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Politica

LO SPEZZATINO Lissi-Rapinese, scontro e accuse sul sessismo. Poi il patriarcato di Fanetti e le multe a Tavernola

Sessismo e patriarcato temi forti dell’ultimo Consiglio comunale a Como.

A inizio serata è andato in scena un durissimo scontro.

Da un lato, la consigliera comunale del Pd, Patrizia Lissi, ha replicato a uno sfottò del sindaco accusandolo sostanzialmente di sessismo nei suoi confronti. Dall’altro lato, il primo cittadino Alessandro Rapinese ha invece definito le parole di Lissi come il frutto di una frustrazione per la sconfitta elettorale del 2022.

Poi ancora: il consigliere dem Stefano Fanetti che ha parlato del patriarcato, invitando gli uomini a cambiare.

Infine, la denuncia dell’esponente di Fratelli d’Italia, Tony Tufano, sulla raffica di multe che sta colpendo i residenti in alcune vie di Tavernola.

Tutto questo è nello Spezzatino di Consiglio, tutto ciò che fa notizia dal consiglio comunale di Como, che vedete integralmente nel video qui sotto.

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11 Commenti

  1. Rapinese sta agendo vedasi piazza Perretta, il campo sportivo e lo skate park. E da bravo politico pubblicizza i successi per covertirli in voti.
    I piddini si arrampicano sugli specchi con temi di nessuna consistenza per la città

  2. Rapinese Ragazzetto non sfotte. Aggredisce verbalmente. Sono due comportamenti differenti. Nel suo atteggiamento non c’è arguzia, neppure ironia o sarcasmo ma solo malcelata aggressività. Ricorda molto il comportamento del bulletto a scuola. Quello che pensa di essere migliore perché ha la battuta pronta o la paghetta di papino più alta. Quello che parte dal presupposto che le sue vittime siano troppo buone, timide, educate o goffe per pensare di reagire prendendoli a schiaffoni. Quanti ne abbiamo conosciuti e quanti ne conosceremo. Ci sta. Al primo schiaffone, metaforico ovviamente, anche i ragazzetti bulletti diventano grandi. Anche se a volte si ha l’impressione che con questi ragazzetti il “metaforico” non sia mai abbastanza…. 😊

    1. In realtà Il Rapinese ricorda il classico bulletto che a scuola cercando di mettersi in mostra, deve aver preso un sacco di mazzate! E chissà quanto lo avranno preso in giro per il suo Pel di Carota!
      E così è cresciuto incattivito con il mondo che non l’ha compreso, anzi ignorato e vessato e adesso…che è al potere, cerca di rifarsi con gli unici mezzi che da sempre conosce e usa, il linguaggio, l’aggressione verbale, gli sfottò, le pantomime e il colorito modo di presentarsi.

      Rapinese è lo specchio dei suoi elettori e dei suoi assessori e consiglieri Yes man!!

  3. Chi come me ha seguito il dibattito politico di questi anni non può che condividere quanto detto nel suo intervento da An, mi sfugge però il motivo dell’inerzia assoluta delle altre persone a lui vicino (consiglieri, assessori, ecc.): quindi l’atteggiamento arrogante e maleducato del sig. Sindaco si poteva dare per scontato quello degli altri no (almeno di alcuni di loro). Allora mi sono ricordato della frase che avevo letto di Martin Luther King “Io non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti”.

    1. Tra le numerose e senz’altro essenziali regole elencate per il rispetto dello skatepark, uno salta agli occhi:
      Art. 6 – Divieti

      All’interno dell’Area Skate è vietato tenere
      comportamenti scorretti nei confronti di persone e/o cose.

      Sarebbe molto bello ed auspicabile se il nostro Sindaco mettesse in pratica quello che predica ed tenesse anche Lui un comportamento corretto nei confronti dell’opposizione e dell’Istituzione da Lui rappresentata, durante le sedute a Palazzo Cernezzi. Purtroppo, siccome il potere assoluto corrompe e il potere spesso va alla testa sarà difficile che questo avverrà.

      Per quanto riguarda il silenzio degli altri membri della giunta, è chiaro che il sindaco si comporta come il benefattore del lavoro. Per mantenere il posto, è necessario rimanere in un silenzio totale e annuire con la testa ogni tanto. Chi non fa questo sarà difenestrato.
      Per quanto riguarda chi può opporsi apertamente, è chiaro che sono soltanto le opposizioni (i partiti politici tanto odiati dall’apolitico Rapinese), qualche giornalista non-allineato e..erm….basta.. Hanno almeno la protezione del partito o del giornale. Altre persone che si oppongono lo fanno sotto la copertura del anonimato con vari pseudonimi o con la satira pungente. Meglio ridere che piangere, vero? E questa copertura può essere vista come o una mancanza di coraggio o come una forma di auto-difesa molto sensata secondo i punti di vista. Sarebbe molto bello ed auspicabile se tutte le persone inorridite davanti ai modi del Primo Cittadino alzassero la voce apertamente e gli chiedessero di attingere all’articolo 6 del divieto di comportarsi in modo scorretto così che ci dia il buon esempio Da Primo Cittadino.

