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Molteni ad alzo zero su Agenda Como 2030: “Da chi candida mistress bestemmiatrici, nessuna lezione morale”

Ci era andata pesante Agenda Como 2030, ieri, contro il centrodestra e il candidato sindaco Giordano Molteni. L’accusa – da soppesare naturalmente nel clima della campagna elettorale – era di una generale riproposizione del “vecchio” e in particolare degli insuccessi delle precedenti giunte di centrodestra alla guida della città. Ebbene, oggi Molteni ha deciso di rispondere a tono. Avendo – tutto sommato – anche gioco facile dopo la gaffe della candidatura proprio in Agenda Como 2030 – tramite Azione – della performer erotica Doha Zaghi, alias Lady Malefique.

“Non accettiamo lezioni morali sulle nostre liste da chi candida (o aveva intenzione di candidare) personaggi dubbi come mistress bestemmiatrici o gente che fa campagna elettorale dentro e fuori le scuole – è l’incipit pesantissimo di Giordano Molteni – Si dice che a volte la miglior difesa sia l’attacco, ma attenzione a non esagerare cadendo poi nel grottesco”.

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“La solita arroganza della sinistra radical-chic che a livello nazionale (e purtroppo scopriamo anche a Como) si erge a detentrice della verità assoluta – prosegue il candidato sindaco del centrodestra – Il solito disco (ormai) rotto che, a quanto pare, ai comaschi non interessa più. Andiamo avanti per la nostra strada, continuando ad ascoltare i nostri concittadini con la nostra ottima squadra di gente che vive con passione ed entusiasmo questa campagna elettorale e con un programma serio, con proposte e idee concrete. Ai visionari lasciamo le visioni”.

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6 Commenti

  1. Non vedo dove sia il problema visto che è dal 1994 gli elettori comaschi con una certa dose di masochismo si fanno prendere a calci sui genitali dalle giunte di centrodestra.
    Cosa reclama il dott. Molteni? Forse rivendica una sorta di imprimatur per cui i calci nei testicoli ai comaschi li possono tirare solo loro? Ne prendo atto basta che mi dispensino dai comizi dei loro leader nazionali, quelli veramente mi creano disfunzioni difficilmente curabili

  2. Il tema non è il moralismo sessuale o il bigottismo religioso ma la trasparenza dei candidati e di chi li presenta alle elezioni. Chi pratica il bondage o la blasfemia deve fare in modo che i suoi potenziali elettori lo sappiano in modo tale che chi non apprezza questi comportamenti non concederà la sua fiducia. Compito di chi decide la formazione delle liste è quello far conoscere ai propri potenziali elettori i profili e le qualità di chi andranno a votare. Per esempio, le frequentazioni di un consigliere comunale e candidato delle liste di Fratelli d’Italia con personaggi sospettati di contiguità con associazioni mafiose (articolo di ComoZero del 16/11/2021- Inchiesta ‘ndrangheta. Como, il consigliere comunale Tufano e quel “legame solido” con uno degli arrestati) perché non è mai stato censurato da Fratelli d’Italia o da Giordano Molteni? Vogliono tenerlo nascosto ai loro potenziali elettori? O ritengono la contiguità con personaggi sospettati di essere legati ad Associazioni mafiose un comportamento moralmente ineccepibile? L’ingenuità dimostrata dal consigliere Tufano è meno grave di quella dimostrata dall’ex-coordinatore di Azione? Mah….

  3. “Azione” e “sinistra” nella stessa frase.

    Molteni, come spesso accade, non sa di cosa parla; ripete gli slogan che gli scrivono Butti&Co.

    Detto ciò, 100 volte meglio una che ha bestemmiato una volta in un video (oddio che scandalo, signora mia!), che i Borghi, i Tufano, i Pettignano e compagnia cantante che fanno danni da anni.

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