Gongola oggi il segretario provinciale Dem, Federico Broggi. Nel bene e nel male è stato l’uomo partita pubblico (poi diversi e pesantissimi nomi hanno lavorato dietro le quinte) nell’investitura di Barbara Minghetti candidata sindaco per il Pd (qui la cronaca di ieri sera). Certo, ora serve unire la coalizione intorno a nome e programma ma comunque il partito prevalente del centrosinistra lariano ha preso una decisione, peraltro unanime nonostante settimane di distinguo sia pure minoritari, e la notizia ha un peso politico evidente.
“E’ il punto di arrivo di un percorso durato mesi – dice Broggi al telefono – un confronto interno su due personalità importanti (Minghetti appunto e Adria Bartolich quale possibile alternativa, Ndr) a entrambe va un enorme ringraziamento per il lavoro svolto, non è scontato in questi tempi rendersi disponibili per una candidatura. E’ stato un percorso lungo di confronti interni e esterni al partito. Nelle ultime tre settimane, come sapete, non ho parlato, non ho risposto alle provocazioni e ho evitato salti in avanti spegnendo incendi e cercando una sintesi condivisa. Cose molto diverse rispetto a cinque anni fa.
La candidatura di Maurizio Traglio fu complicata, in effetti.
Sì, le divisioni ci sono state e le difficoltà sono state poi pagate. Il dato politico di oggi è che il Pd è compatto e coeso.
Beh ma pare qualcuno abbia lavorato contro.
Ripeto il partito è unito, l’unico dato politico che conta è il voto unanime di ieri sera. Mi preme sottolineare come tutto sia avvenuto alla luce del sole, tutte le forze di quella che sarà la possibile coalizione sono sempre state informate rispetto a quanto stavamo facendo.
Si è parlato della fronda Braga, la deputata comasca avrebbe ampiamente preferito un voto su Bartolich.
Non c’è una fronda braga, non ci sono spaccature. Il documento approvato ieri è stato condiviso dalla segreteria cittadina, da quella provinciale e dagli istituzionali: la deputata comasca appunto e il consigliere regionale, Angelo Orsenigo.
Come abbiamo raccontato, il pomeriggio di ieri ci risulta sia stato un filo complicatino (qui)
Abbiamo costruito l’assemblea.
Mh, ci risulta (con enormi margini di certezza) che a causa di un intervento dei vertici romani, lei abbia ventilato le dimissioni.
Non l’ho fatto.
Sicuro?
A domanda rispondo: non ho minacciato le dimissioni.
Ora cosa succede coi possibili alleati?
Continua il confronto.
Civitas che orientamento ha, per quanto lei ne sappia?
Ci siamo sentiti ieri. Ci sentiremo oggi e lavoreremo per la costruzione della coalizione.
Poniamo che gli alleati dicano: Minghetti, no grazie. Il Pd tirerà dritto?
Non è ipotizzabile che non nasca la coalizione, la politica è costruzione e stiamo andando avanti così.
Qualcuno vi accusa di aver anteposto il nome al programma.
Falso e la dimostrazione è quanto approvato ieri sera; un documento che parla di coalizione, programma e candidato.
(Sul finire della telefonata arriva il comunicato ufficiale del Pd, sotto integrale) Leggiamo nella vostra nota che il secondo lotto della tangenziale deve essere fatto. Il possibile alleato grillino pochi giorni fa ha detto il contrario.
Noi non diciamo agli altri cosa devono o non devono fare. Rivendico la leggitimità di porre dei temi, la politica è sintesi sulle discussioni. Qualcuno dice che il Pd non discute? Ecco uno dei nostri punti programmatici, parliamone.
QUESTA LA NOTA DIRAMATA DAI DEM IN MATTINATA:
“È innegabile: la candidatura di una donna alla guida della città ci mette davanti a una svolta storica. Sulla figura di Barbara Minghetti si è registrato un consenso forte all’interno delle segreterie e il voto unanime dell’assemblea cittadina che ne hanno valutato positivamente la capacità di allargare il campo tradizionale del centrosinistra, la riconosciuta leadership grazie al lavoro svolto in ambito culturale e le battaglie sui temi dell’inclusione sociale e per il sostegno agli ultimi – continuano i segretari – Non si sceglie un candidato solo per le possibilità di vittoria ma anche per la capacità di portare avanti un percorso politico e un programma. Programma che per il Pd non può prescindere da una serie di punti fermi per la ripartenza di Como a partire dall’attenzione prioritaria alle tematiche sociali specie dopo la crisi pandemica. Serve impegno sullo sviluppo infrastrutturale sostenibile iniziando dal secondo lotto della tangenziale di Como che va sbloccato con un dialogo costante e costruttivo con Regione Lombardia e con il Governo centrale. Bisogna puntare sulla viabilità alternativa che riduca la morsa del traffico sul capoluogo. Servono investimenti sullo sport, sulla rigenerazione urbana, sulla costruzione di un’offerta turistica nuova che porti benessere vero sul territorio. Como deve poi tornare ad essere un punto di riferimento per gli altri comuni della provincia e riprendere il dialogo interrotto con la Città metropolitana di Milano. I temi aperti sono tanti e urgenti. Il lavoro per ricostruire Como inizia ora, con il confronto con i nostri alleati e il resto della coalizione”.
Un commento
Giovane, brillante, furbo… Se sabato 18 dicembre fa almeno 6 posti su dieci in Amministrazione Provinciale e se vince a Como candidando la Consigliera Minghetti di Svolta Civica … la strada verso Milano, Roma o Bruxelles è pronta con un bel tappeto rosso bordato d’oro…