Serve il miracolo. O sarà frattura. Difficile, invece, che il Pd, Svolta Civica, i Verdi e il raggruppamento di Agenda Como 2030 siano disposti a ulteriori dilazioni, visti i mesi già passati a trattare senza alcun esito concreto e soprattutto con una campagna elettorale a sostegno di Barbara Minghetti che si può considerare già iniziata (qui il motivo).
Il tema è la riunione plenaria del centrosinistra in programma per mercoledì 25 gennaio, quando il tavolo verso le elezioni comunali di Como vedrà un invitato in particolare con tutti gli occhi addosso: la lista Civitas di Bruno Magatti. Tra l’altro, l’ordine del giorno – al netto delle discussioni più o meno teoriche su programmi, obiettivi e via dicendo – sarà sostanzialmente uno solo: definire i confini dell’alleanza di centrosinistra che si presenterà agli elettori. Ancora più in sintesi, definire se Civitas sosterrà o meno Barbara Minghetti.
A oggi, ogni previsione è ovviamente difficile da fare: le vie della politica sono infinite. Ma le sensazioni della vigilia sembrano andare tutte nella direzione di una ricomposizione davvero difficile, se non impossibile, tra Pd-Minghetti e Magatti. Nessuno dei temi divisivi emersi nelle ultime settimane – che poi, fondamentalmente, coincidono sempre con il nome di Minghetti – sembra aver trovato particolari mediazioni accettabili da entrambe le parti, al netto di ripetute e reciproche dichiarazioni sulla volontà di non rompere.
Certo, quella di Civitas non è l’unica incognita sulla plenaria di domani. Anche l’ala della sinistra radicale, riunita sotto il cappello di Como Comune, ha recentemente espresso la volontà di un confronto programmatico con Pd e alleati, prima di concedere o meno l’appoggio a Minghetti. Ma, in questo caso, non sembra che ci siano pregiudiziali pesanti e invalicabili sul nome della candidata a sindaco dei Dem, come invece è apparso finora per Civitas.
C’è poi il tema del Movimento Cinque Stelle. O forse sarebbe meglio dire dei due Movimenti Cinque Stelle apparsi in maniera plastica dieci giorni fa.
Da un lato c’è la galassia pentastellata che guarda più a Civitas, con il capogruppo a Palazzo Cernezzi, Fabio Aleotti, e con il consigliere regionale Raffaele Erba; dall’altro, c’è quella che ha nel deputato Giovanni Currò il nome di punta e che – pur con qualche malumore per uno scarso coinvolgimento nelle trattative delle ultime settimane – pare decisamente più orientato a trovare un’intesa con i Dem e Svolta Civica, Minghetti inclusa.
Insomma, la partita è sfaccettata e ha diversi temi aperti. Ma la sensazione è che tutti i movimenti possibili discendando dalla scelta o meno di Civitas di rompere e di puntare alla corsaa solitaria con la candidatura a sindaco di Adria Bartolich. Domani notte, forse, la telenovela potrebbe vivere il suo capitolo decisivo.
6 Commenti
Ad Andrea.
Mi creda, non mi oppongo alla candidatura della Dott.ssa Minghetti, che ritengo persona molto preparata, esperta ed appassionata nel mondo della Cultura, ma parecchio assente ai Consigli e alle commissioni seppur per motivi professionali.
Sono convinto che l’ Avv. Andrée Cesareo essendo già stata una consigliera comunale ed essendo ora Vicesegretario provinciale del PD sia politicamente più preparata per il momento attuale e futuro.
Ugualmente per la Consigliera comunale Sig.ra Patrizia Lissi appassionata nella lotta per la città, per i suoi abitanti, in particolare gli “ultimi” e “invisibili”.
Oltre a tutto sia Lissi che a suo tempo Cesareo sono sempre state presenti alle riunioni istituzionali (Consigli e commissioni).
Altrettanto avrei visto volentieri una candidatura per l’Avv. Legnani, già Presidente del Consiglio Comunale nel periodo della giunta Lucini.
