Il sindaco di Como, Mario Landriscina, ha spiegato questa sera in consiglio comunale – esplicitamente sollecitato dal consigliere pentastellato Fabio Aleotti – la mancata sottoscrizione del documento firmato da oltre 100 sindaci di Como e Varese per sottolineare, dal loro punto di vista, le mancanze di Ats Insubria sulla gestione della pandemia per gli aspetti di competenza.
“Non ho aderito – ha spiegato il sindaco – non per aspetti pregiudiziali, il documento era anche lodevole per i contenuti. La nota mi è giunta un maniera molto informale domenica mattina, era un testo già confezionato. Per alcuni aspetti la nota poteva essermi congeniale, per altri no e dunque con franchezza non l’ho sottoscritta. Io di norma sono disponibile ma se c’è la possibilità di discutere e interloquire sui contenuti”.
“Ma non sono stato alla finestra in questi giorni – ha tenuto a rimarcare Landriscina – Abbiamo avuto diversi colloqui con i vertici della sanità di riferimento, tant’è che siamo arrivati alla condivisione di alcune soluzioni e almeno su un pezzo, com’è nel mio stile, cioè in silenzio, cosa che da fastidio o può essere ritenuto inquietante ma io me ne curo poco, abbiamo realizzato un nuovo punto tamponi (al San Martino, ndr) per gestire meglio un afflusso sconsiderato in via Napoleona”.