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“Parchetto di via Crispi, bellissimo lavoro. Ma tenendolo chiuso una pianta è morta e il prato si è riempito di infestanti”

Segnalazione alla redazione sui lavori appena conclusi da parte del Comune di Como al parchetto di via Crispi (per scriverci e inviare foto e video la mail è redazionecomozero@gmail.com oppure si può usare la pagina facebook). Un intervento giudicato in maniera positiva dal lettore ma con il dubbio, però, che proprio la chiusura prolungata dell’area al fine di lasciar attecchire alla perfezione il nuovo verde stia in realtà creando qualche problema a manto erboso e piante. Di seguito, il messaggio.

Buongiorno, vorrei fare una segnalazione sul parco giochi per bambini in via Crispi. Il comune ha fatto un bellissimo lavoro nel rifacimento, il parco deve ancora aprire e l inaugurazione è fissata per fine agosto.

Motivo: l’erba appena piantata deve crescere e irrobustirsi per reggere meglio il calpestio dei bimbi.

Situazione attuale: un grande albero appena messo è già morto, ci sono erbacce infestanti alte più di un metro che ricoprono buona parte del prato e la restate è terra battuta dissodata dal cantiere.

Parliamo di un parco giochi che non è ancora neanche stato inaugurato e già è in stato tremendo.

La mia speranza è che il comune intervenga entro l’apertura senza rimandare ancora la data di inaugurazione.
Grazie mille.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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5 Commenti

  1. Ma non capite? Quello che conta è fare l’appalto e se poi i lavori peggiorano la situazione di partenza è ancora meglio perché si dovrà fare un secondo appalto.
    TANTO CHISSENEFREGA PAGA SEMPRE PIÙ E SOLO PANTALONE.

    1. L’importante è denigrare il lavoro fatto, con chiaro riferimento all’incompetenza dei tecnici, all’assessore per cui dritti al sindaco. Ci sono testate pro e testate contro. L’informazione è fatta da uomini non da robot. Questa testata è contro l’attuale amministrazione come ce ne sono altre più morbide. Siamo noi lettori che dobbiamo leggere la pluralità e farci un’idea. Possibilmente la nostra e non quella dell’editore

      1. Mi pare che le immagini descrivano uno stato di fatto. O no?
        E poi, segnalare un problema non dovrebbe considerarsi atto di civiltà anziché propaganda contro?
        Ovvero, un modo per indurre a porre rimedio anziché per ipotizzare complotti?
        Grazie al cittadino che ha scritto e alla redazione che pubblicato in termini di assoluta terzietà.

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