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Attualità, Politica

Il Comune e la direttiva sulla rassegna stampa, FdI: “Passato il limite della decenza, velina di regime”. Pd: “Scredita i giornalisti”. Svolta Civica: “Aria di intimidazione”

Tiene ancora banco la vicenda della direttiva stilata dal Comune di Como che impegna i dirigenti a ispezionare la rassegna stampa entro le 10 del mattino (qui la notizia). Prima sono intervenuti il nostro Ordine professionale e il nostro sindacato, ora prende parola la politica. Interviene, con una certa ironia Fratelli d’Italia:

COMUNICATO STAMPA PER LA RASSEGNA DEL SINDACO RAPINESE
Fino ad oggi pensavamo ad una commedia, ad un cartone animato, con il sindaco che, di tanto in tanto, scomodava i supereroi. Con l’ultimo atto ufficiale, ovvero la direttiva sulla rassegna stampa, partorita dal primo cittadino, con il supporto della fidata Segretaria Generale, è stato oltrepassato qualsiasi limite alla decenza. Premesso che il Sindaco tanto amante di Google, assieme al suo staff, potrebbe benissimo digitare ogni mattina “Como rassegna stampa” e ricevere tutto in tempo reale…., quanto accaduto in Comune con la direttiva interna “Comunicazione esterna, eventuali repliche ad articoli di stampa o social media lesive nei confronti dell’Ente o dei Direttori è di una gravità inaudita.
Il sindaco incapace a dialogare con chi la pensa diversamente, incapace nel rispettare l’aula del Consiglio Comunale e, soprattutto, incapace ad accettare le critiche, attraverso questa iniziativa ha manifestato plasticamente queste sue debolezze. Il problema è che per superarle ha pensato bene di sfruttare i dirigenti comunali con una velina da regime totalitario.
Oggi, ad esempio, 7 luglio 2023, relativamente agli eventi estivi, il primo cittadino cosa avrà ricevuto sulla sua scrivania? E’ evidente a tutti che nonostante le promesse della scorsa estate il primo vero banco di prova estivo è stato un fallimento totale, suo e dell’Assessore Colombo: a questo punto, piuttosto che scomodare i dirigenti per la rassegna stampa, sarebbe opportuno che il sindaco si interrogasse su più fronti, magare anche sul supporto che l’assessore sta fornendo, così da trarre le opportune considerazioni #thesummerismagic

E poi il Partito Democratico:

«Il continuo bisogno di controllo dell’attuale Amministrazione, già riscontrabile in alcuni provvedimenti, così come in discutibili risposte social ad educate osservazioni dei cittadini, si è spinto a un livello che non credevamo fosse possibile raggiungere. La lettera circolata a Palazzo Cernezzi negli scorsi giorni, che obbliga i dirigenti a visionare entro le 10 la rassegna stampa al fine di individuare articoli scorretti o lesivi dell’immagine del Comune, non ha precedenti e lascia basiti per una serie di motivazioni» dichiarano i consiglieri comunali del Partito Democratico di Como Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Stefano Legnani ed Eleonora Galli.
«In primis, per il nuovo ruolo assegnato ai dirigenti comunali. In tutta onestà, non crediamo che effettuare una rassegna stampa nelle prime ore del giorno rientri nel già ampio ventaglio delle competenze di questa categoria di lavoratori. Il rischio concreto, inoltre, è che dando loro una mansione mai vista prima nella storia del Comune, si possano perdere di vista questioni ben più prioritarie del controllo di ciò che i giornalisti, a loro volta professionisti, scrivono sulle testate locali».
«In secondo luogo, alcuni passaggi della lettera sembrano screditare il lavoro che giornalisti e giornali svolgono quotidianamente per informare i cittadini su quanto accade nella nostra città. Parlare di “informazioni distorte e lesive, scritte senza che l’autore conosca i presupposti di fatto e di diritto dell’agire della pubblica amministrazione”, significa mettere in dubbio la capacità di svolgere il proprio lavoro dei professionisti dell’informazione. Quella che è stata dichiarata come una misura a tutela dell’immagine dell’ente, dunque, assume più i contorni di una critica, e forse anche un’intimidazione, rivolta alla stampa che, come espresso nell’articolo 21 della nostra Costituzione ha il “diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”» proseguono i consiglieri.

«Infine, conoscendo bene la tipologia di critiche che vengono mosse sugli organi di informazione, possiamo affermare con certezza che nessuno ha mai messo in discussione l’operato dei dirigenti, dei tecnici e di tutti gli altri dipendenti comunali. Tutelare l’ente, in questo caso, non significa, come fatto passare da Rapinese, preservare l’immagine del Comune, bensì quella dello stesso sindaco, il quale dovrebbe essere in grado di assumersi da solo la responsabilità delle proprie decisioni politiche. Se di critiche ne vengono mosse così tante, forse, è il caso di valutare le motivazioni e le modalità con cui sono state fatte le scelte in questo primo anno di mandato» concludono.

E Svolta Civica:

Aria di intimidazione e censura a palazzo Cernezzi. Una direttiva interna a firma del segretario generale è stata indirizzata ai direttori di Area e ai direttori di Settore per procedere in maniera formale alla tutela dell’immagine dell’Ente a fronte di quotidiane informazioni distorte e/o scorrette diffuse, a suo dire, da articoli di stampa o social media. Questa mattina il sindaco è tornato sull’argomento occupandosi personalmente della questione e attaccando frontalmente un giornalista del giornale locale dal profilo professionale ineccepibile.

Le accuse di distorsione e scorrettezza paiono formulate in maniera grossolana, generica e arbitraria e si configurano come una deriva inaccettabile nell’ambito del contesto civile della libertà di stampa e di espressione. Esse rappresentano solo un’insofferenza rispetto alla normale dialettica politica. Non ci stupiremmo, a questo punto, se l’ordine invocato dalla direttiva possa essere in futuro implementato mediante incarichi più pregnanti nel controllo delle pubblicazioni sino alla richiesta di sequestro dei documento ritenuti pericolosi o contrari all’amministrazione.

 

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