Dopo la morte di un muratore, Daniele Caraccio, ieri in un cantiere di Sala Comacina (qui la cronaca) oggi arriva la dura presa di posizione dei sindacati. La pubbliciamo intrgralmente:
Ancora una volta! Ieri, 9 maggio 2023, si è verificato il quarto infortunio mortale che subisce il nostro settore in provincia di Como in nove mesi! Non è possibile che nel 2023 si muoia per una caduta dall’alto: la morte sul lavoro più frequente nei cantieri edili e più facilmente evitabile. Pochi semplici accorgimenti e si permetterebbe ai lavoratori edili di tornare a casa la sera dai propri cari. Nei cantieri edili italiani avviene settimanalmente, con uno stillicidio insopportabile, un decesso sul lavoro e più della metà avvengono per cadute dall’alto. Da sempre si muore così per costruire le case e gli strumenti per evitarlo esistono, basta utilizzarli invece di affidarsi, per fretta e per profitto, solo alla maestria dei lavoratori, soprattutto quando il cantiere, come in questo caso, si trova in una zona impervia.
Lavorare in sicurezza deve essere una priorità assoluta. Non si hanno più parole, se non di rabbia, per esprimere lo sgomento che proviamo. Anche perché Daniele Caraccio è stato un iscritto storico al sindacato edile, dipendente della Curti Impresa Edile srl, impresa locale ben strutturata con quaranta dipendenti. Con tanti, troppi anni di cantiere sulle spalle e vicino alla pensione, non è un “senza nome”: lo si incontrava in cantiere e frequentava le sedi zonali del sindacato. I sindacalisti, che lo hanno visto anche di recente, lo ricordano come un uomo mite, gentile, sorridente e lavoratore.
Il sindacato edile comasco, FENEALUIL alta Lombardia, FILCA CISL dei laghi e FILLEA CGIL di Como, unito, è vicino al dolore della famiglia del lavoratore.
Per FENEAL – FILCA – FILLEA territoriali
Annunziato Larosa – Cristian Buffagni – Luca Vaccaro