Il vero punto da capire è: Sergio Gaddi, berlusconiano d’acciaio, esponente storico di Forza Italia, uomo che ha percorso lustri di storia locale del centrodestra, sta evolvendo verso un progressismo democratico? Oppure Bruno Magatti, politico e amministratore di lungo corso, civico per eccellenza benché nell’alveo di una poderosa formazione politica del cattolicesimo di sinistra, ha solo intercettato un afflato irripetibile dello storico avversario “dal sen fuggito”?
Domande destinate a rimanere senza risposte (anche comprensibilmente, peraltro). Certo è che l’ormai famosa intervista di Alessandra Locatelli a ComoZero (la trovate qui) sul no assoluto, categorico ed impegnativo per tutti a un nuovo dormitorio permanente in città che impieghi strutture o fondi pubblici continua ad alimentare dibattiti, polemiche e – questo è il caso – convergenze del tutto inaspettate.
Ieri sera, in consiglio, Magatti è tornato sul tema. E ha citato in modo esplicito il pensiero espresso da Gaddi – tra grevità e concetti politici – in un recente post su Facebook.
“L’ex assessori Gaddi ha detto cose che interpellano tutti – ha attaccato il capogruppo di Civitas – Il portico è davvero diventato il nuovo dormitorio? Non è mai stato in queste condizioni. E Forza Italia e Fratelli d’Italia sono disponibili ad accettare questo ricatto (il no di Locatelli al dormitorio, ndr) che per ragioni ideologiche ha creato una situazione ormai intollerabile?”.
Poi il tiro è diventato più strettamente politico: “Ho letto di un vertice di maggioranza, di rimpasti, ma io credo che se le persone avessero un po’ di dignità, a questo punto, in questa logica del ricatto dell’uno all’altro, sarebbe il caso di chiudere baracca e burattini perché la città sta raggiungendo un livello di mancato decoro mai visto prima”.
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Ma cosa aveva scritto Gaddi? In sintesi (ma letteralmente) questo: “Il dormitorio aperto tutto l’anno è un’evidente necessità logica, prima che civile, umana, sociale, politica, di decoro e di tutto quello che volete voi. E infatti i partiti, da destra a sinistra, sono d’accordo. E infatti le numerose associazioni concordano e non aspettano altro. Non esistono problemi di soldi, né di volontariato, né di spazi, né di nulla. Se dovessero raccontarveli, sappiate che sono solo palle”.
“E quindi perchè non lo aprono? Semplice – proseguiva Gaddi – Perchè un sindaco trema” davanti a un “ex (per fortuna) assessore ed ex (per fortuna al cubo) ministro leghista che si è impuntata contro i bisogni vitali dei più fragili […] Facile fare la dura con i senzatetto. Provi ad attaccare qualcuno di forte, se ne è capace. In sintesi: un sindaco così si manda a casa. Fine della corsa (oddio, più che corsa direi stitica passeggiatina, ma tant’è). Spero che i consiglieri comunali abbiano un guizzo di dignità e lo rispediscano in corsia. Dubito, ma spero”.
E mentre nel centrodestra anche Fratelli d’Italia, come noto, si è largamente scagliata contro il nulla di fatto, finora, sul dormitorio, c’è da credere che tra inedite vicinanze e turbolenze politiche, la questione regalerà altri scossoni.