Di Luca Gaffuri si possono dire molte cose ma non che non sappia incassare, d’altronde è una vecchia volpe: scuola Dc, ma di sinistra, e architrave lombarda del progetto Dem. Sempre sportivo, davvero, nella buona e nella cattiva sorte, complice un passato da cestista.
Da 25 anni è il dominus assoluto del Pd (e precedenti sigle) comasco. Segretario cittadino e provinciale, consigliere comunale, candidato sindaco, consigliere regionale (per una legislatura anche capogruppo). Una storia lunga e una ampia capacità di mobilitazione sul fronte dei voti. In questa tornata elettorale è stato candidato alla camera: “Ma – dice – sapevo che si trattava di una missione impossibile, indipendentemente dal risultato”. In attesa della conferenza stampa del segretario nazionale, Matteo Renzi, i conti in casa Dem sono già fatti. Crollo assoluto ma non a Como città, come Milano piccola roccaforte rossa in mezzo a un Nord Italia pennellato di blu.
Tutto bene?
Non piove, non nevica. E’ una bella giornata
Certo, avete preso un bel cazzotto
Nell’aria c’era già tutto, soprattutto il risultato dei CinqueStelle e della Lega. Sicuramente noi ci aspettavamo un esito leggermente migliore
Leggermente?
Beh, quantomeno sopra il il 20%
Como ha avuto una prevalenza renziana all’interno del Partito negli ultimi anni. Adesso è brutta, si profilano i lunghi coltelli
Attendiamo la conferenza stampa del segretario, Renzi ha sempre saputo stupire. Si è dimesso quando non avrebbe dovuto
Ecco, le sue eventuali dimissioni ricadrebbero inevitabilmente sui maggiorenti locali di cui lei fa parte
Il congresso provinciale è in programma entro maggio, ci confronteremo
E’ arrivato il tempo per gli outsider come Alberto Gaffuri?
Serve un confronto sul territorio
“Io, ai margini del Pd”. Lo sfogo di Gaffuri, l’altro
A proposito di territorio, primi a Como città con il 24,9%. Come lo spiega?
E’ un dato in controtendenza, è andata meglio del risultato nazionale. Ci sono due elementi, io credo. Prima di tutto il grande lavoro seguito da noi e dalle forze di coalizione subito dopo la sconfitta alle comunali. Dall’altra parte i centri urbani registrano risultati tendenzialmente migliori per il Pd
A Milano ma non a Sondrio o Varese, per dire
In una situazione difficile questo è il dato positivo. Se prendiamo il dato comasco attuale otteniamo la somma del Pd alla coalizione che sosteneva Maurizio Traglio (sfidante dell’attuale sindaco Mario Landriscina) più i voti ottenuti da Bruno Magatti (ex assessore di Mario Lucini che non accettò l’apparentamento al ballottaggio): ci troviamo di fronte a numeri interessanti. Forse allora avremmo vinto
Dopo 25 anni finisce l’impero Gaffuri?
Due anni e mezzo fa avevo già annunciato l’intenzione di non ricandidarmi in Regione. Poi mi è stato chiesto di correre per la Camera dal Partito, dai simpatizzanti e dagli elettori. Sapevo che si trattava di una mission impossible, a prescindere dal risultato
Adesso cosa farà?
Il mio lavoro, sono un commercialista
E con il partito?
Continuerò a lavorare ma senza ruoli
Suona strano dopo un quarto di secolo
Ho avuto molti ruoli, ho fatto moltissime cose. Ho scelto di passare il testimone, mi pare giusto
Sembra davvero un addio
No, come dicevo io resto nel partito
EDIT 21:15 del 6 marzo 2018
Riceviamo pubblichiamo da Bruno Magatti e dalla lista Civitas:
“Magatti e Civitas non possono avere rifiutato l’apparentamento con Traglio per la semplice e incontrovertibile ragione che tale apparentamento non è mai stato
richiesto dal sig. Traglio”
Mi scuso con Magatti e Gaffuri per la piccola, veniale, svista.
Rispetto all’inciso “(Magatti) ex assessore di Mario Lucini che non accettò l’apparentamento al ballottaggio” non ho aggiunto “NdR”. Insomma, era una mia precisazione all’interno dell’intervista. Quindi mea culpa.
Ciò puntualizzato – e sparsa ogni cenere sul capo – mi si conceda di ricordare giorni di convulsi incontri tra Magatti e Traglio prima del ballottaggio in comune a Como: le ricostruzioni dell’epoca furono molte e variegate, talune in accordo con quanto scrive Magatti stasera, altre in netto conflitto. Cosa di cui facemmo – e feci – ampia cronaca. Purtroppo non fra queste pagine, quindi non posso davvero postare link e riferimenti: era un’altra storia, un altro tempo.
Amici come prima, eh.
Davide Cantoni