Altro che tempesta, praticamente un uragano, quello che si è scatenato a Como in questo avvio di settimana. No, non parliamo di meteo bensì del traffico completamente bloccato in città per metà mattina con l’avvio del cantiere in via Borgovico e conseguente chiusura della viabilità verso fuori città (Villa Olmo, per intenderci). Tanto che il Comune in poche ore ha deciso di bloccare il cantiere per trovare una soluzione alternativa. Decisioni che hanno subito portato il Partito Democratico a commentare la vicenda.
Clamoroso pasticcio: troppo traffico, il Comune sospende il cantiere in via Borgovico
“Quello di stamattina in via Borgovico e nel resto della città era un disastro viabilistico annunciato e facilmente prevedibile. Ma per l’ennesima volta il Comune di Como, piuttosto che ascoltare chi segnalava i potenziali rischi e aggirare l’ostacolo, ha preferito tirare dritto, sbatterci la testa e danneggiare cittadini, automobilisti e residenti” dichiarano Gabriele Guarisco, consigliere Dem a Palazzo Cernezzi e Tommaso Legnani, segretario cittadino del Pd di Como.
Como, via Borgovico chiusa: traffico al collasso ovunque. Percorsi alternativi e bus
“Che sia stata testardaggine o incapacità di prevedere le conseguenze, ci chiediamo perché il Comune di Como, nonostante i primi esiti negativi del “test” in via Borgovico, non abbia rivisto il piano dei lavori in tempo. Serviva forse la prova “provata”, ossia sottoporre i comaschi a un calvario vero e proprio per ore? – aggiungono gli esponenti del Partito Democratico, dopo aver denunciato nei giorni scorsi che la concomitanza dei lavori pubblici sulle strade di Como sarebbe stata una “tempesta perfetta” per la viabilità cittadina – Auspichiamo che questo clamoroso esempio di incapacità gestionale su lavori programmati e non straordinari si possa risolvere il prima possibile, senza ulteriori disagi, e studiando meglio le deviazioni e modifiche al traffico oltre che le tempistiche e gli orari dei cantieri”.
All’attacco anche la lista Civitas.
“Le persone che si fanno carico di gestire i problemi di interesse generale, ancora una volta hanno fallito – afferma la nota diffusa nel pomeriggio -Hanno fallito perché non si era di fronte a un’emergenza ma a qualcosa di programmato, e quindi “pensato”, da tempo: la conoscenza della città e dei suoi flussi veicolari permetteva di prevedere facilmente il disastro e la conseguente necessità imporre scelte differenti, quelle stesse che, vista l’inevitabilità dell’intervento sull’acquedotto, ci auguriamo siano poste in essere prossimamente, a conferma che non solo si sarebbe dovuto, ma anche “potuto” agire diversamente”.
“Se poi aggiungiamo che ciò è successo in coincidenza con una parziale chiusura della A9, in un momento di grande afflusso e deflusso turistico non solo locale ma internazionale, il cittadino si domanda in che mondo vivano gli amministratori comaschi che manifestano il loro assoluto scollamento dalla realtà – aggiungono da Civitas – Ammettere di aver sbagliato non cancella il fatto che alcuni errori non sono permessi”.
2 Commenti
I dirigenti riferiscano in consiglio comunale.
Se avessero un orgoglio dovrebbero dimettersi sia l’assessore che i dirigenti di riferimento
Siamo alle solite, gli uffici fanno quello che vogliono, i politici tacciono e il disastro è servito…..