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Nuovo lungolago: Minghetti, Mantovani e Lissi all’attacco. Jolly Landriscina: “Ecco il sì della Soprintendenza”

La soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Como ha espresso parere favorevole allo studio di fattibilità per il futuro lungolago commissionato dal Comune di Como all’architetto Massimo Semola.

A rivelarlo, questa sera in consiglio comunale, è stato il sindaco Mario Landriscina che ha dato conto della nota ricevuta per tramite del Ministero della Cultura. La missiva è giunta a Palazzo Cernezzi il 29 novembre scorso.

In sintesi, nel documento si spiega che il parere favorevole è maturato dopo aver visto “la documentazione delle opere che si intendono realizzare e dopo aver preso atto che lo studio di fattibilità è inerente l’integrazione e il miglioramento del patrimonio arboreo e arbustivo, oltre alla posa di elementi di arredo quali fioriere, sedute e illuminazione pubblica e una migliore definizione del percorso ciclabile e dei percorsi pedonali, oltre all’introduzione di elementi di disegno sulla pavimentazione ispirati all’opera di Plinio il Vecchio”.

Insomma, alla luce delle opere previste nello studio di fattibilità messo a punto dall’architetto Massimo Semola, la Soprintendenza afferma che “questo ufficio esprime parere favorevole alle stesse: sono coerenti agli elementi storici, artistici e paesaggistici del contesto in cui si inseriscono”.

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Un via libera di massima, dunque, che certamente spiana la strada per i prossimi passi verso la realizzazione pratica delle idee già note. Tanto che il sindaco ha definito il parere “assolutamente importante e propedeutico a qualsiasi discussione”.

Ma prima dell’intervento di Landriscina, la polemica su quanto visto finora per la futura passeggiata a lago era stata al centro dei primi interventi.

Dopo che già nel pomeriggio Svolta Civica aveva già presentato una mozione per denunciare il rischio di un nuovo muro davanti al lago a causa dell’altezza delle nuove fioriere prevista, sul tema è intervenuta anche Barbara Minghetti, consigliera della stessa lista e candidata sindaco per per parte del centrosinistra.

“Sarebbe stato interessante parlare di un progetto più ampio – ha detto Minghetti – Ora stiamo parlando solo dell’arredo urbano del lungolago, che forse è limitativo per una zona della città così importante. La richiesta che faccio è di parlarne, di approfondire con una progettualità più ampia e coinvolgere anche altre zone, ad esempio piazza Cavour. Dico questo affinché questo progetto non sia una ferita ma un’opportunità”.

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Più dura Ada Mantovani (Gruppo Misto), soprattutto sugli omaggi a Plinio il Vecchio previsti dall’architetto Semola tramite gli intarsi nella pavimentazione di pesci, tartarughe, libellule, farfalle, piante e fiori.

“A me non è subito piaciuta questa idea – ha premesso Mantovani – ma io non sono nessuno. Più peso ha il parere di alcuni architetti che hanno evidenziato come quell’omaggio a Plinio non sia per niente in linea con la sobrietà del Razionalismo comasco. Ci mancherà il sapore antico del nostro lungolago e non è con gli intarsi nella pavimentazione che lo recupereremo. Anzi, rischiamo di arredare il lungolago in modo kitsch. E’ assolutamente fondamentale la presentazione pubblica del progetto, magari preceduta da una Commissione possibilmente aperta anche al tema dei nuovi giardini a lago”.

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Anche la consigliera Pd Patrizia Lissi è intervenuta: “Il sindaco aveva annunciato che avrebbe interpellato un esperto sul destino dei tigli ma io avevo già denunciato che le piante tagliate (dovrebbero essere almeno 13, ndr) non sarebbero state ripiantate e infatti avremo delle fioriere. Così come non avremo più la famosa scalinata a lago nella zona verso i giardini a lago. E questo nuovo lungolago sarà molto triste, mi dispiace”.

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4 Commenti

  1. La Soprintendenza non giudica la bontà del progetto ma solo se rispetta quanto previsto dalla normativa di riferimento. Il progetto non è proprio bello e anche i riferimenti a Plinio il Vecchio sembrerebbero assai forzati. Plinio, che solo studi in età moderna hanno dimostrato che fosse nato a Como e non a Verona come si era precedentemente ipotizzato, ha vissuto in città solo la propria infanzia. Era infatti figlio di un funzionario romano e quindi era, come tanti figli di pubblici funzionari, al seguito della propria famiglia. Infatti, ancora adolescente se ne tornò a Roma. L’opera principale da lui scritta “Naturalis Historia” non è stata scritta a Como e forse, ma nessuno può saperlo, a Como non tornò più in età adulta. La sua carriera militare lo portò in giro per il mondo di allora. Ben diversa fu la storia di Plinio il Giovane, nipote e figlio adottivo del Vecchio, che a Como ha vissuto molto di più ma che era un letterato non un naturalista. Quindi, le tartarughe e altro rappresentano molto della storia di Plinio il Vecchio ma con Como ci azzeccano molto ma molto poco. A parte questi particolari di cui non frega molto ai più; il lungolago non entusiasma e forse sarebbe opportuno prima di allestire una “bruttura decontestualizzata” inventarsi qualche alternativa più consona alla prestigiosa storia recente della nostra architettura. Su questo come non dare torto alle Consigliere che siedono nei banchi dell’opposizione?

  2. Un progetto mediocre in linea con l’operato del sindaco che lo esalta. Mi auguro che questa amministrazione se ne vada e non lasci segno del suo inutile mandato.

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