Il tema è già sensibile di suo, in campagna elettorale diventa una questione quasi inevitabile per i candidati sindaco. Se poi le dichiarazioni forti del consigliere di Svolta Civica Vittorio Nessi, che già un anno fa innescarono un ampio dibattito sul turismo di massa a Como, tornano prepotentemente d’attualità, il cerchio politico si chiude.
E così, dapprima abbamo ospitato un intervento del candidato sindaco del centrodestra, Giordano Molteni, sull’argomento.
Ora anche la candidata sindaca di Civitas, Adria Bartolich, affronta la questione.
“Sto pensando che ieri ho bevuto uno spritz tra molte persone che passavano una tranquilla domenica all’aperto, mangiando qualcosa con amici e famiglie, portando a spasso bambini e cani ( amo entrambi) – scrive Bartolich – Qualcuno aveva organizzato anche un balletto con sottofondo musicale al quale si sono aggiunti degli anziani che parevano divertirsi molto. Non facevano nulla di male. Anzi, mettevano allegria”.
Insomma, una visione decisamente più soft della città piena di turisti rispetto alle dichiarazioni di Nessi della primavera 2021. Poi però, le osservazioni su alcune mancanza.
“Ho visto però un grande traffico senza nemmeno un vigile e una delle rare toilette pubbliche con una coda molto lunga – rimarca Bartolichi – L’errore non sta nel turismo di massa, salvo pensare che i momenti di divertimento debbano essere prerogativa dei pochi che possono spendere molto per stare in luoghi esclusivi (e io non sono tra costoro) bensì nel non essere attrezzati ad accogliere le persone in maniera decente”.
Della lista Civitas, oggi sull’argomento è arrivata una lunga riflessione del candidato consigliere Luca Venneri. La alleghiamo integralmente di seguito.
UN TURISMO PER TUTTI.
Dopo le note vicende di Pasquetta e in prossimità delle prossime elezioni amministrative era inevitabile che il tema del turismo e dei suoi afflussi si affacciasse al centro di un dibattito politico.Forse sarebbe bene cominciare dalle basi, dalla realtà e dalla concretezza senza porci in modo sbagliato nei confronti del tema e delle risposte possibili e per niente costose che potremmo mettere in campo.
Prima di tutto dobbiamo toglierci un pregiudizio: noi non possiamo scegliere il tipo di turista che si avventura di volta in volta in città. Capisco che molti vorrebbero un turismo all’altezza della contessa dei Ferrero Rocher ma la libera circolazione delle persone è garantita tanto dalla Costituzione italiana quanto dai principi dell’Unione Europea.
I recenti modelli di business commerciale riescono con precisione a individuare le giornate con maggiore afflusso durante l’anno. In questo modo i commercianti possono a mettere in campo tutte le risorse necessarie – stoccaggio della merce, derrate alimentari e personale. Credo di dire un’ovvietà quando affermo che il bel tempo, le giornate di ferie, la calda stagione sono fattori prevedibili e permettono di sapere, con assoluta esattezza, che la città si riempirà di turisti.
Allo stesso modo il comune deve prepararsi per queste necessità. Ieri in ben 5 ore di attraversamento della città e soste in varie zone, io stesso non ho visto un solo vigile (quei pochi erano forse in zona “Crocefisso”?) . In altre parole non possiamo pensare che il comune lasci a se stessa la città in vista di questi afflussi.
Programmare e progettare le proprie risorse è una prerogativa essenziale per far fronte a questi afflussi con lo scopo, è bene ricordarlo, di far vivere la migliore esperienza di città a TUTTE le persone che voglio offrirci il privilegio di visitarci; che, scusate se insisto, è un’occasione che questa città non può permettersi il lusso di perdere. Lo facciamo per tutto il nostro asset commerciale ma, anche, per tutti coloro che lavorano nel settore e trovano di che vivere.
