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Como, dalla lotta contro la chiusura dei nidi nasce un movimento spontaneo e popolare. E la petizione vola

Ormai è nato un autentico movimento popolare dalla lotta delle famiglie per dire no alla chiusura dei due asili nido a Como voluta dal sindaco Alessandro Rapinese. E così, dopo le manifestazioni, l’assemblea aperta, il flash mob, ieri domenica 7 aprile, all’oratorio di San Giorgio si è tenuto il primo pranzo di comunità organizzato dal Comitato Genitori “Como a misura di famiglia”. Ed è stato un momento di partecipazione oltre ogni aspettativa.

Come sottolineano gli stessi promotori, “c’è stata una grandissima affluenza e partecipazione civica, non solo delle famiglie direttamente coinvolte nell’evento, ma anche dei tanti cittadini che, incuriositi dal movimento creatosi, hanno mostrato grande solidarietà e sostegno alla causa firmando la petizione (che trovate qui) contro la chiusura dei nidi programmata dalla giunta comunale”. E la raccolta firme vola, già a quota 1.000.

 

“Il nostro obiettivo – viene spiegato ora – è di mantenere alta l’attenzione su questo tema per preservare un servizio di eccellenza per i bambini di Como e ci rivolgiamo al Sindaco di Como, richiedendo un intervento concreto che apra le porte a un dialogo fruttuoso”.
Sostenere questa petizione significa riconoscere il valore intrinseco dei servizi di asilo nido non solo come servizi, ma come fondamentali investimenti nelle future generazioni e nella coesione sociale dei quartieri. È un invito a ripensare le scelte amministrative in modo da centrare le politiche di sviluppo urbano sulla qualità, la prossimità e la continuità dei servizi all’infanzia, per una Como veramente a misura di famiglia”. Presto, infine, saranno comunicate le prossime date per sottoscrivere la petizione.

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20 Commenti

  1. A Erba vogliono chiudere asili e nidi causa calo demografico. La vicenda e le motivazioni sono identiche a Como. Il gruppo spontaneo potrebbe allargarsi fino la.. ah però non c’è Rapinese , quindi non ci sarà lo stesso divertimento;)

  2. È un bene che si creino comitati, gruppi spontanei, gruppi di opinione o di scopo. È un bene che si discuta dei problemi comuni e di come risolverli. È un bene che non ci si limiti a votare su una scheda impersonale ma ci si confronti con quelli da cui si vuole essere rappresentati. La politica non deve essere fatta da supermen o da superwomen ma da gente normale che discute e si migliora confrontandosi anche con chi non ha le proprie idee. “La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”.

  3. Nemmeno il Sindaco è stato capace di dimostrare i benefici economici sui quali fonda le sue decisioni. Meditate voialtri che di volta in volta vi affidate ad un capopopolo che giocando sulle speranze comuni in realtà brucia il futuro.

  4. Non mi capacito come alcuni non riescano a vedere oltre. Fare politica non è andare contro qualcuno, avere un nemico o colpevolizzare i predecessori, bensì di essere utile agli altri (comunità) senza sottrarsi alle proprie responsabilità. Quindi l’aver costituito un comitato che persegue uno scopo altruistico (e direi di pubblica utilità) per esprimere il proprio punto di vista, che nello specifico differisce da quello di questa Amministrazione, ritengo sia segno che esiste ancora un poco di democrazia.
    Come ha scritto qualcuno (Paulo Coelho), una cosa è pensare di essere sulla strada giusta, ma tutt’altra è credere che la tua strada sia l’unica.

    1. Che palle con questa protesta “spintanea”! Possibile che questa gente abbia niente da fare? Che si facessero una passeggiata senza rompere…

      1. Hanno “passeggiato” per andare a difendere i diritti di chi ha figli. Lei, probabilmente, non bne ha. Peccato

  5. Ora non si fanno più bambini per gli asili ricollocati ! Siamo seri per favore. Basta strumentalizzare anche i bambini. Invece di spendere tempo e denari siate realisti ed accettate qualche trasferta in più, vedrete che i vostri figli cresceranno senza i vostri complessi !!

    1. Accettare qualche trasferta in più costa tempo e denaro. Non ritrovarsi la domenica in amicizia e condivisione, e il clima che si respirava di sicuro ha generato tanta positività in tutti i bambini presenti. Avrebbe fatto bene anche a lei, sig. Pietro, dal suo commento sembra difettare in umanità ed empatia.

  6. Visto che trovano il tempo per organizzare scampagnate…. Possono trovare il tempo per portare i bambini all’asilo 1 km più in là…. Meditate.

    1. Ragionamento contorto: cosa c’entra una scampagnata domenicale con il tempo che serve dal lunedì al venerdì per portare i bambini all’asilo più distante????

  7. Ma speriamo che voli lontano lontano questo movimento e si dissolva nell’aria così la smettono di smaronare !!!

  8. Ricapitolando, l’Amministrazione comasca AUMENTA i posti nei nidi e si prende in cambio la patente di “politiche anti famiglia”?
    Quanto ai figli che “non sono numeri”, ogni genitore può agevolmente consultare il bilancio famigliare… esattamente come fa il Comune!

  9. Ben fatto, tanto più che non siamo a New York ed i posti sono aumentati. Bravo Rapinese, la razionalizzazione è alla base per una giusta identità.

  10. Un’iniziativa legittima di tante famiglie che vedono leso uno dei servizi fondamentali per i loro bambini e scoraggia la natalità!!!
    Si auspica che prevalga la razionalità e che il sindaco e l’amministrazione rivedano la decisione che penalizza tante famiglie, la comunità cittadina e gli operatori scolastici.

    1. Probabilmente penalizza solo te e gli altri 1.00 presenti al ” pranzo domenicale”.
      La comunità cittadina, nella sua grande maggioranza, plaude il sindaco Rapinese per la decisione di razionalizzare i nidi comunali.

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