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Galli caput mundi: l’assessore allo Sport epicentro di tutti i terremoti politici. Con il “pepe” di Lissi

Sta diventando il fulcro o quasi di ogni movimento o smottamento politico dentro e fuori Palazzo Cernezzi, l’assessore a Sport, Parchi e Giardini Marco Galli (lista “Insieme per Landriscina”, anche se negli ultimi tempi sarebbe forse più adatto un “Lontani da Landriscina”, per lui).

Dapprima ha causato, almeno in buona parte, il fulmineo addio alla giunta dell’ormai ex collega ai Lavori pubblici, Vincenzo Bella, con il quale aveva ingaggiato uno dei più duri scontri diretti che si ricordino in consiglio comunale.

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Poi, sempre Galli è stato oggetto di una affilatissima intervista-coltello del segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari, che sostanzialmente gli ha rinfacciato la quota-parte di errori e di colpe sull’intricatissima vicenda della Piscina di Muggiò chiusa da un anno

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Infine è risultato il punto centrale della controintervista del leader comasco di Forza Italia, Alessandro Fermi, il quale – un po’ a sorpresa – si è eretto a scudo umano dell’assessore allo Sport per parare e rimbalzare i proiettili verbali meloniani.

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Ora ancora Galli è in qualche modo grande protagonista di una presa di posizione fortissima della consigliera comunale del Pd, Patrizia Lissi, la “pasionaria” della giunta Lucini. In questo caso, Lissi – dopo questo intervento già precisissimo dell’ex consigliere regionale dem Luca Gaffuri – ha nuovamente corretto le affermazioni di Fermi secondo cui i milioni per lo sport comasco legati al Patto per la Lombardia e ottenuti da Palazzo Cernezzi sarebbero frutto proprio di un’azione di Galli (errore: i fondi vennero attribuiti a Como a giunta Lucini viva e vegeta).

“Le dicono che sembrano vere – sbotta Lissi, riprendendo l’intervista già correttiva di Gaffuri – Chi è riuscito a far parte del Patto per la Lombardia e il Patto con il governo Renzi ottenendo il finanziamento per il Palazzetto dello sport è stata l’amministrazione precedente: esistono i documenti per chi non lo sapesse, basta cercarli e leggerli”.

Ma fin qui, come detto, l’operazione-verità era già emersa. Molto più sagace e salace, il passaggio successivo, che infila e rigira con gusto il coltello nella piaga aperta della giunta Landriscina, tra attese di rimpasto e ruolo in bilico dello stesso Marco Galli.

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“Mi dovrebbe dire il consigliere regionale (Alessandro Fermi, ndr) chi ha buttato al vento 380.000 euro, finanziamento dell’amministrazione precedente, per la ristrutturazione dei giardini a lago? Sarebbe ora di sapere chi è il colpevole – affonda Lissi – come disse l’assessore più di un anno fa. Che non sia colpa solo dell’assessore Galli non ho dubbi (tira una brutta aria fra gli attuali amministratori) ma quando si smetterà di dire bugie pensando che siamo tutti cretini? Ma quante ne devo ancora sentire?”.

Una cosa sì che sarebbe interessante da sentire, a questo punto: la versione – ça va sans dire – di Galli.

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