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Coperte d’amor: Giuliana&co sferruzzano per chi ha bisogno. “Ora un centinaio di richieste, da tutta Italia”

A Como c’è una signora dalla voce gentile, dalle mani abili e dal cuore grande che in silenzio, insieme ad altre tre amiche, lavora incessantemente tra gomitoli di lana colorata per donare calore e gioia a persone che nemmeno conosce, per il solo piacere di far felice qualcuno.

Lei si chiama Giuliana Minola, nome noto in città per essere segretaria dell’Associazione La Stecca, e da quasi due anni è una delle anime di un meraviglioso quartetto di donne composto, oltre a lei, dalla svizzera Lucia Giannini Tramaglino, dalla milanese Luisella Lattuada e dalla piemontese Laila Felicioni. “Cosa facciamo? Coperte che poi regaliamo a enti e associazioni che ci contattano o che contattiamo noi”, racconta con semplicità.

Come se tutte quelle ore a lavorare e le quasi 500 coperte realizzate nell’arco di quasi due anni, senza contare scialli, babbucce e completini, fossero una cosa normale e non un gesto d’amore straordinario. “L’idea è stata di Lucia – spiega – un modo per ricordare un’amica splendida, Lucia Clivia una donna molto impegnata nella beneficenza che, la notte prima di lasciarci, realizzò otto mattonelle di lana che dovevano servire ad assemblare una coperta da donare”.

E per continuare l’opera dell’amica, Lucia Tramaglino quasi due anni fa ha fondato un gruppo Facebook, che oggi conta quasi 1200 iscritti, e ha coinvolto altre tre amiche in questo progetto: “Riceviamo da tutta Italia e dalla Svizzera gomitoli ma anche mattonelle già fatte che poi noi assembliamo in coperte patchwork – racconta – ci mettiamo mani, anima e a volte anche soldi per acquistare il materiale mancante, ma quello che riceviamo in cambio è inestimabile”.

Nel cuore di queste quattro signore, infatti, c’è un tesoro da custodire gelosamente fatto di sorrisi di nonne, ragazzi e persino neonati: “Prima dell’emergenza Covid, quando era possibile, consegnavamo di persona i nostri lavori e vedere la felicità sui volti di chi li riceveva era bellissimo – racconta Giuliana – come quando una nonnina a cui avevamo regalato uno scialle e una coperta chiese se poteva indossarli nonostante fosse piena estate perché non voleva separarsene. O come i ragazzi disabili che fanno a gara per accaparrarsi i colori che preferiscono o i nati prematuri che lasciano il reparto di neonatologia dell’ospedale di Parma con una delle nostre copertine in regalo”.

Dalla Svizzera a Reggio Calabria, da Torino alla Sardegna e persino a Lourdes: non c’è angolo d’Italia (e oltre) che queste infaticabili signore non abbiano raggiunto con i loro fili di lana colorata. Ma se l’emergenza Covid ha rallentato le consegne, il lavoro non si ferma: “Ormai ho il garage talmente pieno che tra un po’ non ci starà più la macchina – racconta ridendo – e abbiamo circa un centinaio di nuove richieste da esaudire tra cui quelli per due enti di Como, la Casa dei Tigli di Brunate, che accoglie ragazzi disabili, e la Fondazione Scalabrini che donerà le coperte alle famiglie che aiuta”.

E per chi volesse dare una mano, Giuliana è molto chiara: “Non accettiamo denaro ma se avete della lana che vi avanza e volete donarcela ci fareste davvero piacere”.

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