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Como, striscione sull’Asilo Sant’Elia abbandonato nell’80esimo dalla morte di Giuseppe Terragni

Oggi, 19 luglio 2023, sono esattamente ottant’anni dalla morte di Giuseppe Terragni. E per ricordarlo, l’associazione culturale “Novum Comum” non ha scelto un convegno o una visita guidata a uno dei suoi capolavori ma uno striscione appeso all’esterno della più grande ferita alla memoria del suo genio, l’Asilo Sant’Elia. Nella notte, infatti, fuori dall’Asilo, ormai tragicamente abbandonato a sé stesso da anni senza alcuna prospettiva di recupero, è comparso un lungo striscione con la scritta “1943-2023. Un patrimonio da valorizzare. Per non dimenticare il genio di Terragni” a firma dell’associazione comasca.

A pochi giorni dalla durissima denuncia dell’architetto Attilio Terragni, un nuovo tassello per cercare di sensibilizzare la città, e soprattutto chi la governa, sull’importanza di questo monumento che non può essere dimenticato. E un modo, purtroppo molto triste ma reale e necessario, di ricordare la scomparsa del grande architetto comasco troppo spesso ignorato dalla città a cui ha regalato tanti capolavori.

L’Associazione Culturale Novum Comum fa sapere di aver “voluto unire il ricordo del grande architetto ad un messaggio rivolto a tutti i cittadini comaschi, per accrescere la sensibilizzazione nei confronti di una situazione non più tollerabile legata ad un suo importante lascito. Riteniamo infatti indecorose le condizioni in cui versa da anni l’Asilo Sant’Elia di via Alciato, da sempre capolavoro indice di aggregazione ed istruzione, e ora dimenticato se non bistrattato in primo luogo dalle istituzioni locali, che in più occasioni nel corso del tempo hanno dimostrato di considerarlo un problema di secondo piano e quindi non prioritario”.

“L’immagine di un asilo abbandonato sembra ben rappresentare il triste riflesso di una città che non valorizzando il proprio patrimonio ha smesso di credere nel futuro, negando uno spazio dalla duplice valenza storica e culturale alle nuove generazioni di comaschi – prosegue il comunicato – L’associazione Novum Comum al contrario – fedele alle proprie radici – sarà sempre impegnata in prima linea nella tutela della memoria e dell’eredità affidataci dai nostri padri, per ridare nuova luce e merito ai simboli di Como e del suo territorio. Bisogna sentire l’orgoglio di un’eredità gloriosa senza rinunciare a vivere di una vita propria. In arte bisogna creare “un patrimonio nuovo accanto all’antico” non sopra le rovine dell’antico”.

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