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La protesta in Comune per i nidi chiusi, il Pd: “Dal sindaco arroccato la classica narrativa distorta”

“L’importante presenza di manifestanti che, ieri sera, prima del Consiglio, si sono riuniti nel cortile di Palazzo Cernezzi, è la prova che i provvedimenti presi dal sindaco sulla chiusura degli asili di via Passeri e via Bellinzona necessitano di un passo indietro”. Così, il giorno dopo la massiccia protesta andata in scena a Palazzo Cernezzi lunedì sera, il Pd di Como torna sul caso della chiusura dei nidi comunali.

“E’ stata una dimostrazione di democrazia – dicono, con la segreteria cittadina, i consiglieri comunali Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Eleonora Galli e Stefano Legnani – Quella stessa democrazia che il primo cittadino continua a citare a sua difesa, nascondendosi dietro un semplice “ho vinto”, ma dimenticandosi di ascoltare proprio chi, da etimologia della parola e da Costituzione, ha il potere: il popolo. Ieri sera, pur consapevoli che il regolamento non lo prevede, abbiamo provato a chiedere di sospendere il Consiglio, per dare ai cittadini l’occasione di essere ascoltati – aggiungono – Richiesta respinta, ma ci auguriamo che la voce dei genitori possa continuare a farsi sentire, anche dentro alle mura del Comune, dove il sindaco, dopo le elezioni, si è arroccato, evitando il confronto con la gente, che evidentemente vede solamente in una logica oppositiva”.

“Ricordiamo all’Amministrazione che il compito del Comune è quello di erogare servizi alla cittadinanza e che essi non possono essere messi a disposizione tenendo in considerazione, come unico criterio, quello economico – proseguono – A farne le spese, nel caso degli asili, sono le famiglie di oltre 30 bambini solo per il Magnolia e non 13 come afferma, con la sua classica narrativa distorta, il sindaco (per 18 che escono per frequentare la materna ce ne sono altrettanti pronti a entrare). Gli asili nido, inoltre, sono da sempre un’eccellenza del nostro territorio, oltre che uno strumento pedagogico utile a favorire l’aumento demografico, tema di assoluta emergenza. Non è giusto chiuderli per banali motivi di risparmio, battendo la strada della continua esternalizzazione dei servizi. Così come non è corretto che una decisione di tale impatto sia stata presa prima di un confronto con la popolazione e con i consiglieri di minoranza, chiusi, addirittura, fuori dalla conferenza stampa. All’indomani del Consiglio, quindi, ribadiamo il nostro ‘no’ alla chiusura dei nidi e rinnoviamo la nostra vicinanza ai genitori che hanno manifestato. Continueremo a sostenerli, affinché la loro voce venga ascoltata”. Sotto, l’intervento del sindaco Alessandro Rapinese ieri sera in aula.

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8 Commenti

  1. Rapinese si comporta ii modo irrispettoso e arrogante verso la cittadinanza, non accetta il confronto barricandosi e non risponde, si dimentica che è lui al preposto al servizio dei cittadini e non viceversa!!!!!

  2. Mi chiedo se i servizi che fornivate voi hanno soddisfatto i cittadini visto che non vi hanno eletto. E mi chiedo se vi interessa qualcosa del benessere dei cittadini di Muggiò o cavalcate solamente qualsiasi dissenso. Siete democratici solo nel nome. Lasciate governare chi ha stravinto.

    1. Quanta confusione nel suo commento sig. Stefano!
      Il PD non ha governato nell’ultimo mandato per cui il tema dei servizi erogati dalla precedente amministrazione non c’entra nulla con la non elezione della Minghetti.
      Non si capisce cosa c’entrino i cittadini di Muggiò con la storia degli asili nido.
      Se c’è un partito che favorisce la discussione tra e con i cittadini è proprio il PD (a volte fin troppo).
      Non si capisce poi che cosa starebbe facendo il PD per non far governare Rapinese; le sue delibere le sta facendo e i cittadini che non le apprezzano protestano.

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