“Per me non è stato un addio, non è che hanno preso e se ne sono andati, tantomeno qualcuno li ha messi alla porta. Sono rimasti fino alla fine e non hanno parlato di uscita”.
A sentire le parole della vicesegretaria provinciale Dem, Andrée Cesareo, sembra di sentire raccontare una storia, se non del tutto, quantomeno un bel po’ diversa. Il tema del giorno è l’uscita (o a esser pignoli il non-ingresso) di Civitas dalla coalizione di centrosinistra che sostiene Barbara Minghetti candidata sindaco.
Cesareo con il segretario cittadino Tommaso Legnani (assente per covid il segretario provinciale Federico Broggi) ha rappresentato il partito nel vertice di ieri sera. Summit sintetizzato in una breve nota di stamattina. Ufficializzazione della candidatura di Minghetti e della coalizione con firme in calce degli aderenti. In fondo al documento spiccava il mancato autografo di Civitas (qui tutti i dettagli).
Esito abbastanza scontato visto il clima di queste settimane. Così poco dopo abbiamo intervistato il fondatore del movimento, Bruno Magatti (qui integrale). Citiamo un paio di passaggi: “Lo scorso 11 dicembre abbiamo mandato un nostro contributo alla discussione, evidenziando alcuni elementi per noi importanti. Nessuno lo ha letto. Ieri si sono limitati a dire che dovevamo rimandarlo. Insomma non è proprio la miglior presentazione. Non si tratta di non avere avuto risposte esaustive, si tratta proprio di non aver avuto uno scambio di vedute”. E ancora: “A un certo punto Vittorio Nessi (Svolta Civica, Ndr) ha detto che in discussione c’era un bozza preliminare programmatica da condividere e una volta fatto ciò si sarebbe anche passati a formalizzare il nome di Barbara Minghetti quale candidato sindaco. Non mi sembra proprio il modo di agire. A tali condizioni ci siamo trovati davanti a un bivio, loro hanno imboccato una strada, noi la nostra che è sempre la stessa”. Molto chiaro.
Eppure stamani Cesareo si è detta sinceramente stupita dopo aver letto l’intervista a Magatti: “Apprendo dal vostro articolo che la pensano così, ieri non si sono espressi in questo modo, non hanno parlato e non hanno formalizzato l’uscita. D’altronde anche il silenzio è una tattica”.
Magatti contesta la mancata lettura dei loro contributi al programma.
Non è vero che non li abbiamo letti ma ci vuole metodo. Spedisci un documento poi ti presenti al tavolo e dai per scontato che vada bene com’è. Sono stati chiesti contributi a tutti, spesso Magatti parla di asimmetrie nella potenziale coalizione, io parlo di parità tra le parti.
Ma quando non hanno firmato il comunicato non vi siete fatti una domanda?
Sul momento pareva fosse un modo per tenersi in sospeso.
C’è una possibilità di recupero?
L’apertura al dialogo con tutte le forze del centrosinistra c’è sempre, se si ritroveranno nel programma, che non è mai immutabile, e in condizioni di parità l’apertura c’è.
Senza Civitas teme un risultato elettorale peggiore?
Non lo so dire.
Anche coi Cinquestelle non ci sono accordi, va detto che al momento sono spaccati sull’eventuale ingresso (il deputato Currò possibilista, il consigliere regionale Erba sembra nettamente contrario).
Qualche problema lo hanno ma come dicevo l’apertura a tutti i mondi del centrosinistra c’è e vale anche per loro.
I renziani non sono contrari ai grillini?
Non hanno una pregiudiziale ma aspetti da chiarire. Parliamo di una coalizione abbastanza ampia, i tavoli programmatici serviranno a chiarire.
Tavoli programmatici, appunto. Oggi è il 2 febbraio, state partendo tardi.
Potevamo partire prima ma c’è ancora tempo e molte idee ci sono già.
Como Comune viene citata nel comunicato stampa di stamattina ma non lo firma.
Anche in questo caso ci sono elementi da affinare ma nessuna preclusione.
Lei è stata consigliera comunale con Lucini sindaco. Si candiderà ancora?
Per ora ho tre figli cui correre dietro. Al momento non è una cosa che ho in mente ma se arriverà la richiesta dovrò pensarci.
2 Commenti
Meno male; un problema in meno per Minghetti se sarà sindaco.
Magatti candidi pure Bartolich.
Non scherziamo, i 5 stelle non hanno nulla di centro sinistra, quindi la cosìddetta apertura non può rivolgersi a protagonisti del trasformismo quali sono i grillini.
Il risultato elettorale non potrà che essere migliore se si avrà il coraggio di abbandonare definitivamente questi micro partiti che sono solo un peso. Eddai un po’ di coraggio!