa comandata, gira l’Italia con banchetti, cartelloni, corano (anche in lingua) e decine di opuscoli. Paziente si fa fotografare, risponde alle domande, sorride a tutti anche quando qualche passante esterna concetti non proprio concilianti. “Ma ho il permesso, sono in regola, anche oggi, anche qui. E sono qui per parlare di pace”, racconta.
Giura di non appartenere a alcun gruppo o associazione. “Siamo tutti figli dello stesso Dio: io, tu, il Papa. Ogni religione lo chiama con un nome ma è il padre di tutti noi e vuole la pace”.
Muahmmad Shaqif ha 43 anni, vive a Desio e lavora in un azienda che produce scatole a Monza. Attira curiosi, studiosi e in linea di massima non ha mai problemi. “Solo una volta a Cermenate, sono arrivati i carabinieri, la gente non mi voleva”. Ma Muahmmad tiene a una sola cosa, ribadire il messaggio: “Il padre di tutta l’umanità e Adamo e la madre è Eva – sottolinea – e allora perché abbiamo questo odio tra di noi? All’interno di una persona ci sono molte differenze, noi dovremmo finire con queste differenze. Leggendo i libri religiosi capiamo che il loro messaggio è la pace per tutta l’umanità, e pregare il nostro dio. Voi avete un solo Dio però vi dimenticate di ricordarlo, però lui ha creato tutta l’umanità e nello stesso tempo non ti dimentica”.
“Vorrei ringraziare – aggiunge – la questura e la polizia locale di Como: mi avete aiutato a diffondere il messaggio del Islam al popolo, questo messaggio è per tutta l’umanità”.
EDIT 17:36 – Predicatore Islamico in piazza. Locatelli: “Ma quale amore? Inaccettabile”