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Zona a pedone limitato: centro storico sotto assedio dei furgoni. Orari? Un delirio

Ogni giorno un pedone in centro storico sa che dovrà sfuggire a un furgone delle consegne. Non c’è scampo: a qualsiasi ora del giorno nella fantomatica ZTL c’è qualcuno che deve consegnare qualcosa riducendo te, pedone, a una specie a rischio, una minoranza fastidiosa se non, diciamolo, a un vero e proprio intralcio.


Eh sì, perché fatta salva l’Area Pedonale Urbana Alessandro Volta (micro-zona interdetta a qualunque mezzo h24, ad esclusione dei mezzi di soccorso e pulizia), il centro storico è diviso in altre due zone: l’Area Pedonale Urbana Duomo in cui la circolazione è consentita, secondo una miriade di sottoregole, solo dalle 6 alle 10.30 e dalle 14.30 alle 15 (salvo i suddetti mezzi) e poi il resto, la generica “Città Murata”.


Quella in cui teoricamente è vietata la circolazione h24 salvo infinite eccezioni, ognuna con un suo orario e limite di tempo, che a conti fatti la rendono un girone infernale.

(Fotoservizio: ©Matteo Congregalli per ComoZero, tutti i diritti riservati)

E così (sedetevi e prendete qualcosa da bere, non è cosa facile) c’è chi può accedere alla Ztl senza limitazioni orarie (residenti, disabili, manutentori, medici, Ncc etc) mentre il fiorista e il macellaio possono effettuare consegne dalle 8 alle 14 e poi ancora verso sera, l’impresa di pulizie può entrare già alle 5 ma alle 10 deve uscire e aspettare le 17, i fornitori di bar e negozi invece dalle 6 ma fino alle 10,30 e poi una scappata ancora dalle 14 alle 15,30, (salvo che non effettuino trasporti a temperatura controllata o esclusivamente di bevande, perché allora gli orari sono diversi) mentre i rappresentanti hanno il via libera in orari differenti, sia mai.

E questo solo per citarne alcuni. Roba da mandare in confusione chiunque con il risultato, per i comuni cittadini, che a qualunque ora del giorno in centro storico sembra di essere in tangenziale.

A denunciarlo, dossier riassuntivo alla mano e foto scattate a mezzogiorno di un mercoledì qualsiasi è ancora una volta Patrizia Signorotto, residente del centro storico ed esponente di Legambiente: “Con questa selva di regole il risultato è che a qualunque ora entrano furgoni anche per consegnare un pacchetto minuscolo – spiega – a questo si aggiunge la sosta selvaggia: durante la notte, anche se è vietato, ci sono auto parcheggiate in tutte le vie del centro storico fino al mattino, mentre chi non ha posto auto potrebbe entrare e sostare al massimo per 60 minuti, non occupare abusivamente il suolo pubblico tutta la notte”.


Nel mirino della Signorotto ci sono anche i pulmini Ncc che accompagnano i turisti (“Non si potrebbe stimolare gli alberghi a usare mezzi alternativi come i risciò, per fare un esempio?”) e persino i mezzi della raccolta differenziata “che scorrazzano ad alta velocità tra le vie durante la notte e all’alba con grossi rischi, oltre che arrecando disturbo a chi dorme”.


E i politici cosa fanno? “Ho già presentato due preliminari per portare in Consiglio la voce di molti residenti e chiedere spiegazioni – racconta Patrizia Lissi (Pd) – ora presenterò un’interrogazione, così saranno costretti a rispondere. Quel che è certo che ad oggi si è perso completamente il significato di Ztl, che è quello di tutelare le persone e i monumenti, non solo i commercianti. Ma a Como è difficile scardinare le abitudini e capire che certi cambiamenti alla fine fanno il bene di tutti”.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

6 Commenti

  1. Sicuramente gli accessi illeciti sono un’enormità e verrebbe da chiedersi se non ci sia un problema di segnaletica agli accessi ma considerato che cosi si incassa nessuno ci farà caso.
    Inoltre anche se non cè stata una variazione al regolamento che disciplina gli ingressi (che comunque è alquanto articolato e astruso come da articolo uscito tempo fa su questa testata) e visti gli assembramenti di mezzi commerciali tale regolamento andrebbe rivisto limitandoli alle mattina presto, limitando la volumetria e/o studiando un servizio elettrico di consegna unificato

  2. Buongiorno dott. Caso, naturalmente la mia “costatazione” non era diretta a Lei. “Chiunque”, come dice Lei, non può entrare, mentre gli operatori dell’informazione si. Lei parla di allusioni in una testata composta di allusioni, per cui…
    Buona giornata.

  3. se le consegne vengono fatte con il corriere in bici di o2ruotebiciexpress tutto questo non crea danno…. ma Como deve lucrare e poco gliene frega dei cittadini….

    1. Alla sua consueta, immancabile allusione le rispondo senza avere mai richiesto il pass: i giornalisti possono entrare, come chiunque, con la necessaria e limitata autorizzazione. Altro tema è il rispetto delle regole, oggetto di questo articolo.

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