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Sanità

Covid – Tra le tensioni Valduce-Sant’Anna, la Cgil sposta il tiro: “La regia di Ats e Regione assente”

Qui abbiamo sottolineato spesso il tesissimo balletto di posizioni e prospettive dei due principali ospedali cittadini, Sant’Anna e Valduce. Quest’ultimo, attraverso il direttore sanitario, ha spesso parlato di un quadro sanitario per l’emergenza Covid ormai al collasso, paragonando Como alla Bergamo di marzo per la gravità delle pandemia. Dal Sant’Anna, invece, il direttore generale Fabio Banfi, ha ridimensionato – almeno per i presidi di competenza dell’Asst Lariana – quello scenario.

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Ora in questo rimpallo di dichiarazioni, prende posizione la Cgil di Como che, a sua volta, punta invece dritto sulle responsabilità di Ats e Regione Lombardia per il precipitare di contagi e decessi anche sul Lario.

“In questi giorni abbiamo assistito a numerose dichiarazioni mezzo stampa degli esponenti di massima responsabilità degli ospedali cittadini. Emergono in modo chiaro posizioni differenti e punti di contatto – premettono dalla Fp Cgil di Como – Se, da una parte si afferma che la pandemia ha un’incidenza drammatica ed ormai ingovernabile sulle strutture, dall’altra, pur nella gravità degli eventi, si sostiene che il sistema sia ancora in grado di reggere”.

“Ci appare però evidente un dato comune: è del tutto assente una regia sovraordinata agli attori in campo che possa coordinare la risposta, per una gestione migliore e più efficace della pandemia – prosegue la nota – Regione Lombardia ed Ats Insubria devono intervenire affinché ogni struttura, pubblica o privata, fornisca il proprio contributo in un’ottica di sistema. La gestione dei posti letto non può essere lasciata alla disponibilità delle singole strutture: tutti gli ospedali fanno parte del sistema sanitario nazionale”.

Secondo la Fp Cgil, “la gravità della fase implica che gli interessi particolari debbano essere collocati in secondo piano. Non è il momento di pensare ai budget ma all’universalità della cura. Tutta la filiera deve essere impegnata, dalla risposta di primo accesso ed emergenza del pronto soccorso fino al ritorno a casa. In mezzo ci sta l’eventuale ricovero, declinato a seconda della gravità, e la gestione delle degenze di comunità”.

“È il momento della responsabilità – chiude la nota del sindacato – l’istituzione di una cabina di regia non è più rinviabile. Ats intervenga affinché i sacrifici di tutti i lavoratori non siano vanificati da un’inutile frammentazione”.

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