“In queste ore di bombardamento mediatico crediamo indispensabile trovarci per fare il punto della situazione con attivisti, amici e simpatizzanti di Civitas. Spero che tu riesca ad esserci! L’appuntamento è per sabato 27 novembre (dalle 15.00 alle 16.00). Presso il Palazzo del Borgo (ingresso da piazza Santa Teresa)“. Con ordine.
Settimana frizzantina sul fronte pre-elettorale a Como. Il centrosinistra dibatte, si sa (dibatte da tutta la vita). L’improvvisa discesa in campo di Barbara Minghetti quale possibile candidato sindaco ha dato uno scossone alla coalizione. Spazzati via molti nomi sul piatto sono rimasti quello della consigliera di Svolta Civica e anima del Teatro Sociale e quello di Adria Bartolich, ex deputato ed ex segretario generale della Cisl.
Orbene, Minghetti, presentata dal Pd, ha già incassato il sì entusiasta di Italia Viva, Azione e +Europa. Ancora da definire l’eventuale ingresso dei 5Stelle ma più di tutto pesa il confronto con Civitas dell’ex assessore Bruno Magatti.
Prima avvisaglia di una tensione montante ieri sera quando il movimento ha disertato l’Agorà Dem cui avrebbe dovuto partecipare.
Oggi poi la chiamata all’adunata di domani con l’annuncio pubblicato a inizio articolo. Che accade? “Vogliamo raccontare cosa sta succedendo – spiega Magatti – lavoriamo da mesi sulle prossime elezioni non siamo quattro esaltati che vanno alla guerra”.
Quanto è possibile che Civitas sostenga Minghetti candidata?
Sappiamo che ci sono in campo queste due disponibilità e nessuna delle due è espressione di Civitas.
Sì, vero in qualche modo una parte del Pd pendeva per Bartolich. Pare fosse gradita alla deputata Braga.
Quando contattammo Bartolich in primavera ci disse che aveva già ricevuto una chiamata dai Dem. Abbiamo detto “Bene! Una volta tanto abbiamo ipotizzato la stessa persona”.
Ma perché l’affaccio anche vostro su Bartolich?
Ha partecipato come uditrice agli incontri della Bottega (il laboratorio politico di Civitas, Ndr) ci è piaciuta e ci siamo confrontati.
E domani?
Domani racconteremo a sostenitori amici e simpatizzanti come è andata il 3 novembre scorso quando il Pd ci disse che non aveva altre candidature e che avrebbe fatto un ultimo passaggio con Mauro Guerra (che già a inizio anno, intervistato su queste pagine disse un garbato ma secco “no grazie”). Domenica scorsa poi mi chiama Broggi (segretario provinciale, Ndr) e mi dice di Minghetti, così organizziamo di vederci il lunedì. Intanto abbiamo saputo, ma quanto accaduto dopo lo spiega, che Svolta Civica non avrebbe appoggiato Bartolich.
Il resto è noto, in un nanosecondo la notizia esce.
Servono chiarimenti politici, un nome è una scelta politica e Svolta Civica ha posizioni un po’ diverse dalle nostre su certi temi.
Ma avete preclusioni su Minghetti?
No, ma per esempio in Consiglio è stata presente solo su alcuni temi. In caso di vittoria la prossima primavera si dovrà costruire su macerie. Lei è la persona giusta? Noi qualche dubbio lo abbiamo per questo serve il confronto, credo che si sia andati troppo avanti.
Quindi niente veti?
No, non mettiamo veti ma abbiamo la sensazione che qualcun altro li abbia messi. Il tema non è la persona, Minghetti è una grande professionista di talento, ma quali decisioni politiche e amministrative si prenderanno. La scelta del sindaco è un atto di grande responsabilità per le forze politiche indicare una persona significa assumersi la responsabilità della sua adeguatezza. E’ una scelta importante non affettiva o emotiva ma razionale.
Qual è la vostra posizione oggi?
