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Discoteche in Sardegna, Zoffili (Lega): “Solinas fece bene ad aprirle, lo penso ancora oggi. Si attacca il centrodestra, mai l’Emilia Romagna”

Nelle ultime ore – sebbene indirettamente – il deputato comasco della Lega, Eugenio Zoffili, è finito al centro della bufera che si è alzata sulla riapertura delle discoteche in Sardegna dello scorso 12 agosto, con i locali poi chiusi precipitosamente pochi giorni dopo sulla scia di assembramenti e innalzamento dei contagi da Coronavirus.

Il caso è riesploso dopo la trasmissione Report di Rai 3 dello scorso lunedì, quando in particolare il capogruppo regionale di Forza Italia in Sardegna, Angelo Cocciu, ripercorrendo come si arrivò all’ordinanza di riapertura delle discoteche emessa dal presidente della Regione, Christian Solinas, ha dichiarato in video: “Non si trattava di tenere aperte le discoteche fino al 31 agosto, perché così avremmo ‘ammazzato’ la Sardegna, considerato che il contagio iniziava a crescere. Solo uno o due giorni. Abbiamo rischiato”.

Fatto sta che ora la Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo sul via libera alle discoteche in Sardegna ad agosto, poiché la scelta avrebbe favorito la diffusione del Covid prima nell’Isola e poi in varie regioni italiane. I magistrati, che procedono per epidemia colposa, vogliono capire se la Regione abbia consentito ai locali della Costa Smeralda di non spegnere la musica nonostante fosse a conoscenza dei rischi.

In quei giorni, nell’isola Zoffili era il coordinatore della Lega, alleata con il Partito sardo d’azione di Solinas. E alla riapertura dei locali, il deputato comasco esultò affidando la propria soddisfazione anche ai social.

Un post, quello qui sopra, che in queste ore ha ripreso a circolare vorticosamente, tanto che anche un consigliere del centrosinistra a Como, Guido Rovi (Civitas) lo ha commentato con toni pesanti: “I parlamentari comaschi rappresentano tutto il territorio nazionale, nel bene e nel male, ma soprattutto di male in peggio”.

Abbiamo dunque sentito Zoffili per capire la sua posizione sia sui fatti di agosto, sia ora in piena bufera politica.

“E’ in corso un attacco politico e strumentale a un governo regionale di centrodestra, mi pare chiaro – afferma Zoffili – Le discoteche non hanno riaperto di certo solo in Sardegna, eppure si parla solo di quelle dell’isola. Non capisco perché nessuno vada a vedere cosa è accaduto in Emilia Romagna, dove non mi pare che siano mancati molti casi di contagi”

Ma lei oggi riconfermerebbe l’appoggio totale alla decisione del presidente Solinas di riaprire le discoteche ad agosto?
Ai tempi scrissi quel post, oggi lo scriverei ancora uguale. Non ho dubbi, ero d’accordo con la decisione di Solinas e non cambio idea adesso. In più il presidente non ha certo agito di testa propria ma in perfetto ossequio a un Dpcm del governo che permetteva, a determinate garanzie di sicurezza e tutela della salute, di far aprire i locali.

Pare dirimente il parere del Cts sardo, citato come favorevole alla riapertura ma – secondo alcune interpretazione giornalistiche opposte – in realtà tutt’altro che così favorevole (oggi però la Regione Sardegna ha specificato che “il parere degli esperti non era sull’ordinanza”, ndr).
Ripeto: in quel momento la cornice di riferimento nazionale permetteva di prendere provvedimenti per riaprire le discoteche, rispettando chiare prescrizioni. Io non cambio idea: Solinas in quel momento ha fatto la cosa giusta. Il mio è un appoggio politico, perché ero coordinatore politico della Lega per l’isola, non avevo ruoli istituzionali o decisionali. Ma sono certo che Solinas ha fatto tutto in maniera perfettamente regolare.

Da qualche serata però i focolai di contagio ripresero vigore.
Le prescrizioni da osservare c’erano ed erano chiare: io, che nei locali non sono andato, non posso poi sapere se venissero rispettate oppure no. Si figuri, però, che sia io che Solinas chiedemmo di fare test d’ingresso a chi arrivava in Sardegna, all’epoca, e il governo ci disse di no. E poi c’era il tema economico.

Nel servizio di Report quell’aspetto viene però accostato a forti pressioni sulla politica per far riaprire le discoteche.
Guardi, la verità è che le persone, gli imprenditori, sul piano economico non erano affatto tutelati dal governo in quel momento, esattamente come accade adesso: come se le discoteche non dessero lavoro a centinaia di persone, quasi che non esistessero.

Dunque almeno per il livello politico che le competeva lei non ha rammarichi per come sono andate le cose ad agosto?
No, laddove si poteva aprire in sicurezza è stato giusto farlo. Lo dico anche adesso per il resto d’Italia e in particolare per la Lombardia: dove può aprire, si apra. Ci sono famiglie che stanno morendo perché hanno le serrande abbassate. E non mi si accusi di non vedere l’aspetto sanitario: sono figlio di un medico, ho fatto il volontario, ho preso il Covid, porto la FFP2 anche in casa per tutelare i miei genitori. Però parlo tutti i giorni con persone che chiudono e denuncio con forza la mancanza di pianificazione di questo governo che sta creando danni irreparabili. Io credo che con le giuste condizioni di sicurezza e dando più credito ai cittadini, lombardi in particolare che si sono mostrti molto responsabili, potremmo evitare di ammazzare le attività di chi vede sfumare i sacrifici di anni. E che i ristori del tutto insufficienti del governo non aiutano per nulla.

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3 Commenti

  1. Parlando con un amico leghista che conosce l’Onorevole Zoffili, gli ho chiesto se fosse in grado di spiegarmi se questa continua ricerca della provocazione fosse voluta o a Zoffilli gli venisse tutto al naturale. Mi ha risposto che tutto di Zoffilli è al naturale. Ci crede sul serio. È proprio fatto così. E allora brindiamo alla sua salute! Finalmente c’è qualcuno nella Lega di Salvini (quella di Maroni e Zaia è più seria) che non solo crede a quello che dice ma non smentisce mai quello che ha detto anche quando sarebbe opportuno farlo. Almeno uno che non cambia idea in relazione ai sondaggi e ai conteggi della tragedia. Continui al “naturale”, ci da la certezza che quello che dice, è quello a cui crede e rappresenta quello che è!

  2. Ecco il leghista con la consueta frase “perchè a lui no….” , mancano solo le parole “porti” e “migranti” e poi la solfa era completa.
    Sig Zoffilli vada a leggere cosa stanno pensando adesso in Sardegna di quella vostra scellerata decisione a favore dei vostri soliti amici “Papeete style” .
    I Sardi non sono come i lombardi e comaschi che vi continueranno a votare qualunque disastro facciate …… la prossima volta che si andrà sedere in banchina al porto di Olbia la buttano a mare !

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