Mossa del Comune di Varese per attrarre in città i frontalieri italiani che lavorano in Svizzera. Si tratta della campagna “Lavoro in Svizzera ma vivo a Varese” e l’obiettivo è di invogliare a trasferirsi nella Città giardino chi ogni giorno varca la frontiera, valorizzando le diverse offerte di Varese rivolte in particolare alle famiglie.

L’iniziativa – che giunge in concomitanza con l’arrivo del nuovo accordo fiscale per i frontalieri – entrerà nel vivo nei prossimi giorni soprattutto online tramite la diffusione di specifici manifesti sui canali social dell’amministrazione (li trovate tutti in fondo all’articolo), ed è stata presentata venerdì 3 febbraio dal sindaco Davide Galimberti con la vice Ivana Perusin e l’assessore ai servizi educativi Rossella Dimaggio.

“Si tratta di una campagna rivolta in particolare alla categoria dei frontalieri – ha detto il sindaco Galimberti – L’intenzione è promuovere le tante opportunità che offre la nostra città, che in questi anni è diventata sempre più moderna, attrattiva, servita, come dimostra il collegamento su rotaia che in meno di 20 minuti porta oltre confine”.

Il battage promozionale punta su vari aspetti per attrarre i frontalieri lombardi (e non solo) a Varese: si va dal fiore all’occhiello della città giardino, ossia gli spazi verdi, fino alle strutture sportive (non casualmente in uno dei manifesti appare il nuovissimo Palaghiaccio), fino ai collegamenti in particolar modo via treno verso la Svizzera, passando ancora per i nidi gratis e gli eventi culturali di intrattenimento.