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Disastri, mafia, ambiente: l’apocalisse di Rifondazione sulla Variante della Tremezzina

PER INTERVENTI E REPLICHE RELATIVI AL DIBATTITO SULLA VARIANTE DELLA TREMEZZINA: REDAZIONECOMOZERO@GMAIL.COM

Non c’è soltanto il Movimento Cinque Stelle a esprimere dubbi e perplessità sulla Variante della Tremezzina (opera che deve almeno tecnicamente prendere il via entro il 31 dicembre prossimo per non perdere i fondi assicurati dal cosiddetto Decreto Sblocca Italia e di cui, peraltro, è appena stata pubblicata da Anas la mappa dei lotti dei terreni interessati dall’opera).

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Anzi, se i pentastellati da sempre esprimono una malcelata contrarietà alla maxiopera, oggi è Rifondazione Comunista, attraverso il componente della segreteria provinciale Pierluigi Tavecchio, a demolire (metaforicamente) la variante da oltre 330 milioni di euro prima ancora che sia stata costruita.

Con una lunga nota, l’esponente parla espressamente di “opera inutile”, con la profezia di un “disastro”, paventa il rischio di infiltrazioni mafiose sui cantieri e di un paesaggio che sarà “corroso” dall’infrastruttura.

Una voce piuttosto fuori dal coro, vista la compattezza politica con cui tutto il centrodestra comasco sostiene la Variante mentre – sull’altro fronte – il Pd è da sempre schierato favorevolmente in maniera pressoché granitica (e anche operativa: lo Sblocca Italia nacque sotto il Governo Renzi nel 2014, con i parlamentari dem Chiara Braga e Mauro Guerra estremamente attivi sulla questione e sul reperimento e poi sulla difesa dei fondi).

Di seguito, comunque, pubblichiamo integralmente la nota di Rifondazione.

Noi non esultiamo, siamo sempre più preoccupati e tristi per essere stati profeti di disastro.

Apprendiamo dalla stampa locale la notizia della pubblicazione dei lotti interessati dal nuovo tracciato della statale. Oltre ai comuni della Tremezzina attraversati dalla variante ci saranno quelli della valle d’Intelvi e di Mandello destinati a ricevere i materiali dello scavo.

Come dicevamo qualche mese fa questa montagna di materiali la vediamo già sui 12000 autocarri che, per qualche anno, intaseranno la vecchia regina e sulle chiatte (?) diretti alle discariche. Noi non esultiamo, perché questa ultima notizia conferma le nostre peggiori previsioni. Noi consideriamo la variante un opera inutile .

Lo dicevamo 5 anni fa quando la variante era inserita nel decreto “Sblocca Italia” ed era il vanto del PD locale. Lo abbiamo detto anche quando la variante Tremezzina ha trovato i deputati della Lega e della destra a farle da guardie del corpo, con il silenzio imbarazzato del M5S.

Lo ripetiamo oggi, in presenza di un nuovo quadro politico nazionale che non ha diminuito la smania per le grandi opere.

Fra pochi mesi sul lago di Como pioveranno milioni di Euro: 380 si dice, per scavare un tunnel nella montagna tra Colonno e Griante e costruire una strada alternativa alla statale 340 (la Regina).

Noi non esultiamo perché, nonostante la strada sia in gran parte in galleria, il paesaggio (principale attrattiva turistica) verrà corroso dagli inevitabili raccordi, piazzole e svincoli necessari alla costruzione dell’ opera.

Noi non esultiamo perché da quel tunnel lungo 7 chilometri dovranno uscire almeno 300.000 metri cubi di roccia, un mucchio praticamente grande come 500 villette a due piani.

Noi non esultiamo perché, come tutti sanno, siamo nella regione dove il movimento terra – secondo i dati ufficiali – è per il 90% in mano alle cosche mafiose e temiamo che quei soldi finiscano nelle mani della criminalità organizzata.

Noi rabbrividiamo perché gli entusiasti politici della destra stanno già godendo all’idea di farsi traforare le montagne in tempo per accogliere le carovane di auto dirette alle le Olimpiadi invernali valtellinesi del 2026. (Che detto per inciso, vista la quantità di impianti e alberghi esistenti potrebbero tenersi anche domani, senza aggiungere un mattone).

Se il vero problema sono le code di auto e bus sulla vecchia Regina, si deve agevolare il trasporto pubblico dei turisti che visitano il lago o sono diretti in Valtellina sulla via naturale, cioè il lago. Più battelli a prezzi accessibili uguale un po’ meno auto, semplice.

Allo stesso modo deve essere agevolato il trasporto via lago delle merci e delle persone che semplicemente transitano sul Lario, diretti altrove. Con una logica regionale, come sempre si dovrebbe fare con i trasporti.

Quante cose si potrebbero fare con quelle centinaia di milioni per lo sviluppo del “nostro territorio” come lo chiamano gli ultras della variante Tremezzina ?

Pensiamo ad un lavoro permanente di manutenzione dell’assetto idrogeologico, e del paesaggio agro – silvo- pastorale. Pensiamo ad aiuti per l’avvio di attività agricole turistiche e commerciali. Insieme a quelli del settore trasporti, si creerebbero posti di lavoro duraturi e anche socialmente utili.

Noi, a differenza del PD, della Lega e della destra non siamo a caccia di voti , e non proponiamo la soluzione più gradita, così si dice, alla maggior parte dei residenti.

Noi pensiamo semplicemente ai nostri figli e ai nostri nipoti e non vorremmo essere confusi con chi ha voluto un ennesimo disastro o non ha fatto niente per evitarlo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5 Commenti

  1. Rifondazione fu sempre il peggio della sinistra. Anche qui esprime pareri ideologici e privi di conoscenza territoriale. In effetti rifondazione non esiste più

  2. A questo punto, non lo fanno più..va davvero valorizzato il trasporto lacustre..con debiti controlli, fatti bene dalla magistratura, lo scempio del movimento terra si può stanare

  3. Ha ragione Tavecchio, un’opera sbagliata, anacronistica e ambientalmente non sostenibile. Abbiamo una via di comunicazione naturale, il lago, e non la prendiamo in considerazione. Purtroppo sulla Tremezzina s’è levata una crociata ideologica e chiunque pone criticità viene lapidato. Male…

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