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“Trasferita da Milano per lavorare in Ticino. Ma tra balordi e inciviltà, Ponte Chiasso sembra il Bronx”

Ponte Chiasso sprofonda nel degrado e nell’insicurezza. La zona di confine da sempre è tra le più problematiche della città e da sempre è tra le più visitate in fase di campagna elettorale. Nonostante ciò i cittadini in più occasioni hanno manifestato e continuano a farlo, l’esistenza di diversi problemi. Ecco adesso la nuova denuncia di una residente che sempre più preoccupata – e dopo alcune esperienze personali più che spiacevoli – ha voluto scrivere a ComoZero (per interventi, segnalazioni, opinioni, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o contattare la pagina facebook).

Ecco la sua segnalazione:

“Vorrei richiamare l’attenzione sulla situazione di Ponte Chiasso che sta precipitando di giorno in giorno in un degrado ineluttabile. Vivo in questo quartiere dal 2016 e l’ho scelto, trasferendomi da Milano, proprio per evitare di abusare dell’auto e per potermi recare a lavoro utilizzando i mezzi pubblici del vicino Ticino, direttamente dalla stazione di Chiasso.

Attualmente la passerella attigua ai parcheggi di piazzale Anna Frank che va da via Brogeda all’attraversamento pedonale su via Baragiola, delimitata da alcune siepi, è una selva impraticabile che ha da un lato i tabelloni per i manifesti elettorali e dall’altro una vegetazione totalmente incolta e deliberatamente ignorata dal Comune che pure interviene per la manutenzione del verde nello spartitraffico adiacente, ignorando che la suddetta siepe ad oggi supera i 2 metri di altezza.

L’insperata privacy fa sì che la passerella diventi nostro malgrado teatro di abbandono di rifiuti indifferenziati “appositamente” impacchettati in sacchetti di plastica rigida. I rifiuti vengono rimossi dagli addetti alla pulizia strade quando capita, ma rimane l’inciviltà che nell’incuria si sente legittimata a sussistere. Oltre ai rifiuti, lo stesso angolo vede poi la presenza di balordi, uno dei quali mi è comparso dal nulla di recente tentando di approcciarmi con mio grande sgomento.

C’è poi chi ha deciso di utilizzare questo angolo come bagno a cielo aperto, sempre in pieno giorno, in una zona che non è solo ad uso pubblico e di frequente passaggio ma è l’unico attraversamento pedonale del quale anche i bambini si servono per raggiungere le scuole del quartiere. Ad altri ha garantito la privacy sufficiente a commettere atti osceni in preda all’alcol. Alcuni sono frequentatori assidui della zona, grazie anche alla totale assenza di controlli, alcuni invece sono nuove leve. Fra il verde incolto e i balordi francamente non so cosa scegliere, e qualche anno fa nel parchetto della Chiesa sono stata anche aggredita alle spalle una sera d’inverno.

 

Un racconto agghiacciante che si conclude con un doppio interrogativo.

La mia domanda è: può mai essere possibile che in una zona di confine che si trova fra la Caserma della Polizia di Stato e un presidio doganale fisso della Guardia di Finanza e della Polizia di Frontiera sia meno sicura del Bronx? Non corrispondiamo forse le medesime imposte che corrispondono gli altri concittadini? Non meriteremmo la medesima considerazione?

Nel frattempo è arrivata una prima risposta dal Comune, come riportato dalla stessa donna che ha presentato la segnalazione. “L’intervento di contenimento, come ogni anno, è previsto ad ottobre – racconta la donna leggendo il messaggio del Comune – Io mi azzardo a dire da non esperta di botanica che forse un singolo intervento all’anno non è sufficiente a scongiurare la comparsa di quest’area boschiva malsana e non richiesta”.

