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Cantù, giovane mamma incinta vuole suicidarsi. Due carabinieri la convincono a fermarsi, lei in lacrime: “Siete angeli”

Nel pomeriggio del 5 giugno, mentre in tutta Italia si stava festeggiando il 209° anniversario di fondazione della “Benemerita”, la Centrale Operativa della Compagnia di Cantù, riceveva una chiamata di soccorso da parte di una cittadina, allarmata dalle urla di disperazione provenienti da un appartamento, che si trova nei pressi della sua abitazione. Sul posto è così arrivata in pochi minuti una pattuglia del Nor – Aliquota Radiomobile, composta dal vice brigadiere Sauro Colciago e dall’appuntato scelto Sabato Di Vece (nella foto di copertina), entrambi da anni in servizio al Pronto Intervento.

Appena entrati nell’appartamento i due militari hanno trovato la giovane donna, mamma di due figli e in attesa di un terzo, seduta su una sedia in cucina, con parte del corpo coperto da ferite autoinflitte ed un coltello con il quale voleva tentare il suicidio. I militari, capendo la drammaticità del momento, hanno instaurato subito un lungo dialogo con la giovane, che in un primo momento ha rifiutato ogni aiuto dicendo di essere stanca di vivere, raccontando le sue vicissitudini passate ed il suo triste presente.

Al termine del lungo confronto, durato circa mezz’ora, la giovane  scoppiava in lacrime e consegnava nelle mani dei militari il coltello, ringraziandoli per il loro operato, definendoli “angeli” che erano riusciti a farla ragionare e permettendo ai sanitari di prestarle le dovute cure mediche.

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