Stand-by.
Insomma quello di Magatti non è un no a Minghetti, piuttosto un ma.
(Se vi piacciono le sottotrame politiche, ecco qui trovate un gustoso banchetto)
3 Commenti
Buonasera,
Sto leggendo molte analisi e dibattiti. Credo che Barbara Minghetti con Adria Bartolich e Ada Mantovani ed Eva Cariboni e Patrizia Maesani rappresentino una Rivoluzione per Como e una Rinascita condotta finalmente da donne. Cosa accadrà da qui alle prossime elezioni 2022 a Como potrebbe riservare sorprese, ma forse la più grande sorpresa sarebbe il primo Sindaco donna. Negli Stati Uniti Kamala Harris è stata la prima donna e per giunta con origini afroasiatiche a diventare vicepresidente degli Stati Uniti, accanto al 46mo capo di Stato, il democratico Joe Biden. È tutto in evoluzione. Importanti saranno il programma
E una visione di lungo respiro per Como. Al di là del Genere, donna o uomo, una cosa mi preme che ci sia la passione e la coerenza. Un amico, grande scrittore, come Pietrangelo Buttafuoco, ricordando un altro Grande come Antonio Pennacchi, scomparso purtroppo l’ estate scorsa ha detto “Pennacchi ha reinventato la lingua, quella stessa che si era persa nella afasia ideologica intellettuale. Pennacchi è stato popolo e ne ha fatto un punto di vista intellettuale forte e potente. Quando gli scrittori del nostro Novecento si impegnavano a dire la loro, lui si preoccupava di dire sempre il suo punto di vista che era quello della sua gente che non ha mai abbandonato e dimenticato. Il suo punto di vista era quello di un grande intellettuale vincitore del Premio Strega, ma questo era solo un valore aggiunto, perché è sempre rimasto l’ex operaio senza giustamente mai dimenticare quel mondo. Il suo. Con la sua scrittura ha fatto conoscere al grande pubblico l’impresa della bonifica dell’agro pontino, la vita, la sofferenza e le gioie dei coloni. Dobbiamo dirgli grazie”. Ecco per dire importante la Cultura, il nostro Mondo Piccolo, come quello di Don Camillo e Peppone creato da Giovannino Guareschi, essere dalla parte della Gente, vuoi vedere che la Sensibilità delle Donne, cambi il clima politico di Como.
Un caro saluto.
Davide Fent
@davidefent
Gioca per “il Nulla”
Va bene Bartolich perché era un potenziale candidato del PD ma l’avevamo candidata anche noi (…ma le ha telefonato il Segretario?!?Mah…). Molti dubbi su Minghetti perché è candidata del PD e noi non l’avremmo mai candidata (…hanno telefonato al Segretario?!? Mah…). Forse era meglio dire che il PD dovrebbe appoggiare il candidato che noi vorremmo o ognuno per la sua strada. Sicuramente un concetto espresso in modo meno curiale ma almeno più chiaro e pragmatico. Nonostante non sia credente, nonostante creda fortemente nella laicità delle istituzioni e nonostante non sia marxista, ho molta simpatia per i cattocomunisti. Li trovo romantici. Ho anche una certa invidia per la loro assoluta convinzione di essere sempre e in ogni caso dalla parte del giusto anche quando il loro pensiero è irrazionale. Quello che mi lascia molto perplesso è che in politica il giusto e lo sbagliato se non lasciano spazio a ciò che conviene e a ciò che non conviene per provare a fare la cosa giusta, servono solo a esprimere stucchevoli giudizi etici su tutto e tutti. E soprattutto servono solo a farti sedere dalla parte di chi stucchevolmente ricorda il suo concetto di giusto a chi governa perseverando nel fare le cose sbagliate. In modo pragmatico e meno curiale, qualche compromesso si può accettare per evitare che i seguaci di Salvini e Meloni possano persistere nel fare le cose sbagliate per altri cinque anni?