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Cultura e Spettacolo

Il Duomo di Como d’arte e di luce: le foto di Pozzoni e i disegni di Testoni in un mostra che esplora la Cattedrale

Una grande mostra dedicata alla Cattedrale è in arrivo a Como. L’evento si intitola “IL DUOMO DI COMO / d’arte e di luce” di Carlo Pozzoni e Wolfango Testoni e a cura di Luigi Cavadini. L’inaugurazione sarà allo spazio The Art Company di Como, in via Borgovico 163, per venerdì 26 gennaio alle ore 18, poi l’esposizione continuerà fino a venerdì 1 marzo con i seguenti orari: lunedì/venerdì ore 15.00-18.00 (sabato solo su appuntamento chiamando il 335.8095646). Di seguito, la presentazione di Luigi Cavadini.

Il tema della mostra è unico: il Duomo di Como. Due le letture, due i mezzi espressivi, due gli artisti: Wolfango Testoni da una parte, con i disegni e gli acquerelli realizzati in presa diretta, dentro e fuori l’edificio, e dall’altra Carlo Pozzoni, con le fotografie che indagano soprattutto l’interno della cattedrale approfittando esclusivamente della luce naturale che penetra dalle finestre e che lentamente (ma non troppo) la percorre.

Intriganti sono i risultati di quella che definirei la loro originale visione di un monumento che si presta a infinite indagini, ricco com’è di elementi d’architettura, d’arte e di spiritualità, ma anche aperto ad una interpretazione personale e creativa.

Le opere esposte sono frutto di due ricerche indipendenti: i due autori si sono solo incrociati in quel loro autonomo dialogo con il Duomo, senza immaginare quel confronto diretto che ora qui va in scena. Così questa situazione si configura come la proposizione di un duplice pensiero che trova da una parte momenti di riflessione comune e dall’altra un’occasione di rinforzo reciproco. Dal vasto materiale disponibile, sia di fotografia che di disegno, si è operata una scelta con l’intento innanzitutto di dar conto dell’operato dei due artisti, ma anche con l’obiettivo di sollecitare i fruitori a sperimentare di persona le molteplicità di sguardi che si possono dedicare a un edificio e al suo contenuto.

In questa logica si pone l’attenzione riservata alla Deposizione di Cristo, capolavoro d’arte scultorea policroma eseguito sul finire del Quattrocento nella bottega ticinese dei Rodari, di cui Pozzoni va a fermare quell’atmosfera carica di pathos che scaturisce da un improvviso mutamento di luce, mentre Testoni si sofferma a considerare una ad una le figure che la compongono tracciando con rapidi colpi di matita, leggeri ma densi di significati, le singolarità formali e le evidenze emotive di ogni volto.

Le immagini di luce del fotografo (non dimentichiamo che foto-grafia significa “scritto con la luce”) fanno emergere dalla penombra del grande edificio sacro presenze che molti di noi non hanno neppure percepito nelle visite al Duomo e, comunque, ne evidenziano particolari che solo istanti favorevoli di illuminazione riescono a mettere in evidenza. Questi lavori fanno parte di una lunga campagna fotografica condotta nel corso del 2023, ben documentata nel volume “Cattedrale di luce” di recente pubblicazione, che, corredata di un testo storico di Clemente Tajana e di interventi a cura di Andrea Stabellini, costituisce un’autentica novità nel panorama bibliografico del Duomo di Como.

L’opera di disegno, invece, che Testoni indirizza soprattutto alla trasposizione bidimensionale delle sculture del Duomo, ha il pregio di sintetizzare graficamente le figure e, grazie alla vivacità gestuale del segno, di interpretarne quel dinamismo, spesso lento, che comunque contraddistingue la loro rigidità materiale.

Il disegno naturalmente si esprime nel nero della grafite o, più raramente, nel seppia della sanguigna, e gioca la profondità dell’immagine tra le linee che la definiscono – con la loro densità e gli intrecci che si creano – e il bianco del foglio. Diversamente efficace quando l’artista dedica attenzione ad alcune sculture ravvivate dalla luce solare, in particolare a quelle poste all’esterno, appare l’uso dell’acquerello e quindi dei colori che nella loro trasparenza sembrano liberarle dal peso e renderle aeree, fluttuanti quasi sul foglio bianco di supporto. In questi lavori mi pare di percepire l’eco della poesia che Testoni pratica da tempo e che lo vede fra i protagonisti nel recente volume Einaudi “Nuovi poeti italiani 7” a cura di Maurizio Cucchi. Spunti – d’arte e di luce – per una nuova considerazione del nostro Duomo.

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