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“Superbonus anche per la bonifica amianto dei privati”. La lettera di Landriscina (e gli altri) al presidente Draghi

Accelerare le bonifiche, potenziare le strutture sanitarie, investire nella ricerca e per le cure: sono le principali richieste rivolte al Governo dal Cnaa, Coordinamento Nazionale Associazioni Amianto, che riunisce quasi tutte le associazioni in Italia impegnate nella lotta all’amianto e in difesa delle vittime, attraverso una lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, ai Ministri, ai Presidenti di Senato e Camera e ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari.

Il sindaco di Como Mario Landriscina l’ha sottoscritta insieme ai sindaci di diverse altre città, alle principali associazioni ambientaliste, alle grandi associazioni dei medici specialistici, a tutte le agenzie regionali dell’ambiente, ai centri operativi regionali per la ricerca dei tumori professionali, a una delle più grandi associazioni delle imprese agricole, alle maggiori organizzazioni confederali dei sindacati, alla Fondazione dello Sviluppo Sostenibile. Lo fa sapere il Comune di Como in una nota.

Nella lettera aperta vengono indicati precisi punti di intervento:

– l’estensione del superbonus 110% per la bonifica dell’amianto negli immobili privati;
– la copertura finanziaria da parte dell’Inail di tutte le richieste di contributi da parte delle imprese artigiane, industriali, commerciali e agricole per la bonifica dell’amianto;
– il finanziamento della ricerca clinica per le terapie efficaci per la cura dei tumori asbesto correlati;
– il miglioramento delle prestazioni economiche del Fondo per le Vittime dell’Amianto;
– la riconsiderazione dei tempi di accesso alla pensione per i malati e gli esposti all’amianto che hanno un’attesa di vita decisamente inferiore a quella della popolazione generale.

Si tratta di richieste specifiche e prioritarie, che potranno essere arricchite dal contributo dei Ministri, dei parlamentari e da altre proposte scaturite dal dibattito pubblico. L’obiettivo è rendere concreti questi impegni nei provvedimenti sugli investimenti in discussione e in approvazione al Parlamento in queste ore sul DEF, Documento di Economia e Finanza, sul Recovery Plan e nella prossima legge di Bilancio.

L’amianto continua a mietere vittime. Le stime più accreditate valutano in oltre 3.000 all’anno le vittime per amianto, ma ci sono anche valutazioni che arrivano a 6.000 vittime all’anno. La differenza è data dall’incognita dei tumori polmonari asbesto correlati, che sono più difficili da classificare, mentre per i mesotelioma viene stimata una media annua di oltre 1.500 vittime dal ReNaM, il Registro Nazionale dei Mesotelioma dell’Inail.

IL TESTO COMPLETO DELLA LETTERA

On. Maria Elisabetta Alberti Casellati
On. Roberto Fico
Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati

Prof. Mario Draghi
Presidente del Consiglio dei Ministri

Signori Ministri di Salute, Lavoro, Transizione Ecologica, Economia, Sviluppo Economico, Giustizia, Istruzione, Università e Ricerca

On. Presidenti dei Gruppi Parlamentari

Liberiamo il futuro delle prossime generazioni dalle malattie e dalle morti per Amianto

Nella speranza e certezza che presto, tutti insieme, sapremo uscire dall’incubo del Covid, rimane l’insidia ancora più pericolosa e subdola, assassino implacabile, dell’AMIANTO.

L’AMIANTO rimane la causa della maggiore morbilità e mortalità per i lavoratori ed aumenta anche la quota dei cittadini inermi e inconsapevoli che per trasmissione familiare o ambientale vengono colpiti dalle patologie causate dall’amianto.

Per i prossimi 30, 40 anni e oltre, continueremo ad avere una striscia inesorabile di vittime innocenti. L’unico modo per ridurre, interrompere questa strage silenziosa, è accelerare la bonifica dell’amianto in tutti gli ambienti di vita e di lavoro e garantire una migliore assistenza sanitaria e tutela sociale.

Possiamo migliorare la tutela sociale ed evitare, ridurre le prossime vittime con operazioni immediate quali:

Estendere il super bonus del 110% direttamente alla bonifica dell’amianto negli immobili privati, come voce specifica oltre a quanto previsto per la sicurezza sismica e l’efficienza energetica;
Pieno utilizzo delle risorse Inail per la bonifica dell’amianto nei processi produttivi e negli impianti industriali, commerciali ed agricoli, alzando la copertura del contributo al 100%. Ogni anno la domanda delle imprese per tali contributi è superiore di quattro volte le disponibilità finanziarie messe a disposizione dall’Inail e contemporaneamente gli avanzi di gestione dell’Istituto pari a 4,5 miliardi nell’ultimo triennio rimangono nelle casse dello Stato;
Finanziare la ricerca per la cura dei tumori asbesto correlati, a partire dal Mesotelioma. I primi, anche se piccoli, avanzamenti nella cura del mesotelioma, non sono stati sostenuti dalla ricerca pubblica. Le vittime dell’amianto per oltre il 70% sono per causa lavorativa: operai, tecnici, artigiani e piccoli imprenditori;
Rendere più dignitose le attuali prestazioni del Fondo per le Vittime dell’Amianto, prendendo a riferimento i trattamenti dei fondi similari degli altri Stati Europei;
Riconsiderare i tempi di accesso alle prestazioni previdenziali per i malati e gli esposti all’amianto, che hanno un’attesa di vita di molto inferiore a quella della popolazione generale in uno spirito di equità sociale.
Investire subito sulle problematiche dell’amianto comporta risultati immediati tutti positivi: PIÙ lavoro ed occupazione, PIÙ sicurezza ambientale, PIÙ tutela sociale e sanitaria.

Tutto ciò renderà PIÙ sereno e sicuro il futuro delle prossime generazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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