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Punti di vista

Coperta gettata, la versione degli attivisti: “Corengia, atto inaccettabile. Ma le colpe sono della giunta”

Hanno realizzato il video che ormai ha fatto il giro d’Italia. E oggi, dopo una polemica che è approdata su tutti i media nazionali (qui Corriere della Sera, Repubblica, la Stampa, FanPage e moltissimi altri), gli attivisti di Cominciamo da Como forniscono una versione-ricostruzione dal loro punto di vista su quanto accaduto.

Ne pubblichiamo ampi stralci di seguito.

Il gravissimo episodio che abbiamo documentato ieri, e che è rimbalzato sui media locali e nazionali, ha visto protagonista niente meno che l’assessora alle politiche sociali, Angela Corengia, nell’atto brutale di rimuovere una coperta a una persona che dormiva sotto i portici dell’ex chiesa di S. Francesco per favorire la “sanificazione” del posto.

Purtroppo, dobbiamo ricordare che non si è trattato di un episodio isolato, per quanto eclatante.

La nostra stessa presenza sul posto è giustificata dalla necessità di documentare e, per quanto ci è possibile, prevenire l’arbitrio con cui la politica locale ha gestito e continua a gestire la situazione a S. Francesco. A pochissima distanza di tempo dalla chiusura del dormitorio allestito per “Emergenza freddo”, durante la prima di queste periodiche “sanificazioni”, sono stati rimossi e smaltiti gli effetti personali e l’occorrente per dormire delle persone senza fissa dimora sotto i portici dell’ex chiesa. Il tutto si è svolto alla presenza attiva dell’ass. Corengia e dell’ass. alla sicurezza Elena Negretti.

[…]

Poiché, come accade spesso, la toppa è peggio del buco, sotto la pressione mediatica l’ass. Corengia ha rilasciato in serata dichiarazioni sconcertanti alla testata ComoZero. La diretta interessata ci ha tenuto a precisare di svegliare i ragazzi “con dolcezza come un cameriere d’albergo” e di non prenderli “a sberloni, anzi”. Bontà sua.

La coperta del senzatetto. Parla Corengia: “Sveglio tutti con dolcezza, come un cameriere. Uno di loro, alla terza volta, non voleva proprio alzarsi”

Dal canto suo, il Comune di Como ha preso subito le difese della propria assessora ricordando “la sua storia di volontariato e vocazione agli altri”. A quanto pare, ci tocca ricordare all’amministrazione comunale e alla stessa ass. Corengia quale sia il ruolo di chi si occupa di politiche sociali.

Anziché lavorare per dare seguito alla mozione con cui il consiglio comunale riconosceva la necessità di un dormitorio permanente – soluzione comunque limitata – l’ass. Corengia finora ha solo temporeggiato.

Anzi, mentre con una mano distribuiva fino all’altro giorno elemosine e gesti affettuosi alle persone senza fissa dimora, con l’altra si è resa ieri protagonista di questo gesto inaccettabile. Si tratta dello stesso intollerabile paternalismo che nulla risolve e infantilizza quelle persone che dall’assessora competente in materia dovrebbero ricevere invece risposte in termini di politiche sociali […] chiediamo fermamente le dimissioni immediate dell’ass. Corengia.

Con ciò non vogliamo però in alcun modo fornire un capro espiatorio per assolvere la giunta Landriscina nel suo complesso.

L’episodio di ieri avviene infatti alla vigilia del voto in consiglio comunale sulla proposta, promossa dalla Lega cittadina, di installazione di grate davanti ai portici di S. Francesco, azione che impedirebbe fisicamente alle persone di trovare riparo in questo luogo specifico, ma che avrebbe come unico risultato quello di spostare il “problema” in un altro luogo della città.

L’assessore Negretti, che pure ama mostrarsi caritatevole quando presenzia a S. Francesco, si è espressa contro la mozione per il dormitorio che parte della maggioranza di cui è espressione aveva sostenuto e a cui si era opposta solo la Lega.

Questo particolare attivismo dell’assessora alla sicurezza dimostra chiaramente che la giunta Landriscina considera la situazione di chi è senza fissa dimora come un puro problema di ordine pubblico. Lo stesso sindaco Landriscina, in una dichiarazione di questo inverno a Espansione TV, evocava minacciosamente la possibilità di “interventi repressivi”.

È chiaro quindi che con questo approccio non possiamo attenderci una soluzione alla questione che vada nella direzione di una soluzione reale dei problemi sociali della città, ma solo una guerra di propaganda contro le persone in difficoltà.

Per questo motivo, e per ribadire l’opposizione della città alle politiche inutili e dannose che questa giunta mette in campo per ragioni di puro interesse elettorale, ricordiamo l’appuntamento per questa sera alle ore 19.30 davanti al Comune contro la mozione per l’istituzione delle grate a S. Francesco.

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