    1. Per il momento le cortine fumogene, e belle spesse, le sta alzando il Sindaco, mi pare. Fare la voce grossa e aggredire verbalmente è il miglior sintomo di incapacità e inconsistenza. Chi sa fare, fa, e sta zitto.

      1. Rapinese sta agendo vedasi piazza Perretta, il campo sportivo e lo skate park. E da bravo politico pubblicizza i successi per covertirli in voti.
        I piddini si arrampicano sugli specchi con temi di nessuna consistenza per la città

  4. “Rapinese è sessista, Lissi, eh? È sessista?”
    Domanda retorica di Rapinese che sarà risposta da…..(surprise, surprise) Rapinese.

    Notevole questa abitudine compulsiva di parlare di sé in terza persona singolare.

    Parlare di se stessi in terza persona è uno dei sintomi della Sindrome di Hubris, conosciuta come disturbo di personalità dei potenti, in grado di compromettere la capacità di prendere decisioni: “Chi soffre della sindrome spesso compie azioni al fine di ottenere un rinforzo per la propria immagine, dando ad essa un’importanza esagerata, quindi si perdono di vista gli obiettivi del proprio ruolo. Si perde il contatto con la realtà, si segue un impulso imprudente e nervoso che alla fine conduce all’incompetenza.”

    Il quadro della Sindrome di Hubris è simile a quello di altri tre disturbi della personalità:

    quello narcisistico (grandiosità, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia),

    l’istrionico (ricerca di attenzione)

    antisociale (inosservanza e violazione dei diritti altrui, mancanza di empatia e colpa).

    Fascinante, vero?

    Comunque, andiamo avanti con questo bel gioco (che non dura poco. Ahimè) delle domande retoriche che Rapinese si pone e a cui risponde da solo con le sue parole (che lo qualificano):

    Rapinese è sessista?

    “Parla come una bambina alle elementari” rivolto a Barbara Minghetti durante la campagna per diventare sindaco.

    “Quagliarini in questa foto ha la faccia un po’ rotonda….quando è andata in governo ha messo qualche chilo….vuoi lo stresso….vuoi che non ha più tempo di fare sport….vuoi vuoi vuoi….la Quagliarini ha messo qualche chilo….non si sa chi sta speculando su qualche chilo messo dalla Quagliarini.” (un esempio eclatante di bodyshaming per denunciare un bodyshaming inesistente di un post di RapiGoverno. Come diciamo in inglese, you couldn’t make this stuff up!”)

    “Prendo le distanze dai toni e dai contenuti di questi commenti.” (riferiti all’allora assessore ai Lavori Pubblici e Mobilità Daniela Gerosa”. Commenti tipo: “Le zecche restono zecche e come tali…schiacciate”; “Spaliamo anche lei.”) Una presa di distanza che non includeva rimuovere tali messaggi.

    Rapinese è anti-meridionale?

    “Visto che il consigliere Iantorno ha detto che questa è una delibera abbastanza “importande”, sono anch’io assolutamente certo che sia molto “importande” e di conseguenza avrei finito di discuterla stasera. Non posso che esprimere il mio rammarico per il fatto di avere dei compagni di minoranza che si prestano a questa tipologia di giochi, quando le cose sono “importandi”». (aprile 2011)

    Rapinese è ageist? (come si dice ‘ageist’ in italiano? Si dice, vero?): Insulti continui al consigliere Nessi per la sua età (parafrasando: “Lei non sarà mai in giunta perchè non sarà più in vita per le prossime elezioni amministrative” ed ad un signore anziano che lottava contro lo sfratto della bocciofila, “Cosa interessa a lei la bocciofila? Tanto fra un po’ non ci sarà più lei’ (or words to that effect.)

    Rapinese è maleducato e offensivo?

    Ma lei si è sentito come se io le avessi dato del coglione? Si è sentito come se le avessi dato del coglione?”. (rivolto al Sindaco Landriscina nell’aula consiliare di Palazzo Cernezzi marzo 2019)

    Per la serie: ogni volta che cerchiamo di qualificare qualcuno, qualifichiamo noi stessi.

    P.S. Avanti per la tua strada, Patrizia Lissi. Tu sei tutte noi.

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