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Una storia d’amore: a Gera Lario l’associazione che salva i cani invisibili, spezza le catene e aiuta i ragazzi

Invisibili, inermi e senza il potere di esprimere il proprio disagio. Sono tanti, tantissimi in Italia i cani che si trovano in condizioni di difficoltà. Abbandonati, spesso stipati in strutture non adeguate e che faticano a trovare una casa calda dove trascorrere la propria vita, sentendosi amati.

L’associazione Il Silenzio degli Invisibili di Gera Lario, nata nel 2018 proprio in risposta alle grave situazione vissuta dagli amici a quattro zampe nel nostro Paese, si occupa di salvare i cani dai canili sovraffollati. Li accoglie in una struttura in mezzo alla natura, un rifugio dove possano trovare amore e una rieducazione adeguata.

“Sono cani invisibili – ci spiega la volontaria Viola Barbato – nessuno ha il fegato di entrare, vedere e portarseli via. Inoltre, a molti di questi cani serve un percorso di socialità, recupero fisico e mentale fatto da persone competenti, prima di poter andare in famiglia”.

Grazie a un instancabile gruppo di dodici volontari, tra cui due educatori cinofili e un addestratore, in tre anni l’associazione è riuscita a liberare 270 cani dai canili sovraffollati portandoli in adozione dopo un percorso personalizzato. Le persone qui sono presenti otto ore al giorno, sette giorni su sette. Collaborano anche con i Cps (Centri Psico-Sociali) aiutando ragazzi con gravi problemi di socialità.

“Lavoriamo, e siamo tra i pochi, senza box e senza gabbie – aggiunge Viola – principalmente sulla costituzione di piccoli branchi semi liberi. Cerchiamo così di naturalizzare i cani e poi pian piano di condividere un linguaggio e instaurare con loro un rapporto di fiducia. Alcuni di loro non si lasciano toccare per mesi o anni”.

Oltre alla loro attività di cura e rieducazione, i volontari cercano anche di sensibilizzare sul tema delle adozioni e dell’abbandono dei cani. Un problema presente, in particolare, nelle zone rurali del nostro Paese. Anche nella provincia di Como.

“Anche nel Nord Italia, nella nostra provincia – osserva Viola – abbiamo ampie zone rurali con cani tenuti assolutamente fuori norma, addirittura ancora legati a una catena che è illegale. Le aree rurali sono il problema più grande da nord a sud, sono i luoghi in cui i cani si riproducono a dismisura affollando poi i canili. Spesso in queste zone i cani vengono maltrattati gravemente. Le Asl e le Amministrazioni devono tenere in considerazione queste immense aree e lavorarci massivamente”.

Per cercare di arginare questo grave problema, i volontari cercando di appellarsi alle Amministrazioni locali affinché intervengano sulla popolazione. “Bisogna sensibilizzare gli italiani a non fare più cucciolate, ad adottare gli adulti o comunque cani alla propria portata – così Viola –  si dovrebbe intervenire nelle aree rurali ma anche nelle scuole, partendo proprio dai bambini e i ragazzi per sensibilizzare su questi temi”.

Al momento, nel rifugio del Silenzio degli Invisibili ci sono 10 cani: 2 “facili” ma ben 8 “difficili”. “E’ il numero massimo di cani che riusciamo a gestire – conclude la volontaria – a breve ci trasformeremo in struttura zoofila e quindi potremo accoglierne di più, ma non oltre i 20 per garantire a ognuno di loro le giuste attenzioni”.

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