In modo semplice ma non esaustivo è bene:
?Mettere in campo un sistema previsionale di afflusso che possa orientare i commercianti, i turisti e lo stesso comune così da mettere a disposizione le risorse necessarie;
? Orientare la polizia locale negli snodi più problematici sulla scorta di quanto previsto dal piano;
? Mantenere in ordine i servizi essenziali per i turisti – tra cui i bagni pubblici, indicazioni stradali con insigne luminose e variabili che orientino il turista e il traffico- facilitare i sistemi di sosta alla cintura con bus-treni navetta gratuiti;Se vogliamo che la nostra città non sia vittima del turismo, dobbiamo saper governare questi afflussi importanti. Un’amministrazione intelligente non è vittima ma programma e governa i processi
Luca Venneri
Candidato consigliere di Civitas
7 Commenti
A chi si lamentava della mancanza di polizia Locale invito ad andare a leggere l’articolo 12 del codice della strada: il servizio di polizia stradale spetta principalmente alla Polizia Stradale poi seguendo il comma 1 lettera a b c d, sono nominate tutte le FF.OO. la Locale è solo alla lettere E. Comunque facendo in giro in fiera, ho chiesto quanti agenti fossero in servizio quel giorno: 6. 2 all’attraversamento del crocifisso, 2 in fiera e 2 in moto per rilievo di incidenti. Quindi se il comune non implementa la quantità di agenti..
Una volta per la sinistra (radicale) esisteva “l’operaio massa” mentre adesso leggo che esiste “il turista massa”. Cambiano i tempi ma la mentalità è sempre quella.
Che trasparente modo di informare!
Mi sento così condizionato da ciò che ho letto che senz’altro voterò Molteni al primo turno,
e poi la Bartolich al ballottaggio…
Finalmente qualcuno che, a differenza di leghisti e piddini, ha un po’ di sale in zucca e parla a ragion veduta. Certo che lo sciovinismo del Pd e suoi alleati “mimetici” nel voler allontanare “le orde” di turisti è davvero diventato insopportabile.
Per lei insopportabile , per me assolutamente condivisibile: dev’essere regolata questa massa che si muove seguendo pedestremente quello che “leggono” sui social. Condivido anche i dubbi sull’operato dei vigili. Sarà mai possibile sapere cosa fanno questi signori pubblicando le attività, numero persone impiegate e tempi?
Già, come i pensionati: non si vede un vigile… Ci vuole un vigile ad ogni incrocio altrimenti gli automobilisti non sono in grado di autogestirsi…roba de matt.
Ma quando gli amici di Civitas diranno qualcosa di sinistra? È la componente mastelliana che detta la linea o la parola d’ordine è quella di non irritare le potenti associazioni di categoria? Ieri è stata una giornata disastrosa per la viabilità, per l’affollamento, per il rumore e per l’inquinamento. Si è respirato il peggio che si sarebbe potuto respirare e i tubi di scarico delle auto l’hanno fatta da padrone per tutto il giorno. Il turismo di massa a Como non funziona per un motivo banale: la città è troppo piccola e gli spazi in convalle sono troppo ristretti per poter accogliere un’eccessiva quantità di auto e di persone. Si deve proporre quello che si è proposto a Venezia? L’entrata con prenotazione? Non è il caso ma almeno bloccare le auto in periferia e nei paesi limitrofi utilizzando, se è il caso, i parcheggi dei centri commerciali chiusi e delle stazioni, tipo Grandate/Breccia. Da lì trasportare la gente in città con i mezzi pubblici o con navette organizzate ad hoc. In giornate come quella di ieri è l’unica soluzione. Può sembrare più scomodo ma non certo a chi ieri si è fatto il pomeriggio in auto e probabilmente a Como non ci verrà mai più…. A proposito, proposta di sinistra, perché le navette non le finanziamo con i sovraprofitti dei bar e dei ristoranti? Mah…..troppo di sinistra per Civitas. ?