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Cantù, Turate, Cermenate, Mariano: storie di ordinaria violenza contro donne e figli. I Carabinieri: “Denunciate così”

La Compagnia Carabinieri di Cantù rinnova il proprio impegno nella lotta alla violenza verso le donne e i minori. Le nove Stazioni dipendenti e la Tenenza di Mariano Comense, con l’impiego del personale femminile in servizio, hanno proceduto ad un’attenta prevenzione, sensibilizzazione e repressione dei reati che riguardano in particolare gli atti persecutori, i maltrattamenti in famiglia e le violenze in genere su donne e minori. Nell’ambito di queste attività i vari reparti dipendenti hanno proceduto a due arresti e a due denunce.

In particolare:

  • Militari della Stazione Carabinieri di Cantù a conclusione degli accertamenti traevano in arresto per atti persecutori un 57enne con precedenti di polizia poiché al termine dell’ennesima lite avvenuta in pieno giorno ha aggredito verbalmente e fisicamente una donna con la quale in passato aveva intrattenuto una relazione extraconiugale. Il 57enne, da tempo non voleva accettare la conclusione della loro relazione e nel recente passato aveva avuto reiterate condotte di minaccia e molestia nei confronti della ex amante, generando nella stessa paura e forti stati di ansia.
  • Militari della Stazione Carabinieri di Turate hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere per atti persecutori, sequestro di persona aggravato, violenza sessuale aggravata e maltrattamenti in famiglia, nei confronti di un 49enne, con precedenti di polizia, reati commessi nel mese di aprile nei confronti della propria ex moglie e dei loro figli.
  • Militari della Stazione Carabinieri di Cermenate a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato a piede libero per maltrattamenti in famiglia, un 35enne pregiudicato, poiché si sarebbe reso responsabile di continue aggressioni verbali con ingiurie, minacce e percosse, il tutto riconducibile all’abuso quotidiano di sostanze alcoliche e stupefacenti, nei confronti dei propri genitori.
  • Militari della Tenenza di Mariano Comense, a conclusione degli accertamenti hanno denunciato in stato di libertà un 50enne di origini straniere, pregiudicato e sottoposto ad una misura di restrizione, poiché si sarebbe reso responsabile di minacce e percosse nei confronti della ex moglie e della figlia.

In tutti i casi si è proceduto all’applicazione della legge “Codice rosso o del revenge porn”, che garantisce maggiore tutela alle vittime di violenza sessuale, atti persecutori, maltrattamenti, diffusione non autorizzata di immagini sessualmente compromettenti e deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. Con questa legge, a seguito di denuncia, la polizia giudiziaria deve attivarsi immediatamente, con l’obbiettivo specifico di garantire l’immediata instaurazione del procedimento e di eventuali provvedimenti protettivi o di non avvicinamento alla vittima del reato. In seguito alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria, i militari hanno attuato le severe norme previste dal “Codice rosso”, e con l’aiuto delle varie Associazioni presenti sul territorio, hanno garantito protezione e sostegno alle vittime.

I Carabinieri ribadiscono inoltre alcuni consigli anti-stalking:
– Informarsi sull’argomento e adottare dei comportamenti tesi a scoraggiare, fin dall’inizio, lo stalker; cercare di non reagire agli atti persecutori con paura, rabbia o minacce, in quanto si potrebbe rafforzare la motivazione del molestatore;
– Non sottovalutare il rischio ed essere prudente: ad esempio, registrare le chiamate, fuori casa non fermarsi in luoghi isolati o appartati, non seguire sempre gli stessi itinerari;
– Tenere un diario per riportare e poter ricordare gli eventi più importanti che potrebbero risultare utili in caso di denuncia;
– Raccogliere “prove” sullo stalking di cui si è vittima: conservare eventuali lettere, sms o e-mail a contenuto offensivo o intimidatorio;
– Tenere sempre a portata di mano un cellulare per chiamare in caso di emergenza un numero di pronto intervento.

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