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27 Commenti

  1. Massimiliano, ma cosa scrivi? Cosa ti viene in mente? Cosa ti sei messo in testa? Ma per favoooore! Non stai bene? Come sei messo? Ce la fai?
    I comaschi sono critici e autocritici! Eccome! Si sa benissimo che il confine è una zona di passaggio non solo dei frontalieri, ma in estate pure di MILIONI di turisti che arrivano per andare in riviera e in tutta Italia, camion, passa di tutto e di più, è una zona super-trafficata, c’è un enorme inquinamento atmosferico e acustico legato traffico e ai trasporti, sporcizia lasciata anche da chiunque arrivi da ogni parte dell’ Europa, altre parti, ovunque….. tu sai cosa significa una frontiera così, vero Massimiliano?! Non sembra!…e il problema lo devono risolvere i comaschi…ovvio, altrimenti cosa sono? Cosa hai scritto che sono? Razzisti??? La chiusura mentale l’ hai forse tu che non capisci che chiunque critichi, arrivando da fuori, non coglie appieno la situazione, vede il posto e scrive schifata…allora vien da dire…ci sono quartieri a Milano da farsi il segno della Croce, o no? O non conosci neanche Milano? Quindi…un po’ di autocritica, eh!? Chi è incapace di autocritica? Certo, se un luogo proprio ti risulta invivibile/insopportabile spostati, SE NON TI PIACE DOVE TI TROVI SPOSTATI, NON SEI UN ALBERO! non conoscete questa famosissima frase?
    Ecco! Adesso hai capito? La chiusura mentale vedi un po’ tu a chi appartiene. Non ai comaschi di sicuro! Scusati con te stesso per averlo pensato.

  2. Se c’è una cosa di cui i comaschi sono completamente incapaci è l’autocritica, sono d’una chiusura mentale e d’un razzismo impressionante. Più volte in passato delle persone hanno fatto presenti problemi e la risposta è sempre stata la stessa: “Vattene”.

  3. con lo stipendio svizzero può pure scegliere un quartiere che le aggrada di più.
    In ogni caso non si preoccupi, Rapi interverrà immediatamente… ah, no… Ponte Chiasso è fuori dalla città murata…

  4. Ha ragione la Signora, forse molti dimenticano che i frontalieri hanno gli stessi diritti di chi Lavora in Italia.
    Vi faccio notare che nelle imposte alla fonte che pagano in Svizzera c’è una percentuale che viene versata al comune di residenza, quindi cari Signori è inutile che dite alla Signora di andare ad abitare in Svizzera perché…… Visto che paga le tasse come voi, può vivere dove gli pare e ha il diritto di lamentarsi.

  5. Il più onesto biglietto da visita che sappiamo offrire. Guardi Pontechiasso e comprendi in profondità l’immaginario e le conseguenti capacità di governanti e governati.

    per citare il sommo poeta: “Ecco, questo è il nostro programma. Lo attueremo tutto. Dal Broletto alla periferia.
    Godetevelo”.
    programma lista Rapinese Sindaco, pag. 4

    Godiamcelo

    1. Concordo totalmente con Lei e aggiungo: che cosa sia diventato il quartiere comasco di Ponte Chiasso si sa, ma se non sei un oriundo, non puoi dirlo né lamentarti?! Se poi sei ‘de Milan’, della serie “ma cosa vuoi tu?”, “Milano invece è tranquilla” (il che ovviamente cambia molto la situazione di Ponte Chiasso e aiuta a risolverne i problemi…). Segnalazioni come questa vanno nella direzione di aiutare il quartiere e tutti i suoi abitanti, non di guardare solo a se stessi.

      1. Signora non la conosco ma l’abbraccerei. Grazie. È fra i pochi(ssimi) ad aver continuato a leggere l’articolo anche dopo la tragica scelta di dichiarare che provengo da Milano, grossolano errore.

    1. Tranquillo, tra poco quelli come lei metteranno l’eterna oppositrice ed il Papeete a “guidare” il paese e tutto verrà messo a posto in poco tempo. Come con il pifferaio comasco…..
      Così finalmente dovrete cambiare le vostre monotone frasi fatte.

    1. Fino a ieri gridavate che a Como non si può girare tranquilli e adesso che vi han fatto notare che Ponte Chiasso fa schifo rigirate tutto su Milano. Como provincia della provincia…

      1. La risposta media che ho ricevuto – si cari comaschi e cari pontechiassesi, ho scritto io la lettera e queste cose accadono davvero, spiace farvelo notare – è quella di andare a vivere a Chiasso o tornare a Milano. Giustamente passano la vita a lamentarsi di essere dimenticati dalle istituzioni ma se qualcuno con la carta d’identità “impura” osa evidenziare le medesime problematiche gli si scagliano immediatamente contro. Chissà di che patologia si tratta.

    1. Per vivere a Ponte Chiasso deve piacermi vedere persone che defecano nel verde pubblico al mattino mentre vado a lavoro? Per me se preferisce loro non ci sono problemi né indissolubili legami che mi trattengano a restare nel quartiere. Resta il fatto che dovunque dovessi andare (o tornarmene) Ponte Chiasso rimane indecente. 🙂

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