A due mesi dall’inizio dell’anno scolastico, i genitori dei bambini che frequentano le scuole materne dell’Istituto Comprensivo Como Centro non si arrendono.
Troppo ridotti, secondo il loro giudizio, l’orario di frequenza che, a causa degli ingressi scaglionati legati all’emergenza Covid, non facilita i genitori che devono raggiungere il posto di lavoro.
E se a questo si aggiunge anche il fatto che, per mantenere le cosiddette “bolle”, è stato eliminato il servizio di prescuola e doposcuola le difficoltà organizzative per le famiglie rischiano di diventare insostenibili.
Per questo il 15 settembre alcuni genitori hanno inviato una lunga mail al sindaco, Mario Landriscina, agli assessori Alessandra Bonduri (Politiche Educative) e Angela Corengia (Politiche Sociali e Sostegno alla Famiglia), oltre che al Dirigente Scolastico Valentina Grohovaz.
Al momento, però, l’unica risposta è arrivata dalla Dirigente Scolastica che ha comunicato che non sono previste risorse per il prolungamento dell’orario scolastico e i genitori ora chiedono un incontro urgente con sindaco e assessori.
“Partendo dal doveroso presupposto che siamo consapevoli di vivere in un periodo di pandemia, con tutte le criticità connesse in termini organizzativi, non possiamo non palesare il nostro stupore nell’apprendere, a ridosso dell’inizio della scuola dell’infanzia che gli orari di frequenza sono ridotti, e che non vengono incontro alle esigenze delle famiglie – si legge nella lettera inviata a settembre – riteniamo che la scuola, di ogni ordine e grado, sia un’agenzia educativa di imprescindibile importanza, alla scuola spetta il compito di educare e formare, all’amministrazione comunale, la fornitura di servizi compatibili con la vita delle famiglie, la loro organizzazione e la possibilità di far fronte alle esigenze minime in termini praticabili”.
La soluzione, secondo i genitori che hanno voluto sottolineare di essere grati al personale docente per l’impegno nell’affrontare le difficoltà legate alle norme anti Covid, potrebbe essere “un orario leggermente anticipato e posticipato, che ci dia la possibilità di accompagnarli e recarci al lavoro – scrivevano – i bambini sono cittadini, senza voce, ma sono parte di questo luogo, hanno dei diritti, hanno delle necessità specifiche. Le famiglie non possono essere abbandonate. Occorre un villaggio per crescere un bambino. Vi chiediamo di tenerne conto”.
“Incontrerò volentieri i genitori ma prima, per correttezza, voglio confrontarmi con la dirigente dell’Istituto Comprensivo – è la risposta dell’assessore Alessandra Bonduri, che abbiamo contattato – voglio però precisare che il Comune non è l’interlocutore preposto a dare una risposta a questa richiesta perché, mentre da noi dipende solo il servizio di prescuola e doposcuola per le scuole primarie. Nel caso delle scuole dell’infanzia dipende direttamente dagli operatori della scuola stessa”.
“Comprendo le difficoltà delle famiglie e vorrei capire con la Dirigente se ci sono margini per trovare una qualche soluzione ma dubito – conclude Bonduri – purtroppo negli ultimi due anni la scuola è completamente cambiata, ci sono regole sul distanziamento da rispettare, igienizzazioni e costi di cui tenere conto, oltre naturalmente alle esigenze delle famiglie, e non è facile far quadrare tutto”.
Qui di seguito il testo integrale della mail:
Buongiorno,
con la presente portiamo alla Vostra attenzione la situazione che si è delineata negli ultimi giorni in merito alla frequenza della scuola dell’infanzia.
Partendo dal doveroso presupposto che siamo consapevoli di vivere in un periodo di pandemia, con tutte le criticità connesse in termini organizzativi, non possiamo non palesare il nostro stupore nell’apprendere, a ridosso dell’inizio della scuola dell’infanzia, che gli orari di frequenza sono ridotti, e che non vengono incontro alle esigenze delle famiglie.
Il giorno primo settembre abbiamo ricevuto una mail con uno schema orario, e il giorno 3 settembre, venerdì, durante la riunione ci sono state comunicate le modalità di accesso dei nostri figli a questo servizio, che è fondamentale nella crescita e sviluppo dei bambini.
In sostanza, gli ingressi scaglionati obbligano a orari diversificati, senza la possibilità di un prescuola o di un doposcuola, per mantenere le bolle.
Riteniamo che la scuola, di ogni ordine e grado, sia un’agenzia educativa di imprescindibile importanza, alla scuola spetta il compito di educare e formare, all’amministrazione comunale, la fornitura di servizi compatibili con la vita delle famiglie, la loro organizzazione e la possibilità di far fronte alle esigenze minime in termini praticabili: non è possibile offrire l’orario perfetto per ogni tipo di esigenza, turno lavorativo, impegno personale, ma non si può nemmeno pensare di eliminare il servizio di pre e post scuola.
Inoltre, gli orari sono diversificati sia all’interno dello stesso plesso, sia tra le varie sedi, in sostanza, devi avere la fortuna di capitare “bene”. Eppure la nostra scelta circa la sede scolastica ha un senso e un fondamento, non solo pratico, ma di condivisione progettuale, di conoscenza di esperienze pregresse con i vari team di insegnanti. È una scelta, non un ripiego.
Sottolineiamo che tutto ciò ci è stato comunicato a pochissimi giorni dall’inizio, senza la possibilità di attivare altre risorse, laddove possibile, peraltro questo è un aspetto per nulla scontato.
Capiamo che l’organizzazione in tempi di Covid prevede che tutti, personale docente e non, siano impegnati su più fronti, e in tempi ristretti, a mettere in atto una serie di procedure che distolgono dall’impegno cardine del proprio impiego, peraltro siamo grati perché offrono ai nostri figli la possibilità di accedere alla scuola in sicurezza; tuttavia, chiediamo una soluzione praticabile, che consenta di accogliere i nostri figli, in sicurezza, in un orario leggermente anticipato e posticipato, che ci dia la possibilità di accompagnarli e recarci al lavoro.
I bambini sono cittadini, senza voce, ma sono parte di questo luogo, hanno dei diritti, hanno delle necessità specifiche. Le famiglie non possono essere abbandonate. Occorre un villaggio per crescere un bambino. Vi chiediamo di tenerne conto.
In attesa di un Vostro riscontro, porgiamo cordiali saluti.
Un gruppo di genitori dell’Istituto Comprensivo Como Centro.
Un commento
L’anno scorso addirittura era stato deciso l’ingresso alle 9e15.. a che ora arriva la mamma al lavoro? Alle 10? Per fortuna, grazie anche ad un articolo di Comozero si era anticipato alle 8e15.
Ora basta però, dopo 2 anni di Covid non ci sono più scuse. Avete avuto 1 anno intero per organizzarvi.