Ritengo comunque che le decisioni prese dal partito di maggioranza del centrosinistra siano da rispettare.
non riesco a capire come Adria Bartolich potrebbe prestarsi a un’operazione del genere, con la sua storia politica e professionale.
come candidata sindaco di Civitas diventerebbe al massimo consigliere comunale di opposizione: mi pare che possa aspirare a qualcosa di meglio, considerate le sue competenze.
“Personalmente mi continuo a chiedere perché il PD comasco non abbia portato alla candidatura un uomo o una donna (visto che si voleva una donna) come l’attuale consigliera comunale (Patrizia Lissi) o la Vicesegretaria provinciale già consigliera comunale (Cesareo).”
perché la candidatura di Barbara Minghetti ha molte più possibilità di vittoria rispetto ai nomi indicati (e non sto facendo una valutazione sulle capacità e competenze delle persone citate).
Sorrido. A voler ben guardare è solo un discorso semplice semplice.
Primo bisogna capire chi paga la campagna elettorale (sempre costosa – 2017 docet).
Secondo chi paga e vince ha giusto diritto di governare ma con intelligenza e furbizia sa che deve “ringraziare” più gruppi. Si ringrazia nominando gli Assessori e i membri delle municipalizzate. Il consigliere speciale del candidato di centrosinistra del 2017 non lo ha spiegato bene al suo datore di lavoro e i risultati si sono visti.
Speriamo che la Dott. ssa Minghetti che sembra saper navigare meglio tra le Amministrazioni pubbliche ci ragioni, eventualmente può consultare il “Manuale Cencelli” chiedendo a un illustre Avvocato della Bassa Comasca. La sinistra comasca dopo avere visto le “furbate” del Sindaco di centrosinistra che non ha saputo ringraziare chi lo ha aiutato e la scelta imposta del candidato delle elezioni 2017 come può fidarsi di certi inamovibili leader del partito maggioritario di centrosinistra. Giusto per spiegare alla candidata Sindaco che post elezioni organizzare una cena non serve a ringraziare. Il leader del gruppo di sinistra, che è sempre critico, presumo che se gli fosse stato proposto un incarico prestigioso (Vicesindaco/Assessore di spicco) forse forse il programma l’avrebbe entusiasmato. Il M5Stelle non deve essere sottovalutato, a volte il voto si conta altre il voto si pesa. Leggo delle due divisioni l’On. Currò con il suo responsabile di segretaria contrapposti al Consigliere regionale Erba con il Consigliere comunale Aleotti. Se la Dott.ssa Minghetti vuole vincere deve avere una coalizione più larga possibile che comprenda da Svolta Civica a tutta la sinistra comasca.
Personalmente mi continuo a chiedere perché il PD comasco non abbia portato alla candidatura un uomo o una donna (visto che si voleva una donna) come l’attuale consigliera comunale (Patrizia Lissi) o la Vicesegretaria provinciale già consigliera comunale (Cesareo). Mi piacerebbe avere risposta. Grazie.
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Ma quali “Verdi”? Tutti sanno che a Como sono rappresentati dalla sola Patelli, che al massimo può parlare solo a titolo personale. E che per trasparenza dovrebbe presentarci tutti i componenti della sua segreteria (che non esiste, dato che lei stessa è virtualmente fuori dal partito, facendo parte del gruppo regionale, per giunta “ad honorem”.
Dunque, se le cronache parlano di Patelli va bene, altrimenti mi sembra involontariamente scorretto nei confronti dei lettori. La buona stampa smascheri questo infingimento.
Magatti, dopo aver inutilmente cercato di far decadere in tutti i modi possibili la candidatura Minghetti (candidatura di cui non tollera la presa sull’elettorato; con la Bartolich sarebbe stato invece assai più tranquillo…), imposterà la propria campagna elettorale soprattutto in chiave anti-Minghetti ed anti-PD, dovendo dare, da sempre, tutto il fastidio che può.