Un Mario Landriscina molto politico quello che si è presentato ieri alla tradizionale trasmissione di Etv condotta da Andrea Bambace. Solita bonomia, sorriso sempre pronto, mai un tono sopra le righe. E però le parole contano e il sindaco – dedicando molto tempo alla mozione di sfiducia presentata dalla lista “Rapinese Sindaco” la scorsa settimana – ha espresso concetti precisi. Che è facile immaginare non suoneranno come una sviolinata per molti, Pd e Forza Italia in primis.
Innanzitutto, Landriscina annientato qualsiasi sentimento di timore o paura per l’esito della sfiduca: “Fa parte del gioco politico, mi spiegano – ha sottolineato – Io non sono tanto avvezzo ma non mi sto particolarmente preoccupando. Fa tutto parte di una politica che gioca anche su queste situazioni per rivendicare le proprie posizioni. Staremo a vedere cosa succede, sono molto curioso”.
Poi il concetto espresso anche più gelidamente: “Guardo a questa cosa (la mozione di sfiducia, ndr) con rispetto, con distacco. Le accuse di immobilismo? Rispondo dicendo che non c’è nessuno con un numero così alto di strade asfaltate come abbiamo noi, non credo nessuno si sia mai interessato così tanto delle scuole. Anzi, mi chiedo a chi era nel precedente consiglio comunale come mai non si è interessato come adesso”. Stoccata alla giunta Lucini, dunque. A cui fa seguito un buffetto specifico al Pd che ha già dichiarato che appoggerà la mozione rapinesiana.
“Il Pd dice che ci starà sicuramente, forse perché sa che non raggiungeranno il quorum. Lo dico con simpatia – ha ironizzato Landriscina – La lista di Traglio, però, ad esempio ha espresso dissenso sulla metodologia. Vedremo cosa faranno gli altri soggetti, se il gruppo di Rapinese potrà contare sull’appoggio di qualcun’altro. Io non sono preoccupato, penso ai problemi da risolvere tutti i giorni”.
Ampio il capitolo su Forza Italia, che a dispetto della infinita serie di strappi con il resto della maggioranza, praticamente nessuno crede pronta a votare la sfiducia.
“Forza Italia? Io temo altre cose – ha subito ribattuto il primo cittadino – In questo ruolo ho capito che ogni compagine ha bisogno di attirare su di sé attenzione, di invocare consenso. In questo caso vedremo se parte della maggioranza si presterà a questo gioco. I consiglieri di Forza Italia decideranno liberamente cosa fare nell’ampio spettro delle possibilità in campo, aderire alla mozione di Rapinese sarebbe la scelta più estrema”. Poi, però, il monito secco ai forzisti ribelli: “Nessuno pensi che io stia andando col cappello in mano a chiedere a qualcuno di aderire o non aderire, di firmare o di non firmare. Non l’ho fatto e non lo farò mai”.
“Forza Italia – ha aggiunto ancora il sinda o – fa parte della maggioranza, ho in mano documenti dell’anno scorso per cui credo che quelle parole siano ancora valida. Dopodiché se questo funziona da stimolo, bene. Ma se questo vuol spaventare o impaurire, sono lontanissimo da questo tema. Se Forza Italia chiuderà la partita risponderà delle sue scelte”.
“Loro – ha concluso Landriscina – dicono che alcune cose del programma non sono andate come dovevano, io di questo sono relativamente consapevole anche se posso mettere sul tavolo un po’ di risultati. Ma ho anche detto ripetutamente che tante cose non le sapevo e ho pagato un po’ di inesperienza oltre alla complessità della macchina comunale. Per me dire delle cose – da piazza Roma ad altro – era esprimere una volontà e le intenzioni restano valide, ma la complessità di ciò che c’era dietro non la immaginavo”.
Un commento
Infatti, con il cappello in mano si sta solo, genuflessi, davanti al capitano.
Per il resto non ha tutti i torti